Lo rende noto il capogruppo di Forza Italia Sospiri, che invita la Regione a recuperare subito il milion
PESCARA – “Pescara può definitivamente archiviare la pratica del pontile del cielo, dopo che stamane la Sovrintendenza ha decretato la bocciatura definitiva di un progetto inutile, copiato, inadeguato e, soprattutto, incompatibile con la città e con le norme vigenti. Ora, dopo che il Governatore D’Alfonso e il sindaco Alessandrini hanno perso due mesi di tempo dietro a un progetto irrealizzabile, usato strumentalmente per distrarre i pescaresi dalla vicenda giudiziaria del divieto di balneazione, si impone una corsa contro il tempo, per non perdere quel milione di euro di fondi Fas che devono essere impegnati entro il 31 dicembre 2015, e piuttosto dirottarli su iniziative già pronte e su opere utili, come la riqualificazione della Stella Maris o anche degli alloggi popolari che cadono a pezzi”. La proposta è arrivata dal Capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri dopo che è stato ufficializzato il ‘no’ definitivo della Sovrintendenza al pontile del cielo.
“Anche l’ultima cartuccia sparata dal sindaco Alessandrini, sperando di risollevare la propria immagine pubblica, aggrappandosi alla sua ultima speranza, il pigmalione-Presidente D’Alfonso, si è rivelata un clamoroso flop – ha osservato il capogruppo Sospiri–. A inizio ottobre, in quattro e quattr’otto, ha mobilitato gli uffici tecnici e ha fatto preparare il progetto preliminare del ponte del cielo, null’altro che un pontile che gira in tondo, alto un metro e mezzo dalla superficie dell’acqua, quindi una barriera visiva inaudita e inconcepibile che avrebbe deturpato per sempre l’orizzonte pescarese, sottraendo, peraltro, alla balneazione un ampio tratto di spiaggia libera. Un pontile costruito con assi di legno che avrebbero determinato una spesa enorme in termini di manutenzione, pensando all’azione erosiva del mare e, soprattutto, al ponte di legno della Provincia in via Rigopiano, chiuso da mesi. In realtà l’obiettivo di quel ponte, presentato al pubblico esattamente il 7 ottobre scorso, era chiaro: cercare di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dall’emergenza balneazione, ovvero dalle imprese del sindaco Alessandrini che, consapevole del grave inquinamento del mare, aveva scelto di non informare la popolazione, rimediando due inchieste giudiziarie e un avviso di garanzia, lui, vicesindaco e dirigente. Ebbene, dopo appena un mese, quel disperato tentativo gli si è ritorto contro come un boomerang: la Sovrintendenza ha subito posto il veto sull’opera, incompatibile con la città, con le norme inerenti la gestione del demanio e con la location, oltre che con l’opera d’arte che già ospita piazza Primo maggio, la Nave del Maestro Cascella. Il Governatore D’Alfonso, disertando anche a Roma la Conferenza dei Servizi che ha visto l’approvazione del progetto Ombrina mare, ha preparato le sue controdeduzioni alle obiezioni della Sovrintendenza, la quale le ha lette e ha confermato la propria contrarietà, e non poteva essere altrimenti. A questo punto, dopo la brutta figura istituzionale rimediata, il ‘no’ secco della Sovrintendenza deve apparire come un monito nei confronti di chi governa, ovvero basta con gli sprechi, com’è già accaduto nel 2008 con il ‘bicchiere di vino’ dell’architetto Toyo Ito: ora la Regione recuperi subito il milione di euro di fondi Fas che aveva dissennatamente deciso di spendere per il pontile, e che, se non verrà impegnato entro il 31 dicembre, verrà perso, e la somma venga dirottata su progetti già pronti e utili, progetti che aspettano solo la copertura finanziaria, come la riqualificazione urgente e completa della Stella Maris, o anche degli alloggi popolari di proprietà dell’Ater di Pescara, raccogliendo l’appello di centinaia di legittimi assegnatari e su questo sollecitiamo una riunione urgente di tutte le forze politiche per individuare l’opera sulla quale dirottare il finanziamento disponibile, al fine di contrarre le obbligazioni giuridicamente vincolanti, ossia firmare il contratto di appalto, prima della fine dell’anno”.
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