Le due squadre si affrontano ad un mese dalla tragedia che ha colpito il calciatore del Livorno. L’augurio è che sia soprattutto una gara spettacolare e leale, per onorare degnamente la memoria di Piermario
PESCARA – Come si affronta una partita di poco più di 60 minuti, partendo dal risultato di 0-2? Nella pazza ed esaltante stagione del Pescara capita anche questo. Pescara e Livorno si ritrovano di fronte dopo la tragedia di Piermario Morosini. In quei trenta minuti iniziali, prima della morte del calciatore bergamasco, il Livorno era stato totalmente padrone della partita, mentre i ragazzi di Zeman sembravano alla frutta.
Dopo quel maledetto 14 marzo, tutto è cambiato. I toscani hanno iniziato un crollo verticale che li ha portati ad avere un margine di due soli punti dalla Nocerina terz’ultima, in piena lotta per non retrocedere. La pesante serie negativa, ha portato poi, all’esonero di Madonna, sostituito dalla coppia Perotti-Gelain. Il Pescara invece ha infilato 5 vittorie di fila con 20 reti segnate e 2 sole incassate, che lo hanno portato al primo posto.
COME SI AFFRONTA IL LIVORNO? – Sarà interessante vedere quale tipo di approccio avrà il Pescara alla gara. É vero, infatti, che i ragazzi di Zeman devono recuperare un divario di due reti, ma è altrettanto vero, che dovrà fare più attenzione del solito al contropiede, perché un gol incassato in questa gara porrebbe fine ad ogni possibilità di rimonta. In pratica è come se i biancazzurri dovessero affrontare il ritorno di una gara di coppa, solo che il tempo per ribaltare il risultato sarà minore.
Per questo Zeman ha consigliato ai suoi di pensare che la gara riparta da zero a zero. Sarà importante, infatti, che il Pescara non si faccia prendere dalla frenesia di ribaltare il risultato, ma che cerchi di attaccare con raziocinio, per evitare cattive sorprese da parte di Dionisi e compagni.
C’è anche un altro fattore da tenere in considerazione è cioè quello psicologico. Nel momento in cui i giocatori entreranno sul prato dell’Adriatico, il loro ricordo non potrà non andare alla tragica fine di Morosini e questo potrebbe finire per tagliare le gambe a qualche giocatore. In questa gara quindi non ci sono alchimie tattiche che tengano. Tutto dipenderà dalla testa dei giocatori. Mai come in questa gara l’approccio mentale sarà fondamentale.
CARAMBOLA VINCENTE … – Il Pescara avrà poi una motivazione in più per cercare di ribaltare il risultato. Infatti se a Insigne e compagni riuscisse la pazzesca rimonta e, contemporaneamente, il Torino battesse il Sassuolo, per i biancazzurri sarebbe serie A matematica con due giornate d’anticipo. Il pareggio di ieri del Verona contro l’Albinoleffe, ha infatti spianato la strada della promozione ai biancazzurri.
Verratti poi, sarà carico per la pre-convocazione di Prandelli per l’europeo, giusto premio per una grande stagione disputata. La Serie A è lì ad un passo. Il Pescara la merita per il gioco espresso in questo campionato, per i talenti lanciati e per il pubblico che ha dato vita a vari e propri spettacoli allo stadio.
Se non sarà con il Livorno, pazienza, si aspetterà la prossima gara. Quello che importa è che Pescara-Livorno sia anzitutto una festa. Lo si deve alla memoria di Morosini, lo si deve al pubblico e, soprattutto, lo si deve a tutti gli appassionati di calcio che, guardando giocare il Pescara, hanno dimenticato per 90 minuti i veleni, le sfuriate, gli scandali e le polemiche che contraddistinguono ormai da troppi anni, il nostro campionato.
PROBABILI FORMAZIONI:
PESCARA (4-3-3): Anania; Balzano, Romagnoli, Capuano, Bocchetti; Nielsen, Verratti, Cascione; Caprari, Immobile, Insigne.
LIVORNO (4-3-2-1): Bardi; Salviato, Bernardini, Knezevic; Lambrughi; Filkor, Luci, Remedi; Bigazzi; Dionisi, Paulinho.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]