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Pescara, Mascia e Antonelli su demolizione di parte della Filanda Giammaria

da Redazione

PESCARA -Il  sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e l’assessore alla Gestione del Territofilanda 1rio Marcello Antonelli hanno reso noto quanto accaduto ieri nei pressi dell’ex Filanda Giammaria.Il vecchio opificio industriale per la lavorazione dei filati, in parte di proprietà pubblica e in parte di proprietà privata, sottoposto a vincolo dopo l’approvazione della delibera del Consiglio comunale di revisione e aggiornamento delle Schede del patrimonio artistico-architettonico e ambientale da sottoporre a tutela, è stato danneggiato  con la demolizione arbitraria di una sua  porzione .L’Amministrazione comunale ha bloccato le ruspe, che stavano abbattendo la parte privata del manufatto, senza alcuna autorizzazione e con una ordinanza ha sospeso immediatamente i lavori. Entro 45 giorni verrà adottato ogni atto giudiziario necessario.
“L’allarme è scattato stamane – hanno riferito il sindaco Albore Mascia e l’assessore Antonelli – quando addirittura l’avvocato Giuliano Grossi, che abita a pochi metri dalla Filanda, si è accorto del rumore delle ruspe e, vedendo la demolizione in atto di una porzione dell’immobile, ha allertato la Polizia municipale. Sul posto sono intervenute le pattuglie del Nucleo Giudiziario che, fermati i lavori, hanno condotto gli accertamenti necessari, chiamando sul posto anche il Responsabile del Servizio antiabusi il quale ha verificato l’assenza delle autorizzazioni necessarie e lo stop alle opere in atto, anche se parte della Filanda è irrimediabilmente venuta giù. Si tratta di un atto arbitrario inqualificabile: oggi l’intera Filanda è infatti sottoposta a vincolo di tutela architettonica e ambientale, in altre parole nulla può più essere modificato, alterato e demolito. E’ vero che su quella parte di immobile c’era una precedente ordinanza con la quale si chiedeva la messa in sicurezza delle sole parti pericolanti, previa relazione e perizia tecnica, da parte di un tecnico asseverato, e previa richiesta di autorizzazione agli Uffici comunali. Di fatto oggi c’è solo una perizia, ma in Comune non è mai stata inoltrata o depositata una richiesta di rilascio di autorizzazione per qualsivoglia intervento, né c’è una eventuale comunicazione di inizio lavori. Non c’è nulla, mentre qualunque opera si volesse realizzare comunque andava subordinata al rilascio della relativa autorizzazione. Stamane i nostri uffici hanno subito sottoscritto l’ordinanza di sospensione immediata dei lavori in atto, non autorizzati, e di messa in sicurezza dell’area. Entro i prossimi 45 giorni, come previsto dalla norma, adotteremo tutti gli atti, anche giudiziari, per tutelare l’immobile e anche la città da un’azione di estrema gravità, un’azione che pensavamo di aver scongiurato con l’approvazione della delibera di Consiglio comunale con la quale abbiamo finalmente vincolato tutti gli immobili di valore storico della nostra città. E invece oggi ci ritroviamo a vivere lo stesso dramma dell’ex Centrale del Latte di via del Circuito, avvenuto prima dell’approvazione della delibera. Ora approfondiremo con gli Uffici la vicenda, cercando anche di capire come si possa intervenire per evitare la perdita di un immobile storico di tale rilevanza”.

 

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