Al termine dell’incontro: inaugurazione della Mostra antologica di dipinti e ceramiche nello spazio espositivo del Mediamuseum (dal 30 settembre all’8 ottobre 2016).
Lunedì – sabato: ore 10,30 – 12,30; 17,00 – 19,00. Chiuso la domenica.
L’Autrice del libro, attenta osservatrice, interessata alle vicende del suo luogo d’origine, S. Valentino (PE), traccia con rapide pennellate e con acuta riflessione e partecipazione, la storia della comunità e quella della sua famiglia in cui emerge la figura del padre, noto e stimato fotografo, che documentò con il suo lavoro intelligente e sapiente le vicende essenziali di un’epoca irripetibile.
Umberto Russo nella “Prefazione” scrive tra l’altro…. L’Autrice nell’affrontare l’impegnativo compito della rievocazione si è posto l’interrogativo (del resto, comune a chiunque si accinga consapevolmente a intraprendere un lavoro del genere) se le sue forze bastassero a tanto. Ebbene, si, ora chi legge la può confortare di un giudizio positivo, dal momento che la lettura produce non solo interesse, ma una compartecipazione, una condivisione di quei sentimenti che l’hanno ispirata nella scrittura.
Il racconto, frutto di memorie personali ben meditate e affettuosamente rielaborate, presenta al lettore il variegato panorama naturale e umano di un angolo d’Abruzzo “un piccolo mondo antico”…
Il prof. Russo prosegue: Non di rado ci si imbatte in riflessioni sulla distanza che corre fra quel mondo “d’antan” e la vita di oggi e allora si avverte una punta di mestizia, se non di amarezza per il tramonto forse irrecuperabile di certi principi morali, di norme e leggi non codificate, ma valide per tutti, che il tempo ha cancellato; è qui che si scopre il merito saliente di questo lavoro di recupero memoriale, che non è solo il modo di celebrare “il bel tempo che fu” ma è anche e soprattutto un insegnamento di vita, un’esortazione a far tesoro di quello che le generazioni del passato hanno costruito e lasciato in eredità al mondo d’oggi.
Nella seconda metà del libro, infatti, si assiste alla rinascita dell’Italia ma anche alla sparizione della civiltà contadina, dei valori umanistici, all’affermarsi di un individualismo sfrenato, all’inizio dello strapotere della tecnica e dei potentati economici per cui a pag. 181 l’Autrice afferma: “Il piano era già inclinato. Il resto è storia dei nostri giorni”.
In Appendice sono presentate le feste e le ricorrenze in San Valentino. Seguono alcune “note” su personaggi illustri del paese e brevi cenni sulla stratificazione socioeconomica della cittadinanza.
Infine è interessante l’aggiunta di “detti”, di soprannomi e di un glossario.
Gabriella Di Venanzio Salvioni ha studiato a Pescara, ma dopo essersi laureata in lingue ha completato la sua preparazione all’estero. Ha insegnato Lingua e Letteratura francese, e fra l’altro, in vari Istituti Superiori di Pescara.
Allo studio delle lingue ha affiancato un profondo interesse per l’arte, che ha sempre curato applicandosi alla pittura e, in un secondo momento, alla ceramica. Anche in questo settore, quello dell’arte, ha raggiunto esiti brillanti e convincenti. Ha partecipato a mostre collettive e ha tenuto mostre personali, raggiungendo sempre consensi di pubblico e di critica.
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