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Pescara, lavori Rampigna: Italia Nostra e Archeoclub su esito riunione in Comune

da Redazione

Le Associazioni rilanciano le loro proposte e ribadiscono la necessità di indagini adeguate prima dell’avvio dei lavori

italia-nostra-logoPESCARA – Mercoledì 13 febbraio una delegazione di Italia Nostra e dell’Archeoclub è stata ricevuta presso il Comune di Pescara dall’Assessore ai Lavori Pubblici, in presenza dell’Assessore allo Sport, dei tecnici progettisti e di un funzionario della Soprintendenza per un confronto in merito ai progettati lavori sull’area del campo Rampigna, rispetto ai quali le Associazioni avevano avanzato raccomandazioni e suggerimenti.
L’esito della riunione è stato il seguente: non ci sono né i tempi, né le risorse per dare corpo alle richieste congiuntamente avanzate dalle locali sezioni di Italia Nostra e dall’Archeoclub; i lavori sono appaltati e bisogna procedere celermente;le associazioni, inoltre, sono state invitate ad attivarsi presso il Ministero dei Beni Culturali sul progetto da esse proposto con l’obiettivo di reperire i fondi necessari.
Italia Nostra e Archeoclub, pur assicurando il loro sostegno culturale e tecnico, hanno riaffermato la titolarità del Comune nella progettazione e nel finanziamento delle opere ed hanno ribadito la necessità di indagini adeguate in loco prima dell’avvio dei lavori, sottolineando inoltre la necessità di un progetto esteso a tutta l’area Nord della antica fortezza.
C’è da chiedersi, in base a quale concezione della partecipazione presso il Comune di Pescara si convochino delle Associazioni di cittadini per dire loro, come già in passato, che, al di là del merito del loro apporto, non si modificherà alcuna delle decisioni prese; nemmeno si può accettare la tesi, implicita, secondo la quale sarebbero state le Associazioni ad essersi mosse in ritardo e a non considerare i tempi delle decisioni tecniche e amministrative.Le Associazioni, invece, hanno messo a disposizione in diverse occasioni, nel tempo, le loro riflessioni e iniziative sulla città storica; si ricordano, tra le diverse prese di posizione, l’importante convegno “Riscoprire la città scomparsa” promosso da Italia Nostra il 16 maggio del 2018, durante il quale alcuni tra i maggiori esperti(archeologi, storici della città e dell’architettura) hanno tracciato lo stato dell’arte sulle testimonianze ancora rintracciabili, attorno ad una compiuta ipotesi operativa di intervento; si ricorda la segnalazione dell’ottobre 2018 da parte dell’Archeoclub di Pescara, specifica sui lavori in questione, non appena annunciati.Proprio a seguito di tale segnalazione il 30 ottobre del 2018, in sede di approvazione del progetto di riqualificazione del campo, il Consiglio Comunale approvò un Ordine del giorno a firma dell’attuale Capogruppo della Lega Vincenzo D’Incecco, che invitava l’Amministrazione a valutare la possibilità di fare delle indagini archeologiche preventive sul campo Rampigna, prima del rifacimento del manto erboso.
A tale atto, che impegnava ed impegna tuttora le forze politiche che lo hanno votato e l’Amministrazione Comunale a provvedervi non si è  fatto cenno nella riunione del 13 febbraio scorso e, quel che più conta, nessun seguito esso ha avuto nel progetto e negli atti successivi,con ben 16 mesi a disposizione. Sorprende che amministratori e consiglieri di allora, tuttora in buona parte amministratori di oggi, non solo non abbiano dato esecuzione a quell’o.d.g., ma che se siano addirittura dimenticati,determinando, se non interverrà una correzione di rotta, un grave danno per la città.
Perciò Italia Nostra e l’Archeoclub insistono sulle proprie proposte perché:
-non fare alcuni sondaggi sufficientemente profondi (superiori ai due metri almeno) con una spesa modesta e tempi ragionevoli significa privare la città per molti decenni ancora delle verifiche necessarie sulla città romana e sulla fortezza;
-non concepire l’intervento all’interno di uno studio unitario, con l’area dell’attuale Questura significa rinunciare ad un progetto strategico per la città pari a quelli più noti per le aree di risulta o l’ex COFA: riconquistare l’unico tratto della città storica, con le sue maggiori vestigia,in rapporto libero e diretto col fiume.
Si ricorda che è prossimo il restauro dell’edificio ex Canottieri, promosso e progettato dalla Soprintendenza. È questa l’occasione per collegare città e fiume attraverso momenti significativi delle varie epoche. Si rischia, altrimenti, di relegare alla marginalità anche l’edificio ex Canottieri, come è già stato in passato, al di fuori di un rapporto diretto con la città.

Italia Nostra e l’Archeoclub fanno appello al Sindaco, alla Giunta ed a tutte le forze politiche, di maggioranza e di opposizione, perché non si compia questo ennesimo atto di trascuratezza e disattenzione verso la Storia della città e si mettano in atto le semplici misure proposte, avviando per tutta l’area un’adeguata progettazione strategica.

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