L’iniziativa, dunque, organizzata dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo, in collaborazione con UniCredit, si è posta l’obiettivo di individuare i Paesi Europei che presentano una maggiore ricettività per il Made in italy e chiarire cos’è il partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti tra USA e Unione Europea (TTIP) e quali sarebbero le conseguenze per le nostre imprese, nell’ ipotesi che questo trattato venisse siglato tra le parti.
“Se l’Italia accettasse di entrare in questa nuova formula di mercato – è andato dritto al punto Franco Tempesta docente e consulente di Tecniche di Commercio Internazionale e Marketing – verrebbe seriamente compromessa la salute dei consumatori. Arriverebbero dagli Stati Uniti prodotti alimentari e farmaceutici con standard nettamente inferiori – spiega – a quelli europei. Negli Usa non esistono regolamentazioni rigide come le nostre e ciò rappresenterebbe un grande pericolo. La Francia per il momento ha nicchiato, per la Germania è un netto no – riferisce Tempesta – mentre l’Italia, hainoi, è favorevole al Trattato transatlantico. Il TTIP non mira semplicemente a eliminare i dazi nella commercializzazione dei prodotti in Europa – sottolinea – ma il vero obiettivo è quello di creare un’area di libero scambio in cui la Cina, il più grande competitor del Usa, non sarebbe più competitiva considerando che le loro merci dovrebbero pagare i dazi all’interno del mercato dell’UE. Inoltre, le autorità americane temono che lo Yuan possa diventare nel breve periodo la moneta di scambio internazionale, eventualità inaccettabile per l’economia americana. E’ evidente – ha concluso Franco Tempesta – che la firma di questo accordo deve essere evitata soprattutto perché il Trattato si prevede super partes ed andrebbe a condizionare pesantemente le politiche commerciali ed economiche dei Paesi UE”.
Presente al seminario anche Cesare Modanesi di UniCredit che ha relazionato in merito alle modalità di incasso e pagamento più comuni negli scambi commerciali con gli Stati Uniti e con i Paesi Europei dell’Europa Centrale. Timori e perplessità sono stati manifestati tra i numerosi imprenditori presenti. In platea anche Antonella Di Tonno, amministratore unico della Talamonti di Loreto Aprutino, azienda produttrice di vino, che è stata selezionata, tra 4 aziende italiane, per l’assegnazione di un tender in Australia, per la fornitura di vino negli alberghi Marriot.
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