PESCARA – Dopo il deludente pareggio casalingo contro il Novara e svaniti i sogni dei play–off, negli spogliatoi del Pescara a commentare la gara non c’erano i due tecnici (Cosmi squalificato e l’allenatore in seconda espulso), ma il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani: “Ancora una volta abbiamo perso la possibilità per ripartire considerando che tutto sommato il primo tempo non è stato bello, ma nel secondo tempo il Pescara ha provato a fare quello che doveva fare, cioè a vincere la partita, 3-4 palle gol le ha avute, purtroppo non siamo riusciti a segnare. Come ci succede nelle ultime partite, anche oggi ci sono stati un paio di rigori negati solari. Penso che soprattutto giocando in casa un arbitro non dovrebbe avere mai un minimo dubbio. Anche l’espulsione di Palazzi è incomprensibile perché stava urlando con i ragazzi in campo.
Purtroppo veniamo da un periodo negativo, con la contestazione che c’è stata, con la visita dei tifosi al Poggio degli Ulivi, però dobbiamo essere noi in campo a rovesciare queste cose. Se una squadra che parte con i favori del pronostico e che ha tutti i mezzi per poter fare bene e non lo fa, è normale che i tifosi possano rimanere delusi. Questa è una squadra che dà l’impressione che ad un certo punto subisca un black out e si blocchi, anche se oggi mi è parsa una squadra che non ha rischiato nulla e ce ha anzi avuto qualche palla gol. In queste situazioni, con un clima di questo tipo, una vittoria rimetterebbe tutto a posto e ridarebbe convinzione nei propri mezzi, sicurezza e tranquillità. Questo manca, non è sicuramente questo il caso di guardare a situazioni diverse. Mancano 6 partite, noi non lasciamo assolutamente niente, cercheremo di agganciare anche all’ultima giornata qualcosa di importante, cercando di fare un po’ meglio. Poi è normale che se non facciamo bene nemmeno nella prossima partita dovremo cercare di organizzarci per finire al meglio questo campionato e poi pensare alla prossima stagione con un progetto nuovo. Noi siamo partiti con l’idea di un progetto di giovani, siamo partiti con dei giovani che erano considerati tra i migliori che ci fossero in giro, poi strada facendo questi giovani non hanno trovato posto in squadra, quindi qualcuno di questi, come Viviani, Padovan, Kabashi e Piscitella, ci ha chiesto di andare via. Però l’idea iniziale era quella, poi le cose si sono messe diversamente ed ora dobbiamo vedere di ricominciare. Poi ovviamente non è sufficiente avere 20 anni per giocare, bisogna essere anche bravi, così come non è detto che chi ha qualche anno in più non possa stare in questa squadra, un giusto mix sarebbe l’ideale”.
[Si ringrazia Francesco Rapino per la collaborazione]
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