Lo denuncia il dott.Cerolini ricordando che quell’asse , realizzato grazie a finanziamento privato, è costato svariate migliaia di euro
PESCARA – Il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini rende noto che sul lungofiume nord di Pescara le giostre, installate nell’area al seguito della festa di Sant’Andrea, hanno letteralmente occupato l’asse ciclabile, realizzato con fondi della Fater e cinque anni di lavoro, sul lato sud dell’area golenale.
Cerolini chiede al sindaco Alessandrini di mostrare, se ci sono, le autorizzazioni rilasciate ai titolari degli impianti o al Comitato Festa per occupare la pista ciclabile, ma soprattutto chiede chi riparerà e risarcirà i danni eventualmente causati dagli impianti all’asse.
“E anche sulla Festa di Sant’Andrea il sindaco Alessandrini è riuscito a sbagliare e a inanellare l’ennesimo macroscopico errore, ai danni della città – ha sottolineato il Coordinatore Cerolini -. Da giovedì scorso sulla golena nord sono state installate le giostre che, come da tradizione, caratterizzano e accompagnano la parte ludica della celebrazione dedicata al santo dei pescatori. Per il primo anno, però, la golena è stata letteralmente ‘occupata’ nel vero senso della pa denuncia è arrivata dal arola: ovvero, le giostre non sono state sistemate solo nella parte dedicata al parcheggio delle vetture, solitamente chiusa alla sosta delle auto per tutti i giorni della festa, ma addirittura è stata consentita l’installazione degli impianti, enormi, ingombranti, anche sul lato sud dell’area golenale, ovvero sopra la pista ciclabile, quell’asse realizzato grazie al finanziamento privato concesso dall’azienda Fater, e costato svariate migliaia di euro e oltre cinque anni di cantiere.
Un asse mai utilizzato prima d’ora, anzi, nell’estate 2013 a fronte di una sua ‘occupazione’ abusiva e arbitraria, l’amministrazione di centro-destra fece subito scattare il blitz della Polizia municipale con relative sanzioni a carico dei titolari degli impianti. Ma al sindaco Alessandrini questo poco importa: di fatto da giovedì le giostre hanno cancellato la pista ciclabile, patrimonio della città oggi inaccessibile, impercorribile per chi transita sulle due ruote, ma, cosa ancora più grave, non sappiamo con quali danni.
L’installazione delle giostre a terra prevede, ovviamente, l’utilizzo di strutture di base che vanno bullonate a terra per garantire la stabilità degli impianti e, quindi, la loro agibilità, ma è assurdo pensare che tutto questo sia stato permesso su una pista ciclabile che, proprio per la sua natura, ha un tappetino strutturale particolare e specifico, che ha costi ben diversi da una semplice lingua d’asfalto. Cosa ancora più vergognosa è che non c’è una carta resa pubblica che certifichi la legittimità di quell’occupazione: abbiamo letto e riletto le varie ordinanze firmate per la chiusura delle strade in funzione della festa, e non c’è un rigo che autorizzi l’occupazione della pista ciclabile, che, infatti, non è stata chiusa al transito, ma teoricamente risulterebbe anche percorribile, salvo sbattere contro le giostre.
Peraltro, allegata alle ordinanze, non c’è neanche una piantina che indichi quale sarebbe stata la sistemazione delle giostre, ma l’esperienza ci dice che prima di attivare gli impianti e di consentire la loro apertura al pubblico, dev’esserci stato il collaudo e il nulla osta della Commissione pubblico spettacolo comunale o provinciale, quindi dobbiamo dedurre che qualcuno abbia avallato la cancellazione della pista ciclabile. Per queste ragioni chiediamo di sapere – ha proseguito il Coordinatore Cerolini – se esistono le autorizzazioni per l’occupazione dell’asse ciclabile, se è stata emessa, e magari non pubblicata, l’ordinanza per chiudere al transito la pista ciclabile posta sul lato sud del lungofiume, e soprattutto vogliamo sapere chi riparerà i danni che eventualmente dovessero venire fuori sulla pista una volta rimosse le giostre”.