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Pescara, nuova richiesta di stop per il progetto di via Marconi

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PESCARA – “In qualità di Presidente della Commissione comunale Mobilità chiedo ufficialmente che la giunta comunale fermi le procedure di gara avviate lo scorso 31 marzo 2020 per l’affidamento dei lavori di realizzazione del tracciato dedicato per il trasporto pubblico in via Marconi, con la cancellazione di almeno 96 posti auto. Crediamo che, in piena emergenza coronavirus, quando la città è alle prese con un problema sanitario di dimensioni planetarie, su cui dovrebbero concentrarsi tutte le nostre energie, sia quantomeno inopportuno aver avviato l’iter di affidamento senza neanche aver avvisato le forze politiche che, sulla base degli ultimi incontri di febbraio scorso, erano rimaste ferme alle rassicurazioni circa una revisione di un progetto che tre quarti dei consiglieri comunali hanno bocciato senza mezzi termini, per valutare insieme la possibilità di individuare percorsi alternativi a via Marconi, segnalando i possibili ‘casi’. Né credo possa continuare a paventarsi il rischio di perdita dei fondi POR FESR in caso di ulteriori ritardi visto che, proprio il Covid-19 ha determinato, anche a livello regionale, il blocco di qualunque procedura. E comunque credo che sarebbe stata buona norma informare il Consiglio comunale delle proprie volontà anziché farcele scoprire da determine che corrono sulle scrivanie vuote degli uffici tecnici Comunali”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi ufficializzando il provvedimento.

“La giunta comunale del sindaco Alessandrini – ha brevemente ricordato il Presidente Foschi – il 24 maggio 2019, peraltro il giorno prima delle elezioni amministrative, ha approvato la delibera numero 406 inerente la realizzazione del tracciato del trasporto pubblico in sede protetta in via Marconi, con gli studi di fattibilità e i progetti preliminari con una spesa pari a 1milione 300mila euro, finanziamenti SUS – POR Fesr. Lo scorso 15 dicembre 2019 le Commissioni Attività Produttive, Viabilità e Sicurezza e Lavori pubblici si sono riunite su richiesta dei titolari delle molteplici attività commerciali situate lungo il tratto di via Marconi interessato dall’intervento, oltre che su richiesta dei tanti residenti per esaminare il progetto. In quella occasione anche le Associazioni di categoria hanno espresso forti preoccupazioni per l’iniziativa e per una progettualità che, se realizzata, andrebbe di fatto a pregiudicare tutte le attività commerciali della zona soprattutto in virtù della prevista cancellazione di oltre 96 posti auto sul lato mone della stessa via Marconi.

Il progetto approvato e avviato dalla precedente amministrazione di centrosinistra prevede infatti la realizzazione di una carreggiata riservata al transito dei mezzi di trasporto pubblico sul lato monte di via Marconi, con direzione di marcia nord-sud, che andrà a cancellare inevitabilmente gli stalli di posteggio delle vetture sul lato monte, pregiudicando l’alta densità residenziale e commerciale della zona. Ora, pur essendo del tutto favorevoli al tracciato in sede protetta del trasporto pubblico, abbiamo riscontrato la necessità di una rivisitazione del progetto, non potendo lo stesso pregiudicare o danneggiare il tessuto economico e residenziale del territorio di riferimento, ma piuttosto dovrebbe accompagnare e favorirne lo sviluppo. E su tale riflessione si è ritrovata tutta la maggioranza che ha votato in maniera unanime l’ordine del giorno con il quale abbiamo chiesto di ‘verificare, attraverso valutazioni tecniche degli Uffici preposti, ogni possibile soluzione alternativa o variante migliorativa al progetto, tali da non imporre la cancellazione dei 96 posti auto oggi esistenti sul lato monte di via Marconi a disposizione della sosta’. Fermo restando che i fondi ottenuti rappresentano un tesoretto prezioso per l’amministrazione comunale, è altrettanto evidente che non si possono aprire cantieri su progetti che rischiano di minare un già fragile tessuto produttivo, soprattutto se le soluzioni alternative ci sono come in questo caso.

Non solo: l’emergenza coronavirus ha ulteriormente aggravato la situazione economica del nostro tessuto produttivo, a partire dai negozi che di fatto sono necessariamente chiusi da oltre un mese e per ora non ci sono prospettive di riapertura. Oggi più che mai, quel progetto rappresenterebbe la mannaia finale su tutte le attività commerciali di via Marconi. Per tale ragione, già prima dell’esplosione dell’emergenza Covid-19, in seguito a diverse riunioni tecniche, ai tecnici è stato chiesto di valutare la possibilità di introdurre modifiche al progetto, ovvero: i mezzi pubblici dovrebbero transitare su sede dedicata in via Marconi sino all’altezza dell’incrocio con via Conte di Ruvo, dove al massimo verrebbero meno dieci posti auto per la sosta, recuperabili in via Nazario Sauro; nel tratto di via Marconi compreso tra via Conte di Ruvo-via Italica sino a via Pepe, dunque direzione nord-sud, il tracciato dovrebbe lasciare il percorso dedicato o corsia preferenziale per viaggiare su percorso misto, consentendo dunque di conservare i 96 parcheggi oggi esistenti; in via Pepe i mezzi tornerebbero su corsia dedicata sino all’Agip, dove i bus dovrebbero svoltare per dirigersi verso il Tribunale, dove peraltro è previsto un biberon di ricarica elettrica, e a quel punto proseguire in direzione sud-nord in via Misticoni.

Ma le proposte alternative presentate ai tecnici sono state molteplici ed eravamo in attesa di conoscere l’esito degli studi di approfondimento, inevitabilmente congelati in seguito all’emergenza coronavirus che ha ovviamente stravolto i nostri programmi, appuntamenti e priorità. Proprio per questo non nascondo la mia sorpresa quando ieri, all’improvviso, ho scoperto una determina firmata dal dirigente ai Lavori pubblici Fabrizio Trisi e che porta la data del 31 marzo scorso dal titolo ‘Realizzazione tracciato del trasporto pubblico in sede protetta. Riapprovazione capitolato speciale d’appalto, determina a contrarre e fissazione data sorteggio per estrazione operatori economici’ – ha illustrato il Presidente Foschi -: in 10 pagine si ricapitola l’intera vicenda del progetto, si riquantifica il costo dell’opera, ovvero 970mila 172,95 euro compresi gli oneri della sicurezza, e si è fissato allo scorso 2 aprile, addirittura, il sorteggio delle 15 ditte che verranno ora invitate a partecipare alla gara d’appalto e che avranno 45 giorni di tempo, dal momento della ricezione dell’invito, per presentare la propria offerta. Supponiamo che, espletate le procedure due giorni fa, già per lunedì gli uffici tecnici potranno far partire gli inviti, quindi per fine maggio potrebbe addirittura essere convocata la seduta pubblica per l’apertura delle buste e per l’affidamento dell’intervento che, a questo punto, potrebbe partire entro la prima metà di giugno-inizio luglio.

Tradotto: il dado sembrerebbe a questo punto essere tratto e la città dovrebbe mangiarsi la minestra indigesta. Ovviamente esprimo di nuovo la mia contrarietà a un progetto dannoso per la città, che peraltro non appartiene neanche alla nostra coalizione di governo e quindi non comprendiamo l’ostinazione nel mandarla avanti: se un’opera danneggia il territorio semplicemente non si realizza. Ancor più inopportuna e non condivisibile la scelta di far partire le procedure di gara senza neanche un ultimo confronto definitivo sull’intervento, come pure era stato concordato, confronto che poteva tranquillamente essere convocato via web. Per questa ragione chiedo che si fermino le procedure di gara non facendo partire le lettere di invito alle 15 imprese eventualmente selezionate e chiedo la convocazione di una nuova riunione di maggioranza per capire cos’è cambiato da febbraio a oggi tanto da imporre una fuga in avanti di tale velocità, peraltro quando tutti sappiamo che l’emergenza sanitaria in atto ha congelato ogni fondo, anche a livello nazionale, scongiurando anche il rischio dell’eventuale perdita del famigerato milione e 300mila euro disponibili. Nelle prossime ore valuteremo anche la convocazione di una seduta della Commissione Mobilità sul tema, al fine di informare tutti i consiglieri della determina approvata, e l’adozione di ulteriori misure amministrative”.

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