Lo rende noto il consigliere Antonelli che presenterà un’interrogazione per conoscere contenuti e costi di tale progetto
PESCARA – Pescara si era candidata al bando per la mobilità sostenibile con un super-progetto stilato con la società Cras Srl, Centro ricerche applicate per lo sviluppo sostenibile di Roma ,ma ha rimediato un misero 71° posto su 82 città, restando fuori dai finanziamenti, riservati alle prime 37 città.
A renderlo noto è il Capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli che annuncia un’interrogazione per sapere quanto sia costato alla città tale progetto, come sia stato scelto il partner e soprattutto per conoscerne i contenuti .
“L’annuncite del sindaco Alessandrini ha colpito ancora – ha detto il Capogruppo Antonelli -. Appena lo scorso ottobre il sindaco aveva infatti annunciato con tanto di strombazzate urbi et orbi la partecipazione del Comune di Pescara al bando ministeriale per aggiudicarsi una fetta interessante, parliamo di milioni di euro, dei fondi stanziati per progetti sperimentali di mobilità sostenibile.
Per redigere il progetto il sindaco avrebbe avuto a disposizione già ben quattro consulenti sul traffico, ovvero tre professionisti inseriti nella macchina comunale, e la stessa società che sta redigendo il Piano urbano della mobilità, oltre all’avvocato Santeusanio.
E invece no, dopo le cinque consulenze, il sindaco Alessandrini ha addirittura deciso di fare ricorso a un bando esplorativo, pubblicato il 22 ottobre 2016, per cercare un partner, individuato poi nella società Cras Srl, Centro ricerche applicate per lo sviluppo sostenibile di Roma.
Il progetto è stato redatto e inviato all’esame del Ministero, così come hanno fatto altri 114 Enti locali, e nel frattempo il sindaco Alessandrini, già sicuro del successo scontato della sua proposta, si è preoccupato di presentarlo in conferenza stampa, elencando iniziative e piste ciclabili, opere da realizzare con un investimento complessivo di 2milioni 39mila 422euro, di cui 999mila 365 euro chiesti come co-finanziamento al Ministero.
Dopo sette mesi è arrivato il verdetto e la proposta di Pescara è stata semplicemente bocciata: il 26 luglio la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha inviato la comunicazione ufficiale dei Comuni ammessi o meno al finanziamento, 37 quelli finanziati, tra i quali c’è la città di Teramo che si è piazzata al quindicesimo posto e si è aggiudicata ben 960mila euro ministeriali per coprire un progetto per 1milione 600 mila euro complessivi di investimento.
E con Teramo ce l’hanno fatta comuni molto più piccoli di Pescara,
come Bassano del Grappa, che riceverà fondi per 999mila euro, o Desenzano del Garda, Erice, Mira, Spilamberto, o, addirittura, la Comunità Montana del Catria e Nerone. Ma leggendo e rileggendo l’elenco dei 37 Comuni virtuosi, Pescara non c’è: bisogna andare al secondo elenco, quello dei Comuni fuori dal finanziamento, per trovare la nostra città e, anche in quel caso, bisogna scorrere fino al 71° posto per trovare il capoluogo adriatico, alle spalle di comuni come Jesi, Pomigliano, Legnano, Sciacca, Terracina, i cui progetti, seppur non ammessi, comunque hanno riscosso un punteggio di valutazione superiore a quello di Pescara, a testimoniare ulteriormente, semmai fosse necessario, il livello e la qualità della proposta progettuale, che pure il sindaco Alessandrini aveva sbandierato come innovativa, all’avanguardia, e capace di farci meritare una pioggia di fondi ministeriali miracolosi.
Per l’ennesima volta, così non è stato:
Pescara non realizzerà il progetto di mobilità sostenibile perché non riceverà i 999mila euro chiesti a Roma e perché non ha nel suo bilancio gli oltre 2milioni di euro necessari, ennesimo fallimento di una giunta incapace di intercettare persino i fondi di un Governo politicamente amico.
Ma questo scherzetto non è stato a costo zero per i pescaresi:
a questo punto – ha aggiunto Antonelli – porteremo in aula la vicenda perché vogliamo sapere quanto ci è costato il partneriato con la società romana per la redazione di un progetto clamorosamente bocciato e chiederemo anche di illustrare in aula un progetto tanto sperimentale e innovativo da essere stato ignorato dal Ministero dell’Ambiente con soli 28 punti, appena 4 in più della città di Taranto giunta ultima in graduatoria”.