Lo sostengono Febbo e Sospiri che rendono note le osservazioni inviate sull’operato della Direzione Politiche agricole e si dicono preoccupati di come viene gestito il documento programmatico che dovrebbe far utilizzare al meglio le risorse finanziarie della Comunità Europea destinate all’ammodernamento delle zone rurali
PESCARA – Il Presidente della Commissione vigilanza Mauro Febbo e il Capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri, durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina a Pescara, hanno detto che l’Europa bacchetta l’operato della Giunta D’Alfonso in un settore importante e fondamentale come quello dell’agricoltura. Infatti dopo solo un anno dall’approvazione del nuovo PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020 arriva anche il forte e duro richiamo da parte di Claudia Muresan, Programme Manager – Country Coordinator per l’Italia della Commissione Europea, alle modifiche proposte dall’autorità di Gestione per correggere le brutture e le inesattezze di molte Misure.
“Rendere omogeneo, erroneamente, senza spiegazione, incompleto, poca chiarezza, coerenza” e tante altre sono le correzioni – rimarcano Febbo e Sospiri – contenute all’interno delle osservazioni che la Commissione Europea rivolge all’Autorità di Gestione, al fine di correggere un PSR che sta dimostrando tutte le sue falle. Un grave colpo all’imprenditoria agricola e alle aziende abruzzesi. Infatti, stiamo parlando fondi europei per oltre 432 milioni di euro a cui si dovrà sommare la quota privata per un totale di 750 milioni di euro che darebbero sicuramente una svolta al Pil non solo agricolo ma dell’intera economia regionale.
A oggi queste risorse sono ferme per il 99% nelle casse di Bruxelles. Siamo rimasti allibiti – spiegano Febbo e Sospiri – poiché dopo le svariate osservazioni redatte dalla Commissione Europea è stato fatto, a nostro giudizio, pochissimo per la revisione di un Programma che appare ancora inadeguato e superficiale: dai servizi di consulenza e formazione, agli investimenti nella banda larga e nelle energie rinnovabili senza contare la distribuzione delle risorse.
Nello specifico, in settori strategici e prioritari come gli “Aiuti all’avviamento aziendale per giovani agricoltori” (misura 6), sono state impegnate meno risorse rispetto alle altre regioni e dopo un grave ritardo, oggi ci troviamo con un Bando aperto alla quarta proroga e con ipotesi di una quinta sia per malfunzionamento dei portali sia per l’enorme quantità di quesiti posti dai futuri beneficiari, a spregio della semplificazione sempre annunciata dall’attuale Assessore regionale Dino Pepe. Conseguenza di ciò è che ad oggi risultano solo 90 domande di giovani sul portale, tradendo le aspettative di diverse centinaia di giovani, soprattutto per la complessità delle procedure che scoraggiano la partecipazione.
Cosa grave è l’osservazione fatta alla Misura 19, relativa ai Gal, con la quale vengono messe in discussione addirittura molte delle aree ammissibili mentre vi è un Bando aperto con società consortili in via di definizione e con scadenza a settembre. Questo significa che vi sono gravi incongruenze che rischiano di bloccare e mandare all’aria un’azione fondamentale come quella dei Leader, con una dotazione finanziaria di quasi 25 milioni di euro. Inoltre, non aiuta a fare chiarezza procedurale l’ultimo avviso in ordine alla selezione di soggetti per la partecipazione al comitato di selezione dei GAL (Leader) pubblicato il 03/08/2016. Infatti per candidarsi occorre possedere una laurea generica ed una semplice esperienza in campo dello sviluppo locale. Per la selezione di questi esperti, il bando invece non prevede quali requisiti saranno valutati e quanti saranno gli esperti da selezionare. E soprattutto, perché non si è utilizzato prima il personale regionale e poi il ricorso a docenti universitari specializzati come si è fatto nel periodo di Mauro Febbo!”.
Per non parlare – riprendono i Consiglieri regionali di Forza Italia – dell’enorme ritardo delle Azioni Strutturali (Misura 4) dove vi sono le sostanziali e vere risorse attese dalle tante aziende agricole. Bandi in attesa di pubblicazione già dal mese di maggio, poi posticipati a luglio e secondo indiscrezioni saranno pronte solo prima della fine dell’anno. E’ indispensabile inoltre bisogna fare chiarezza su chi gestirà la formazione, l’assistenza e i servizi di consulenza, che non erano state specificate sul PSR.
In sostanza siamo preoccupati – sottolineano i due Consiglieri regionali – di come viene gestito il Programma di Sviluppo Rurale, che è il documento programmatico che ogni singola Regione italiana redige per utilizzare “al meglio”, le risorse finanziarie che la Comunità Europea destina all’ammodernamento delle zone rurali, per renderle maggiormente vive e competitive e per migliorare la sostenibilità ambientale e rurale. Pertanto non possiamo permettere che la Regione perseveri nel fare gravi errori procedurali accumulando ritardi che si ripercuotono sull’economia del sistema agricolo abruzzese. L’impostazione adottata sta facendo registrare una serie di criticità, creando difficoltà alle imprese agricole abruzzesi sia per le complicazioni burocratiche, sia perché le misure attivate limitano fortemente lo sviluppo delle aziende. Questa situazione è la conseguenza del disastro creato con la ristrutturazione della Direzione Agricoltura che non ha saputo, o voluto, utilizzare le professionalità a disposizione preferendo l’assistenza e consulenza esterna per un importo di 14.824.044 di euro.
Ai ritardi con cui era stato approvato il PSR si sommano ora queste problematiche che non sono giustificabili. Se a fatica avevamo preso atto delle lungaggini con cui il Programma fu approvato, dando ‘fiducia’ alle motivazioni della Regione, di contro ci aspettavamo misure applicative e bandi che fossero alla portata delle nostre aziende e dei nostri imprenditori agricoli che invece non riescono ad accedere ai contributi in quanto non raggiungono i punteggi. Non si è riusciti a interpretare quelle che sono le reali esigenze delle nostre aziende agricole. In questo momento di crisi già evidente e stante la difficoltà della Direzione Agricoltura a scrivere i bandi, sarebbe stato sicuramente opportuno far predisporre delle domande di preadesione, in modo che le aziende motivate avrebbero comunque potuto procedere agli acquisti salvo poi il buon fine del finanziamento.
Ma l’assessore Pepe – concludono Febbo e Sospiri – si preoccupa di sbarcare su Facebook, pensando così di aumentare la base dei beneficiari delle misure: questo problema non c’è mai stato prima, se c’è adesso è soltanto a causa della poca chiarezza che deriva dallo sconvolgimento degli Ispettorati Agrari, della intera struttura e del cambiato rapporto con il mondo agricolo, che da sempre aveva trovato ascolto e possibili soluzioni ai problemi mentre oggi trova solo nuovi problemi”.