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Pescara, mercatino extracomunitari : “un ghetto”

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Lo sostiene il dott. Cerolini FI alla luce della  decisione del  Consiglio comunale di spostarlo  nel sottopasso della stazione ferroviaria

PESCARA – “Oggi scopriamo che Ferrovie Italiane accetterà e consentirà l’installazione di un mercatino di extracomunitari all’interno di uno dei sottopassi della stazione centrale, mentre, da quello stesso sottopasso, sono stati scacciati decine di senzatetto privi di un riparo. Oggi scopriamo che il Comune di Pescara, dopo aver effettuato per ‘ragioni di sicurezza’ nell’ultimo anno, decine di sgomberi di utenti in condizioni di povertà, l’ultimo solo due giorni fa, che avevano tentato un riparo in quel tunnel, pure sbarrato con mura provvisorie, ora spenderà 100mila euro per garantire la funzionalità di quello spazio, con pubblica illuminazione, tinteggiatura delle pareti e allestimento anche dei cancelli per garantire la riservatezza dell’area. Sono queste le aberrazioni politiche inaccettabili della giunta Alessandrini approvate e sostenute dalla maggioranza di governo di centro-sinistra,che ieri in Consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno, ma contro le quali il centro-destra continuerà a opporsi con ogni legittimo strumento. Ci opporremo a una giunta Alessandrini che, mentre non si preoccupa di garantire un ricovero a utenti costretti a dormire sulle panchine o per terra, sull’asfalto, come accade in piazza Sacro Cuore, si affretta a trovare uno spazio per un mercatino, in cui si vende anche merce contraffatta, e questo solo per mantenere quell’equilibrio precario con Sel, in seno a una maggioranza frammentata, e per ordine del Commissario-D’Alfonso. Una politica, però, che viene pagata sulla pelle dei cittadini più indifesi”.

A dirlo è il Coordinatore cittadino di Forza Italia Guido Cerolini a fronte della soluzione approvata giovedì dal Consiglio comunale circa la futura sistemazione del mercatino degli extracomunitari, non più in via De Gasperi, ma nel sottopasso murato della stazione ferroviaria centrale.

“In questo caso la cura è peggio del male – ha ribadito il Coordinatore cittadino Cerolini -. Quella del sindaco Alessandrini è un’ipotesi frettolosa e inaccettabile. Un sindaco che la scorsa estate ha provato a fare uno scatto di reni, con la firma dell’ordinanza per lo smantellamento di quel mercatino piazzato sulle aree di risulta, sotto il binario 1, per buona parte abusivo, ma che è stato subito fermato e smentito dal suo Commissario-D’Alfonso che lo ha costretto a una umiliante marcia indietro, bloccando il blitz, pur senza mai revocare l’ordinanza che al solito è rimasta sospesa. Impedito lo sfratto, è emersa la proposta di spostare il mercato in via De Gasperi, nell’area recintata delle Ferrovie antistante decine di abitazioni, suscitando la ovvia, comprensibile e condivisibile protesta di residenti e commercianti, protesta che ha anche determinato la convocazione del Consiglio straordinario di domani. E per tentare di mettere a tacere quella protesta oggi è arrivata la terza ipotesi, moralmente deprecabile e inaccettabile, ovvero riaprire il tunnel dismesso della stazione ferroviaria, e piazzarci dentro le bancarelle, spendendo 100mila euro di soldi pubblici, dei pescaresi, per tinteggiare le pareti, attrezzare gli interni, illuminare e posizionare i cancelli per rendere il mercato inaccessibile agli ospiti non-graditi. Una proposta inaccettabile perché parliamo dello stesso tunnel che le Ferrovie hanno murato per impedire ai poveri senzatetto di trovarvi un riparo notturno, senza che il Pd o Sel abbiano mai pronunciato una sola parola di protesta. E parliamo delle stesse Ferrovie e dello stesso Comune che, in nome della sicurezza, hanno chiesto, organizzato ed effettuato decine di blitz per allontanare, di sera, quegli utenti avvolti in un giaccone, semiaddormentati sui cartoni, con addosso solo una coperta e pochi stracci accanto, persone sgomberate e allontanate perché la loro presenza era fonte di ‘pericolo’ per gli utenti della stazione, considerato un sito sensibile, e per i passanti. Ora, com’è possibile che cinque, dieci, quindici senzatetto addormentati sotto quel tunnel fossero fonte di pericolo, e 100 extracomunitari con relativo mercatino, posti sotto il tunnel della stazione, quindi fuori dalla vista esterna, sotto i binari, possano essere garanzia di sicurezza per un sito sensibile come la stazione ferroviaria e per tutta la città? E com’è possibile che la giunta Alessandrini abbia a disposizione una liquidità immediata di 100mila euro, dopo aver dichiarato lo stato di predissesto, da spendere per lavori urgenti in un sottopasso ferroviario che, in tutta onestà non rappresenta una emergenza per il territorio, ma non abbia le economie necessarie da investire sul sociale per garantire un riparo invernale e un tetto sulla testa di notte alle decine di clochard che oggi dormono all’aperto in piazza Sacro Cuore o sotto i ponti? Personalmente – ha ricordato Cerolini -, da assessore alle Politiche sociali, ricordo la lunga trattativa condotta con Ferrovie dello Stato nel febbraio 2013 quando aveva manifestato la volontà di chiudere le porte della stazione centrale di notte sgomberando tutti i senzatetto dall’oggi al domani. Sono riuscito a prorogare quella scadenza di 4 mesi, organizzando i servizi di controllo all’interno dello scalo, per garantire un riparo sicuro ai senzatetto, nelle more dell’apertura del dormitorio di via Alento. Oggi la situazione è al paradosso: i clochard non possono accedere al dormitorio, non possono stare dentro la stazione, né all’esterno, né nei sottopassi, il Comune non trova per loro una sistemazione dignitosa, ma al tempo stesso si preoccupa di garantire una sede stabile a un mercatino per buona parte abusivo, e sotto un tunnel sino a oggi vietato. A questo punto, se la giunta Alessandrini dispone di 100mila euro, li utilizzi per garantire un ricovero notturno ai senzatetto della città, attivando le opportune convenzioni con gli alberghi del territorio, e parliamo di cittadini sfortunati che devono avere la priorità assoluta per chi governa Pescara. Il mercatino degli extracomunitari può essere invece smantellato, come prevede la relativa ordinanza, favorendo l’ingresso e l’integrazione degli extracomunitari regolari, muniti di licenza, nei nostri mercati rionali, anziché relegarli in un ‘ghetto’”.

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