Dice il dottor Renzetti endourologo al Civile “in due mesi ho già operato con successo 50 pazienti. Questa tecnica abbatterà completamente le liste di attesa”
PESCARA – Arriva anche a Pescara il laser al triborato di litio, l’unico che per la prima volta guarisce, in un solo giorno con dimissioni in 24 ore l’ipertrofia prostatica benigna, l’ingrossamento della prostata che colpisce l’80% degli italiani over-50, proteggendone il cuore e la sessualità.
Il laser a raggio verde, è anche l’unico che consente di trattare in tutta sicurezza pazienti finora inoperabili e condannati al catetere a vita come quelli con malattie cardiovascolari, portatori di stent coronarici in terapia con farmaci anticoagulanti e/o antiaggreganti che non sono più costretti a sospenderli, come invece avviene con la chirurgia tradizionale. Con il laser al triborato di litio o laser verde, l’Unità urologica pescarese si pone tra i centri di eccellenza e di riferimento per il centro sud d’Italia, dove vanta una capacità operativa di assoluto rilievo, proprio per la cura dell’ipertrofia prostatica benigna (IPB), un problema sociosanitario destinato a crescere con l’invecchiamento della popolazione maschile.
“L’innovativa metodica”, spiega il dottor Roberto Renzetti, urologo e responsabile di endoscopia urologica presso l’Unità Operativa Complessa di Urologia dell’ Ospedale Civile di Pescara, “in uso da circa tre mesi nel nostro Centro a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale vanta già una mia casistica personale di circa 50 interventi effettuati con successo e in tutta sicurezza anche in pazienti ad alto rischio operatorio” .
La patologia maschile sempre più frequente – “L’ipertrofia prostatica benigna” – l’ingrossamento della prostata – spiega il dottor Roberto Renzetti , “è la malattia urologica maschile più diffusa che colpisce l’80% degli italiani over 50 anni. E’ un problema sociosanitario, con oltre 40mila interventi chirurgici all’anno, 14.854 ricoveri, una spesa per la terapia farmacologica di circa 328 milioni di euro e 74.834 giornate di assenza dal lavoro. L’IPB incide pesantemente sulla qualità di vita, con disturbi che comprendono la difficoltà a urinare, l’ insopprimibile urgenza – frequenza minzionale anche notturna che costringe il paziente a svegliarsi ed alzarsi più volte durante la note e, nei casi più gravi, la completa ritenzione urinaria che richiede l’urgente ricorso al catetere. L’IPB sintomatica può incidere negativamente anche sulla sfera sessuale”. Quando la prostata si ingrossa, ostruendo il passaggio dell’urina e la terapia farmacologica non è più efficace, è necessario asportare il tessuto in eccesso.
UN LASER AL POSTO DEL BISTURI E L’IPERTROFIA EVAPORA – “La nuova metodica Greenlight, messa a punto negli Stati Uniti, sfrutta l’azione di un potente laser al triborato di litio ad alta energia (180 W) con una lunghezza d’onda di 532 nm, che vaporizza con precisione millimetrica solo l’eccesso di tessuto prostatico, trasformandolo in vapore. L’intervento mininvasivo si effettua per via endoscopica in anestesia spinale. La fibra laser, introdotta dal pene nell’uretra attraverso un sottile cistoscopio, vaporizza con estrema precisione l’area interessata senza provocare sanguinamento. La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprende le normali attività nel giro di pochi giorni. Il laser verde non causa emorragie in quanto determina una coagulazione immediata dei tessuti, non causa incontinenza urinaria, impotenza ed evita le recidive”.
L’IPB RISOLTA IN UN GIORNO Greenlight è l’unica metodica che per la prima volta risolve il disturbo in un solo giorno con dimissioni in 24 ore. La maggior parte dei pazienti torna a casa dopo una notte di ricovero e riprendere le normali attività nel giro di una settimana. Il decorso post-operatorio è migliore rispetto alla Turp, la resezione endoscopica della prostata, l’intervento più eseguito finora ma che può causare complicanze. Greenlight grazie all’assenza di perdite ematiche riduce dal 26% al 3% il ricorso a trasfusioni. Si ha immediata risoluzione dei sintomi, la ripresa immediata della minzione, il ricorso al catetere per meno di 24 ore – contro le 72 della Turp -, degenza di una sola notte (con evidente risparmio di posti letto e quindi di costi per il Servizio Sanitario) e ripresa della normale attività nel giro di pochi giorni.
L’UNICO LASER CHE OPERA ANCHE CON ANTICOAGULANTI E PACEMAKER Precisa il dottor: Renzetti “Rispetto alla Turp, l’intervento chirurgico più impiegato negli ultimi 50 anni, che può causare emorragie e richiedere trasfusioni, Greenlight, grazie all’istantanea coagulazione dei vasi che evita sanguinamento, è l’unico laser che ci consente di operare in assoluta sicurezza anche pazienti ad alto rischio operatorio come quelli con malattie cardiovascolari, della coagulazione e i portatori di stent coronarici (in Italia ne vengono impiantati 142mila l’anno ) che non sono più costretti a sospendere mai, nemmeno per un solo giorno la terapia anticoagulante e/o antiaggregante (come invece avviene per gli interventi chirurgici tradizionali, Turp compresa e gli altri laser ). Il laser verde è anche indicato nei pazienti con pacemaker, perché evita il ricorso all’elettrobisturi, generatore di quelle onde elettriche che possono interferire con la stimolazione dei pacemaker cardiaci”. Il ricorso a Greenlight è quindi di importanza determinante in considerazione dell’aumento della popolazione affetta da ipertrofia prostatica e disturbi cardiologici in terapia anticoagulante e/o antiaggregante ”.
IL SESSO E’ SALVO …E ANCHE LA COPPIA “Nessun paziente sessualmente attivo ha sviluppato impotenza dopo l’intervento con Greenlight: il laser infatti non causa danni ai nervi dell’erezione, quelli che si trovano a ridosso della prostata, non causa incontinenza ed evita recidive, a conferma che la metodica offre reale e definitiva soluzione per l’IPB”. Il nuovo laser rimuove il tessuto vaporizzandolo ed evita il ricorso alla frantumazione, attuata con un morcellatore delle aree trattate, al fine di poterne estrarre i frammenti attraverso il canale uretrale, con possibili rischi correlati.
LISTE DI ATTESA, POSTI LETTO conclude il dottor Renzetti “L’impiego del laser al triborato di litio ha vantaggi anche per il Servizio Sanitario Nazionale. Ogni anno in Italia vengono effettuati oltre 40mila interventi per IPB, 15mila dei quali con tecniche invasive, ricovero di 3-5 giorni. Con Greenlight in one day surgery si ha una sola notte di ricovero. Ne conseguono una minore occupazione dei posti letto, una riduzione delle liste di attesa, una riduzione dei tempi di convalescenza e minore stress per il paziente, con minori costi per il SSN, un minore impegno di tempo per il personale medico e paramedico”. La nuova tecnica laser impiegata con successo su più di 700mila pazienti nel mondo è disponibile in Italia a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale, presso 45 centri ospedalieri con una casistica di oltre 3000 interventi. “A conferma di quanto affermato , ricorda Renzetti, “l’introduzione di Greenlight al Civile di Pescara, grazie alle sue caratteristiche, ridurrà in modo significativo le liste d’attesa grazie a un ritmo nel numero di interventi di IPB incrementato”.