Berghella ha detto che si attenderà sino al prossimo 10 aprile per verificare le determinazioni del Comitato Tecnico regionale de L’Aquila sul progetto di realizzazione del nuovo Pronto Soccorso dell’ospedale civile di Pescara, dopo un anno di rinvii, correzioni e ritardi. Se entro tale data non arriveranno notizie, sarà la Commissione consiliare Sanità ad andare a L’Aquila e a chiedere spiegazioni su un rallentamento ormai inaccettabile.
Ha sottolineato Berghella:
quello di Pescara è forse il più grande Pronto Soccorso d’Abruzzo , con un bacino d’utenza pari in media a 250mila u
tenti che in estate diventano almeno 400mila, una struttura che effettua 90mila prestazioni l’anno, in parte con ricoveri, in parte con accertamenti diagnostici o prestazioni occasionali. E sono centinaia anche i ricoveri impropri determinati da un Pronto soccorso che, nonostante la professionalità dei medici, non ha gli strumenti per esercitare il filtro necessario, quegli strumenti previsti invece nel progetto del nuovo Pronto soccorso, con 12 punti di osservazione breve, in cui monitorare il paziente nelle prime 24-48 ore per poi decidere sul ricovero o sulle dimissioni, con la previsione di una Tac, risonanza magnetica, della chirurgia d’urgenza, mezzi che consentono di individuare con certezza chi ha bisogno o meno del ricovero. E purtroppo quei ricoveri impropri hanno un costo: la diaria giornaliera per ogni paziente in reparto è pari a circa 700 euro al giorno; considerando che ogni ricovero ha una durata media di 5-6 giorni, il costo per ogni ricoverato è pari a circa 4mila euro complessive, e se moltiplichiamo tale cifra per i 20-30 ricoveri impropri registrati ogni giorno ci rendiamo conto di quale costo esorbitante raggiungiamo, costo determinato solo dall’assenza di un Pronto soccorso adeguato alle esigenze della città. Due anni fa, al momento del nostro insediamento, abbiamo iniziato la nostra crociata per la realizzazione del nuovo Pronto soccorso, che sarebbe il biglietto da visita della nostra sanità. E, iniziata la crociata, è stato redatto il progetto, una proposta ottima, che comporterebbe una spesa di 2-3 milioni di euro per dotare la città di un Pronto soccorso adeguato, una spesa che è nulla se consideriamo quanto andremmo a risparmiare in termini di ricoveri. La sua realizzazione determinerebbe lo spostamento di alcuni ambulatori, come allergologia, traumatologia, laboratorio analisi e fisiopatologia respiratoria pediatrica, ma in realtà il puzzle è già stato preparato, anche i trasferimenti sono già stati individuati. Eppure il cantiere non parte perché da un anno assistiamo al rimpallo di quel progetto che la Asl ha inviato al Comitato tecnico regionale de L’Aquila, che l’ha rinviato per alcune correzioni, e di nuovo rispedito al Ctra è tornato alla Asl di Pescara, ogni volta per modifiche veramente irrisorie. Un balletto che va avanti da un anno, e noi non vogliamo pensare che ci sia qualcuno interessato a paralizzare la sanità pescarese. Per tale ragione la scorsa settimana la Commissione Sanità ha scritto una lettera al Presidente della Regione Abruzzo Chiodi per chiedere audizione a L’Aquila per affrontare la problematica e per stamane era pronta la trasferta. Ma ieri è arrivata una nota con la quale il Presidente Chiodi, scusandosi per non poterci ricevere per precedenti impegni, ci ha comunicato di aver interessato della vicenda il manager della Asl di Pescara D’Amario per accelerare le procedure. In verità riteniamo che il manager D’Amario attualmente non possa fare nulla: lo scorso gennaio la Asl ha rinviato al Comitato regionale l’ultima versione aggiornata e corretta del progetto e da allora non si è avuta alcuna risposta, impedendo concretamente l’apertura del cantiere. A questo punto la Commissione si è presa una pausa di una decina di giorni; se entro il 10 aprile non avremo risposte dal Comitato regionale, andremo noi a L’Aquila per riprenderci il progetto approvato.
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