PESCARA – Oggi, venerdì 13 Ottobre, alle ore 10.00 nei pressi di Colle Orlando, verranno ricordati tre cittadini pescaresi fucilati dai tedeschi il 13 ottobre del 1943 in zona Fontanelle.
Si tratta di Carlo Alberto Di Berardino, 40 anni ragioniere presso le fonderie Camplone, Marco Di Giacomo, 51 anni, contadino e padre di 8 figli, Giuseppe Mancini, operaio di 50 anni.
A Pescara, dopo l’armistizio, i tedeschi occuparono quella parte della città, intimando ai residenti la consegna delle armi: dopo una perquisizione nelle loro case furono rinvenute armi da caccia che seppur non funzionanti furono la condanna di cittadini innocenti, uccisi barbaramente nei territori circostanti alle loro abitazioni.
Alla cerimonia, voluta dall’Amministrazione comunale per coltivare il ricordo di quelle vite e proseguire il percorso di condivisione della memoria, sarà presente anche l’ANPI Pescara.
Il coordinamento provinciale Anpi-Ettore Troilo a 74 anni da quei tragici eventi vuole ricordare le vittime civili dell’occupazione nazifascista a Pescara e nella Provincia: come ha rivelato lo studio dell’Atlante delle Stragi promosso dall’Anpi nazionale dal settembre 1943 al giugno 1944 nella provincia ci furono ben 32 episodi di uccisioni di civili, con decine di morti innocenti.
La mattanza iniziò subito dopo l’8 settembre quando a Torre de’Passeri fu fucilato Luigi Ricci, 32enne di Bolognano, accusato ingiustamente di furto.
Il 13 ottobre poi fu la volta di due eccidi distinti:
il primo a Cugnoli dove i tedeschi uccisero Vincenzo Chiulli (49 anni, tabaccaio), Domenico Domizio (51, contadino) e Paquale Di Marco (40, contadino), tutti nati e residenti a Cugnoli, insieme a Romolo Maggio (49, autista) e Fortunato Pucci (34, commerciante), ambedue sfollati da Pescara, furono intercettati da militari tedeschi, di stanza in località Vallarno, e passati per le armi.
Secondo la ricostruzione a suo tempo operata dalla Prefettura, i cinque uomini si sarebbero recati a Pescara per prelevare del sale; secondo le testimonianze raccolte, il loro “viaggio” nel capoluogo adriatico sarebbe avvenuto per recuperare beni e vivere nelle case dei due sfollati e, probabilmente, furono fermati e fucilati perché contravvennero al coprifuoco.
Medesima sorte, in quello stesso 13 ottobre 1943, toccò a Carlo Alberto Di Berardino, quarantenne ragioniere presso le Officine Camplone, Marco Di Giacomo, cinquantunenne contadino padre di 8 figli, e Giuseppe Mancini, operaio di 50 anni, fucilati a Colle Orlando, in località Fontanelle. Benché tutti residenti a Pescara, il solo Di Giacomo era residente a Fontanelle, lembo di territorio a vocazione agricola posizionato sulla Tiburtina Valeria, a poca distanza dall’aeroporto militare: i suoi due compagni di sventura, infatti, avevano trovato ricovero presso amici e conoscenti dopo i bombardamenti alleati che tra la fine di agosto e la metà di settembre devastarono Pescara.
Il 13 ottobre l’Anpi presenzierà alla cerimonia in ricordo delle vittime sia a Colle Orlando che a Cugnoli, dando il via ad una intensa stagione di presenza sui luoghi che ricordano i poveri innocenti vittime della barbarie fascista.