PESCARA – La Fondazione Edoardo Tiboni e l’Istituto nazionale di Studi crociani presentano martedì 6 maggio 2014 alle ore 18.00 presso il Mediamuseum in piazza Alessandrini 34 ,a Pescara il volume “Le ali della creatività. I Pomilio: una storia imprenditoriale dall’aeronautica alla comunicazione” di Paolo Smoglica, Rubettino editore. Interverranno con l’Autore, Dante Marianacci, Marco Presutti e Giovanni Benedicenti
Proprio in questi giorni si tiene al Mediamuseum la mostra Pescara Un secolo di invenzioni e dissipazioni, che vede Amedeo Pomilio e il liquorificio dell’Aurum al centro dell’esposizione insieme alla Coppa Acerbo, la corsa automobilistica che si è tenuta fino agli anni Sessanta. All’arrivo, negli anni Trenta, come si evince da alcuni filmati storici dell’Istituto Luce spiccano i cartelloni pubblicitari di Marcello Dudovich che raffigurano Caterina dei Medici con in mano la caratteristica bottiglia ipisrta a un lacrimatorio pompeiano. Una felice coincidenza la mostra e la presentazione del libro di Paolo Smoglica che permettono di riflettere su slanci e cadute del capoluogo adriatico e sul ruolo di Amedeo Pomilio che è stato certamente uno dei più grandi imprenditori-umanisti, protagonista principe dell’epopea della dinastia Pomilio.
Aeronautica e chimica, industria alimentare ed edilizia. Ma anche sport a livello olimpico e soprattutto, a partire dagli anni ’60, comunicazione e pubblicità. Quello della famiglia Pomilio – quattro generazioni che si snodano dai primi del Novecento a oggi – è un percorso peculiare e unico, che attraversa una molteplicità di settori e interessi sotto la comune insegna della creatività come impresa, valore ideativo e produttivo capace di attraversare luoghi e decenni. L’autore ne ricostruisce la vicenda pubblica e privata, tra aneddoti di vita quotidiana e resoconti di storia aziendale, attraverso una imponente ricerca archivistica e documentaria che include testimonianze dirette e fitti epistolari con figure epocali del Novecento: dai fratelli Wright a Gabriele D’Annunzio, dal banchiere Raffaele Mattioli al geniale inventore Corradino D’Ascanio. Emerge così dal racconto la trama umana e imprenditoriale di una dinastia che parte dalle colline abruzzesi per arrivare, ieri come oggi, a operare in realtà culturali e sociali anche molto lontane: dall’America della rivoluzione industriale al Sudamerica post-coloniale fino all’Italia del miracolo economico e della nascita di una società dei servizi sempre più globale, dove gli eredi di Livio e dei suoi figli sono tuttora impegnati a dialogare con i maggiori interpreti del nostro tempo. Con lo stesso spirito di allora: trasformare le idee in realtà. Prefazione di Giordano Bruno Guerri, postfazione di Ginger Law.
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