PESCARA – Domani, martedì 31 maggio alle ore 18.00 presso il Mediamuseum di Pescara sarà presentato il libro di Raimondo Lullo “Il Libro dell’amico e dell’amato” (Qiqajon edizioni della Comunità di Bose): si tratta di un raro gioiello di poesia filosofica nascosto nei meandri tortuosi di quell’immenso laboratorio culturale che è stato il nostro Medioevo. Il suo autore, il beato Raimondo Lullo, ci ha donato uno dei testi d’amore più belli della letteratura mondiale: il presente volume ce lo riconsegna nella sua struttura originale dopo l’edizione critica aggiornata dal filologo catalano Albert Soler, del 1995. Federica D’Amato con la sua traduzione in lingua italiana conduce il lettore in quel dialogo atemporale tra la creatura e il creatore, cammino di rose e spine che conduce l’amico al suo amato.
L’autore è stato un teologo, filosofo e scrittore catalano. Siniscalco del principe Giacomo, condusse vita di corte, finché, poco più che trentenne, avvertì la vocazione religiosa. Viaggiatore instancabile, percorse tutta l’Europa meridionale per attuare un ambizioso programma missionario. Ovunque si trovasse scriveva, in catalano e in latino, in arabo e in provenzale, senza per questo tralasciare la disputa teologica, l’opera catechista ed evangelizzatrice, la contemplazione, la polemica conciliare e capitolare. Di lui restano, sicuramente autentiche, 243 opere, fra le quali: il Libro dell’ordine di cavalleria (Llibre de l’orde de cavalleria, 1276), destinato alla formazione del cavaliere cristiano; il Libro del pagano e dei tre savi (Llibre del gentil et dels tres savis, 1277), che confronta – con sorprendente assenza di pregiudizi – le tre religioni monoteistiche; il Libro della contemplazione in Dio (Llibre de contemplació en Déu, 1277), monumento di scienza teologica e di scienza naturale; Blanquerna (1283-85), romanzo della vita umana; il Félix o Libro delle meraviglie del mondo (Llibre de les maravelles del món, 1288-89). Ma l’opera più nota è Lo sconforto (Lo desconhort, 1295), nato dalla desolazione dell’autore di fronte al rifiuto opposto dal papa ai suoi progetti di evangelizzazione dei musulmani. Beatificato da Pio IX nel 1850.
All’incontro, promosso dalla Fondazione Edoardo Tiboni per la cultura e l’Istituto nazionale di Studi crociani, parteciperanno Federica D’Amato e Marco Presutti.
Ingresso libero
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