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Pescara: Mascia e i risultati elettorali

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PESCARA – Il  sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia  visto l’esito  del voto al Comune di Chieti e alla Provincia de L’Aquila   ha detto che gli abruzzesi ancora una volta hanno scelto la politica del fare, hanno scelto la politica delle azioni concrete, hanno scelto uno stile diverso da quello sinora esibito dal centro-sinistra. Per mesi la nuova amministrazione comunale di centro-destra al Comune di Pescara è stata accusata di ‘immobilismo’ da parte del Pd. I cittadini di Chieti e de L’Aquila hanno dimostrato di saper riconoscere il buon governo, quello dimostrato dalla Regione Abruzzo e dalle amministrazioni comunali di Pescara e Teramo e, con il proprio voto nel segreto delle urne, hanno lanciato un segnale chiaro al Pd e all’intero centro-sinistra, bocciando senza appello i loro programmi.

Ha ricordato Mascia :

per nove mesi  il segretario regionale del Pd Paolucci non ha perso occasione per scagliarsi contro la maggioranza di governo di centro-destra a Pescara, che pure dal centro-sinistra ha ereditato una città in condizioni drammatiche: completamente disorganizzata dal punto di vista tecnico-amministrativo, una macchina professionale mortificata nelle sue competenze e ferma nella sua operatività, una città travolta da quel ciclone giudiziario che in pochi mesi l’ha letteralmente tramortita, scioccata, sconvolta, un territorio, quindi, che appena lo scorso giugno ha ripreso il suo cammino di risalita. Un cammino fatto però innanzitutto di rigido e rigoroso rispetto delle regole e della trasparenza delle procedure.

E pur conoscendo tale eredità il consigliere Paolucci ha continuato ad accusarci di ‘immobilismo’, solo perché abbiamo preso le distanze dalla politica delle inaugurazioni elettorali, dei tagli dei nastri per la realizzazione di un marciapiede o per la realizzazione di una striscia pedonale. Il Pd con il suo segretario ha continuato a dare fiato alle trombe senza preoccuparsi di verificare la veridicità delle proprie affermazioni, verifica che invece, evidentemente, hanno compiuto quei cittadini che, nelle città limitrofe, si apprestavano al rinnovo dei propri organi amministrativi, utenti chiamati a scegliere i propri vertici.

E quegli stessi cittadini hanno scelto di affidarsi a due uomini del centro-destra, affinchè portassero anche sui loro territori un modello di politica ben distante dalle vuote chiacchiere del centro-sinistra. I cittadini hanno affermato chiaramente di rigettare la politica del ‘non fare’,  preferendo quella costituita da azioni e atti amministrativi concreti, reali, tangibili, senza libri dei sogni, ma piuttosto caratterizzata da iniziative tese ad aiutare le nostre città a superare la crisi che stiamo attraversando, ancora più grave in Abruzzo dopo il terremoto e il ciclone giudiziario. La giornata di domenica  deve rappresentare un segno per il Pd, un segno che dovrebbe indurre il partito senza remore verso una revisione completa del proprio stile di gestire la cosa pubblica, oggi evidentemente distante dalle reali esigenze del territorio.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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