Emessa la nuova ordinanza ;prorogati i termini per la richiesta dei danni per i privati
PESCARA – Ieri mattina è stata firmata l’ordinanza con la quale l’Amministrazione comunale chiede l’immediata messa in sicurezza della scarpata di frana di via Colle Breccia, determinata dall’alluvione che il primo e 2 dicembre scorsi ha investito Pescara. All’intervento, limitato alla sola scarpata di frana, dovranno provvedere le otto famiglie proprietarie delle aree, cinque delle quali dovranno restare fuori casa sino a quando non saranno state eseguite le opere. Gli stessi privati dovranno poi sottoporre le opere strutturali eseguite a tutela della viabilità e delle abitazioni sovrastanti a un monitoraggio geotecnico da parte di un tecnico abilitato dandone costante informazione al sindaco e alla struttura tecnica comunale per un controllo continuo dell’eventuale progredire della frana stessa. Per ora la struttura tecnica comunale ha assunto tale provvedimento sul ‘caso’ di via Colle Breccia, provvedimento che però non è certamente esaustivo: le indagini geologiche sul sito stanno proseguendo proprio per individuare l’origine e le cause della frana, e, nell’attesa dei risultati, i tecnici del Centro Operativo comunale hanno ricompreso via Colle Breccia nella scheda comunale di richiesta di risarcimento danni inviata alla Provincia e, quindi, in Regione. Intanto è stata ufficialmente prorogata al prossimo 2 gennaio la scadenza per la presentazione delle richieste di risarcimento danni da parte dei privati che potranno continuare a protocollare le proprie istanze in Comune, allegando foto e perizie asseverate di tecnici abilitati, utilizzando il modulo ancora scaricabile dal sito internet istituzionale del Comune, all’indirizzo www.comune.pescara.it, o direttamente dal sito della Regione Abruzzo.Lo ha reso noto l’assessore alla Protezione civile Berardino Fiorilli ufficializzando l’esito del vertice di ieri del Centro Operativo Comunale.
“Innanzitutto – ha detto l’assessore Fiorilli – partiamo dal ‘caso’ di via Colle Breccia, dove ci sono cinque famiglie che dallo scorso 7 dicembre vivono fuori casa, famiglie che ho anche incontrato nei giorni scorsi per sentire le loro ragioni e capire come l’amministrazione comunale possa collaborare per venire incontro ai cittadini nel ripristino delle condizioni di sicurezza tali da consentire il rientro in casa degli utenti. La gravità della situazione del movimento franoso verificatosi in via Colle Breccia è stato evidente sin dal primo giorno, tanto da richiedere un’ordinanza di sgombero di ben 5 famiglie, ai civici 51 e 49 le cui abitazioni sono situate a circa una decina di metri dall’orlo della scarpata di frana. Sul posto abbiamo effettuato le opportune indagini d’emergenza affidate a una squadra dei geologi incaricati su convenzione con l’Ordine professionale e nella loro relazione tecnica si evince che ‘il dissesto franoso in atto, che a oggi non risulta essersi stabilizzato, potrebbe progredire arretrando, in direzione delle abitazioni presenti a monte, il ciglio della scarpata di frana. A questo punto, si considera sussistente il grave e imminente pericolo per l’incolumità a cose e persone determinatosi da tale situazione, che potrebbe ulteriormente peggiorare a seguito di eventi naturali e meteorologici. Quindi, ritenuta la necessità di procedere con immediatezza e urgenza alla messa in sicurezza della scarpata di frana, al fine di eliminare e scongiurare i gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, abbiamo ordinato, su indicazione dell’Ufficio tecnico, agli otto proprietari delle aree, ognuno per quanto di propria competenza, la messa in sicurezza, con immediatezza, della scarpata di frana, al fine della salvaguardia della viabilità e delle abitazioni sovrastanti mediante opere strutturali che dovranno essere sottoposte a un monitoraggio geotecnico da parte di un tecnico abilitato e qualificato per tale tipologia d’intervento, di cui dovrà essere data costante e adeguata informazione al sindaco di Pescara e alla struttura tecnica comunale competente, al fax 085/4283315 o all’indirizzo mail procivile@comune.pescara.it. In caso di inottemperanza, come previsto ancora nell’ordinanza, sarà il Comune a intervenire d’ufficio con addebito delle spese ai privati interessati, senza alcun pregiudizio per l’eventuale azione penale in cui gli stessi privati siano incorsi. Ovviamente l’ordinanza merita un chiarimento, ossia allo stato attuale i proprietari devono intervenire esclusivamente sulla scarpata di frana in quanto titolari delle aree interessate. E ovviamente l’adempimento dell’ordinanza è propedeutica e indispensabile per consentire la revoca delle ordinanze di sgombero delle cinque abitazioni che si trovano sull’orlo della frana. Tuttavia le indagini su via Colle Breccia non sono concluse, tanto che il Comune ha comunque inserito il sito di frana tra le schede comunali che stasera invieremo alla Provincia per la richiesta del risarcimento dei danni, dunque continueremo a collaborare con i cittadini che possono contare sul supporto dell’amministrazione comunale nella soluzione della problematica che avrà inevitabilmente dei costi straordinari”.
“Intanto – ha proseguito l’assessore Fiorilli – è stata formalmente ufficializzata la proroga al prossimo 2 gennaio dei termini a disposizione dei privati, che hanno subito danni a causa dell’alluvione, per la presentazione delle richieste del risarcimento dei danni, termini inizialmente fissati alla data odierna, quando invece scadrà inderogabilmente il termine per la presentazione delle richieste da parte degli Enti pubblici. I privati dovranno continuare a utilizzare i moduli predisposti dal Dipartimento della Protezione civile della Regione Abruzzo: le richieste dovranno essere inviate all’Ufficio Protocollo del Comune con il riferimento ai danni subiti sia ai beni immobili che mobili, ossia veicoli e barche, e le domande dovranno pervenire con una stima massima dei danni subiti, accompagnati da una perizia asseverata di un tecnico. Per la valutazione dei danni dei privati sarà nominato un Commissario dell’Unione Europea che valuterà tutte le domande, dunque il Comune svolgerà solo una funzione di ‘portavoce’ delle istanze dei privati, ma sarà un Commissario straordinario a svolgere le valutazioni e a decidere se accogliere o meno le richieste e che erogherà le eventuali somme assegnate direttamente ai privati. A tal proposito abbiamo anche ricordato ai cittadini che le domande eventualmente inoltrate o presentate presso altri Enti, come Regione o Provincia, le stesse non sono ritenute valide e vanno subito reiterate al Comune”.
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