Le notizie che ci giungono dalla Procura di Potenza sul coinvolgimento di Damiani, direttore dell’ARTA (per il quale umanamente spero nell’estraneità dei fatti contestati), nello scandalo dei pozzi di petrolio e gas, ci riporta all’anno scorso, alla vicenda del mare inquinato di Pescara ed alle ordinanze ballerine di Alessandrini e compagni (il cerchio magico che si riuniva per creare atti falsi al fine di ingannare l’opposizione…ed i cittadini). In quell’occasione, nel mentre l’ARTA consegnava al sindaco i dati sconvolgenti dell’inquinamento del mare (con valori 10 volte superiori alla norma), ai cittadini comunicava attraverso la stampa che non era a conoscenza di sversamenti anomali di liquami nel fiume e che non erano in programma analisi in mare. Nella commissione di controllo e garanzia convocata per chiarire la questione, il Presidente si rifiutò di comparire, il direttore Damiani disse che non era lui che faceva i comunicati. In sostanza zero trasparenza, notizie inattendibili, falsi a ripetizione da parte di Enti pubblici (dal Comune all’ARTA), un piano concertato per trarre in inganno l’opposizione al Comune e nascondere la drammatica verità ai cittadini. Oggi tutto torna nuovamente d’attualità. Quanta fiducia possono avere i cittadini in coloro che dovrebbero tutelarli e che invece giocano sulla loro pelle?
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