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Pescara, liste politiche: commento degli amministratori di centrodestra

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PESCARA – “Il senso del dovere nei confronti del Paese e la consapevolezza delle problematiche all’orizzonte ci suggerirebbero compattezza e unità nell’affrontare la corsa elettorale per le prossime politiche. Ma è evidente che i suggerimenti si scontrano con la delusione politica per le mancate occasioni offerte ai rappresentanti territoriali radicati nel collegio di Pescara, mancate occasioni che non trovano giustificazioni, né logica, ma che rispondono esclusivamente a un partito ripiegato su lotte personali.

È chiaro e scontato che, per tutti noi, il 4 marzo rappresenta non un punto di arrivo, ma piuttosto un momento di ripartenza, una data simbolica in cui aspettiamo di ascoltare le motivazioni che hanno dettato alcune scelte nell’individuazione dei candidati, scelte che non sono state condivise con il territorio, con gli amministratori di centrodestra e di Forza Italia, e che hanno visto esclusioni eccellenti, come quella del capogruppo regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri.

E ci aspettiamo di ascoltare quelle motivazioni soprattutto dopo che il Coordinatore Pagano ha affermato con convinzione di aver scelto le ‘forze e gli amministratori migliori sul campo’, un elenco nel quale ha annoverato anche se stesso, sicuro dei suoi risultati e del suo potenziale”.

Lo hanno affermato gli amministratori di centrodestra in apertura della nuova campagna elettorale. A firmare il documento sono stati Sandro Marinelli, sindaco di Pianella; Antonio Zaffiri, sindaco di Collecorvino e consigliere provinciale; Maria Felicia Maiorano Picone, sindaco di Cappelle sul Tavo; Alberico Ambrosini, sindaco di Moscufo; Maurizio Giancola, sindaco di Scafa e consigliere provinciale; Enrico Valentini, sindaco di Catignano; Gianfranco De Massis, sindaco di Elice; D’Andrea, sindaco di Civitella Casanova; Daniele Di Federico, vicesindaco di Picciano; Domenico Di Meco, vicesindaco di Cepagatti; Angelo Belli, vicesindaco di Rosciano.

“Depositate ormai da giorni le liste ufficiali dei candidati, a mente fredda, riteniamo sia doveroso un commento in apertura della difficile campagna elettorale che si apre davanti a noi per le prossime quattro o cinque settimane – hanno detto gli amministratori -. Finalmente ci è stato restituito il diritto di votare, di decidere a quale compagine affidare la guida di un’Italia sofferente e allo sbando, dopo anni trascorsi tra governi tecnici e Pd, mai eletti dal popolo.

Pensavamo che ci avrebbero finalmente restituito anche il diritto di scegliere e individuare le persone, uomini e donne, o almeno una parte di essi, che avrebbero potuto far parte di quella compagine, e ci siamo preparati duramente per questa sfida, lavorando, amministrando sempre con serietà i nostri comuni e territori, dando ai cittadini prova di affidabilità, presenza, partecipazione, spendendo nomi, impegno, facce riconoscibili e che rappresentano indiscutibilmente una garanzia di passione, di abnegazione, di lealtà e di coerenza. Oggi constatiamo che questo non è avvenuto, qualcuno ha deciso per noi tutti chi fossero ‘gli amministratori migliori che hanno dimostrato comprovata capacità di governo’ che meritavano di tentare la corsa alle politiche.

Il gruppo di lavoro del Presidente Berlusconi, come emerge dalle parole del Coordinatore regionale Pagano, e lo stesso Coordinatore Pagano hanno avocato a sé il diritto di scegliere, facendosi personalmente garanti delle persone individuate. Un atteggiamento che suscita una inevitabile amarezza, rimanendo confinata nei meandri dell’inspiegabile e del non-giustificato.

Non comprendiamo, né mai riusciremo a farlo, le ragioni che possono aver determinato esclusioni eccellenti degli eletti al Consiglio regionale, tutti recordman di voti e preferenze, a partire dal Capogruppo Sospiri, eppure nessuno considerato, evidentemente, ‘uomo di comprovata capacità di governo’. Non comprendiamo la scelta di inserire nelle liste blindate un ex renziano, oggi folgorato sulla via di Damasco, tradendo la fiducia di chi ha sempre lavorato per la crescita del centrodestra.

Non lo comprendiamo, ne prendiamo atto e guardiamo avanti – hanno sottolineato gli amministratori -. Quelli che da oggi si sono ufficialmente aperti saranno giorni difficili, ma dal 4 marzo ci separano, appunto, quattro settimane e in quella data, alla luce dei risultati che avremo conseguito, ci aspettiamo l’apertura di un confronto vero, teso a restituire chiarezza e una guida autentica al centrodestra per il futuro di una coalizione troppo spesso vittima di personalismi, di cucine laboratoriali, di sperimentazioni machiavelliche che oggi non sono più né accettabili né proponibili”.

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