Pescara

Pescara, le palme abbandonate: divorate dall’incuria e dal punteruolo

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PESCARA – Il Consigliere comunale del MoVimento 5 Stelle,Massimiliano Di Pillo interviene con  un comunicato  sullo stato di alcuni esemplari di palme che,infestate dal punteruolo rosso, offrono un desolante  spettacolo in vari punti della città di Pescara.

Recita la nota del pentastellato:

Anche se in Italia sembra essere arrivato intorno al 2004, il Punteruolo Rosso ha devastato praticamente tutto il nord Africa già dal 1994 e pian piano è riuscito ad arrivare in Europa attraverso la Spagna, la Corsica ed infine la Sicilia.
In sequenza è risalito per tutto lo stivale fino ad approdare nella nostra regione, provocando subito danni praticamente irreparabili.

Era l’inizio della consiliatura dell’ex Sindaco Luigi Albore Mascia, quando la Commissione Consiliare “Ambiente e Parchi cittadini” si occupava dell’attacco alle palme sulla riviera di Pescara da parte del dannoso coleottero.

Delle quasi 700 palme cittadine 118 erano irrimediabilmente compromesse, con il fusto fortemente indebolito e le foglie nella maggior parte già cadute. Purtroppo, se non si interviene tempestivamente, il coleottero si riproduce dentro al tronco della palma con tale rapidità da arrivare a quasi 1500 esemplari per pianta.

Noi che avevamo comunque una riviera colma di queste bellissime piante tropicali, non siamo riusciti a debellare l’attacco di questo insetto terribile che ha devastato il nostro patrimonio arboreo.

Tutto questo è avvenuto naturalmente anche per i giardini privati, dove in tantissimi hanno dovuto rinunciare a quella rinfrescante ombra che solo le palme sanno fare.

Dopo aver eliminato le piante ormai distrutte da questa specie di “cancro delle riviere”, negli ultimi 8 anni sembra sia stato fatto davvero molto poco, se ci si accorge che a tutt’oggi ancora tra riviera sud e nord, sembra ce ne siano almeno 12 irrimediabilmente da abbattere ed altre 2-3 sulle quali bisogna agire tempestivamente per provare a salvarle.

Ciò che chiedo da tempo, relativamente al verde pubblico/urbano, è sicuramente maggior cura e manutenzione delle aree, ma soprattutto maggiori stanziamenti da parte dell’amministrazione, sia per le potature e sostituzione di piante non adeguate allo spazio, sia per la cura degli esemplari malati, così da evitare che avvenga contagio o trasmissione dei parassiti.

La nostra città ha ben 45 aree tra parchi e giardini comunali e quasi lo stesso numero di rotonde o spartitraffico, sempre sotto cura del settore verde pubblico del Comune di Pescara.

La Riserva Regionale Dannunziana, se non vedrà approvato il PAN, rischia di perdere a breve la stessa denominazione, anche se i fondi per la riserva sono regionali.

Tutto questo ci onora di essere una città verde ma è necessaria una vera e propria rivoluzione culturale.

Da una parte l’impegno dei cittadini al rispetto dei propri parchi, e dall’altra quello dell’amministrazione comunale a raddoppiare i fondi da destinare al verde pubblico, quale grande risorsa in grado di ridurre l’impatto delle emissioni di CO2 il cui livello è indicatore molto importante della qualità dell’aria poiché, in concentrazioni elevate, ha effetti dannosi sia sulla salute dei cittadini che sui cambiamenti climatici.

 

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