L’Associazione tramite Foschi pone quesiti
PESCARA – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Armando Foschi – Pescara Mi piace
“Pescara attende ancora di conoscere i risultati dei campionamenti straordinari del nostro mare eseguiti lo scorso 17 ottobre, poche ore dopo l’allarme lanciato per l’avvistamento di una chiazza marrone su buona parte del litorale. Il vicesindaco Del Vecchio ha personalmente annunciato che la Capitaneria ha effettuato i prelievi, per portare poi le provette nei laboratori dell’Arta. A oggi sono abbondantemente trascorse le 48 ore canoniche per conoscere i risultati di quelle analisi, ma né il Comune, né l’Arta né la Capitaneria hanno ancora fornito i dati che oggi torniamo a chiedere ufficialmente. Qual era la natura e l’origine di quella chiazza, e soprattutto quali livelli di colifecali, eventualmente, sono stati trovati nel mare?”. A riproporre il quesito è Armando Foschi, esponente dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che sabato scorso aveva lanciato l’allerta per quella chiazza marrone che, uscendo dalla foce del fiume, si allungava verso nord, spinta dalle correnti, fino a raggiungere piazza Primo Maggio.
“Sono già trascorsi cinque giorni da quell’episodio e ancora non siamo riusciti a venire a capo del dilemma, fermo restando che, è scontato, non riteniamo sufficienti e non ci bastano le frettolose rassicurazioni verbali del vicesindaco, dopo quanto accaduto la scorsa estate – ha sottolineato Foschi -. Rassicurazioni, quelle del vicesindaco, peraltro campate per aria, basate su opinioni personali e giunte addirittura prim’ancora che l’Arta cominciasse a esaminare i campioni d’acqua, procedura partita solo lunedì mattina. Ora però la questione comincia ad assumere i contorni del ‘giallo’ e pretende spiegazioni e trasparenza: sabato mattina abbiamo avvistato la chiazza marrone, accompagnata dal un pessimo odore che si avvertiva in diversi punti del litorale nord. Sul tema è intervenuto subito, sabato stesso, il vicesindaco Del Vecchio che, al di là degli attacchi personali di pessimo gusto che non meritano neanche una replica, e al di là delle sue doti di preveggente, ha affermato che la Capitaneria era andata personalmente a eseguire i campionamenti, quindi a raccogliere campioni d’acqua di mare nelle provette che lunedì avrebbe consegnato all’Arta di Pescara per gli accertamenti del caso. Ora, la stessa Arta ha detto, nelle scorse settimane, che gli esami di tali campioni richiedono al massimo quarantotto ore di tempo per la maturazione dei batteri e per farci sapere cosa c’è dentro quell’acqua. Presupponendo che gli esami di laboratorio siano cominciati lunedì mattina, è evidente che le quarantotto ore canoniche sono già belle che passate, ma dei risultati ancora non abbiamo visto l’ombra, né ne è stata fatta menzione ieri, nel corso della conferenza stampa organizzata dal sindaco Alessandrini per ufficializzare che ‘il fiume Pescara sporca il mare’, ossia per annunciare la ‘scoperta dell’acqua calda’. A questo punto l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ – ha ribadito Foschi – pone formalmente dei quesiti alle Istituzioni coinvolte: la Capitaneria di porto ha effettivamente eseguito dei campionamenti straordinari nella giornata di sabato scorso subito dopo il nostro allarme, come annunciato in una nota stampa dal vicesindaco Del Vecchio? Quelle provette sono state o meno consegnate ai laboratori dell’Arta lunedì mattina per le analisi del caso? E l’Arta ha effettuato quelle analisi seguendo il protocollo dettato dalla normativa? Quando saranno pronti e resi noti i risultati di quelle analisi, sempre se l’Arta ha ricevuto le provette del 17 ottobre dalla Capitaneria? Ovviamente l’auspicio è quello di ricevere subito risposte chiare, sperando di non essere di nuovo dinanzi al frutto di fantasticherie dell’amministrazione comunale, circostanza, quest’ultima, che sarebbe gravissima”.
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