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Pescara Liberty Festival, il bilancio della prima edizione

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Oltre 1500 partecipanti e più di 50 musicisti coinvolti e oltre 30 gli spettacoli proposti in una sola settimana. Neanche il maltempo ha fermato il regolare svolgimento della manifestazione

PESCARA – La prima edizione del Pescara Liberty Festival ha portato a casa un risultato straordinario, nonostante nascesse come Passeggiata nella Pineta incantata e poi, a causa del tragico incendio del primo agosto, sia stata forzatamente modificata in Maratona Liberty all’Aurum.

Subito qualche dato: il festival ha accolto un pubblico di oltre 1500 persone. Tanti gli spettacoli proposti, ogni sera, e oltre 30 in totale gli appuntamenti per più di 30 ore di musica dal vivo. Alto anche il numero dei musicisti coinvolti da tutta Italia e dall’estero: più di 50.

Svoltosi dal 23 al 28 agosto all’Aurum, con un’anteprima domenica 22, la manifestazione, fortemente voluta dall’amministrazione Masci e promossa anche col sostegno della Regione Abruzzo, ha dunque superato brillantemente la prova più difficile, quella della novità.

“Per noi è stata l’edizione zero – dichiara il direttore artistico Sergio Rendine -. Abbiamo riscontrato un ottimo apprezzamento da parte del pubblico, che ha partecipato numeroso, sia all’aperto, sia al chiuso, quando ci siamo spostati all’interno dell’Aurum causa pioggia. Tante le soddisfazioni, una su tutte, la conferma che questo che stiamo vivendo può essere ancora il tempo per l’opera, per l’operetta e il café chantant. Basta chiamare grandi artisti, non solo per notorietà ma per bravura, e avere un po’ di fantasia”.

Il pubblico ha coronato gli artisti con delle entusiasmanti standing-ovation, applaudendo calorosamente ogni proposta: la Bohème di Katia Ricciarelli, che ha guidato i suoi migliori allievi in una sintesi ammirevole della celebre opera di Puccini; il Café chantant di Nando Citarella; l’operetta di Daniela Mazzucato, accompagnata dai bravissimi Max René Cosotti e Andrea Binetti; ma ancora: il quartetto parigino del sassofonista Mimmo Malandra, e la violinista Alessandra Sonia Romano, che si è esibita in trio e che per l’occasione, per un solo brano (Kaddish di Ravel), ha omaggiato il pubblico pescarese suonando il Violino della Shoa, unico esemplare in Italia. Grande ammirazione anche per Margherita Di Rauso e Lello Giulivo che si sono esibiti nel divertente Belle Epoque e polvere da sparo.

Ogni spettacolo è stato scelto con cura per la capacità di ricreare quella particolare atmosfera che si respirava a cavallo tra il XIX e il XX secolo, periodo di massima fioritura dello stile Liberty, di cui Pescara è espressione. “La città stessa è un’opera Liberty. Si sviluppa come città-giardino e vanta una presenza di ville e villini in stile che è davvero ammirevole. Il festival è pensato proprio come occasione per valorizzare tutto questo e nelle prossime edizioni darà spazio, non solo alla musica, ma anche all’architettura, alla cucina dell’epoca, alla pittura e così via. Rimarcheremo anche la sua vocazione internazionale” conclude il direttore artistico, che esprime un sentito ringraziamento a quanti hanno reso possibile tutto ciò.

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