Contro un Empoli decimato e in crisi d’identità, i biancazzurri sono chiamati a confermare il loro ottimo stato di forma
Ormai è ufficiale: il Pescara è tra le candidate per la promozione diretta in A. La vittoria contro il Verona ha dimostrato che i ragazzi di Zeman hanno raggiunto un livello di gioco altissimo, e che sono capaci di mettere sotto qualunque squadra.
L’AVVERSARIO – Il prossimo avversario dei biancazzurri, l’Empoli, è avvisato. I toscani stanno vivendo un torneo tribolato: hanno già cambiato tre allenatori e viaggiano nei bassifondi della classifica. La squadra, che pur in estate pareva essersi rinforzata grazie ai ritorni di Buscè e Tavano, fatica a trovare uno stile di gioco preciso, e, se il campionato finisse ora, sarebbe costretta ai playout per non retrocedere.
Guido Carboni, terzo allenatore dei toscani dopo le esperienze di Aglietti e Pillon, non ha dato la tanto attesa scossa. I problemi dell’Empoli sono molteplici a cominciare dalla difesa, che, con 36 reti al passivo, è la terza peggiore del torneo, dopo quelle di Nocerina e Modena. Anche l’attacco fatica parecchio se si pensa che Tavano da solo ha segnato quasi la metà dei gol della squadra (13 su 28). Insomma, un avversario sicuramente abbordabile per i biancazzurri, specie se si pensa alle assenze che potrebbero avere sabato. Al sicuro forfait di Valdifiori, infatti, si potrebbero aggiungere quelli di Tavano., Buscè e Moro, cioè di quattro titolarissimi.
PESCARA SENZA CIRO – Nel Pescara invece, le assenze di Zanon e Immobile, squalificati, dovrebbero essere assorbiti senza traumi. È vero che il numero 17 biancazzurro è il capocannoniere del torneo, ma è altrettanto vero che la squadra ha raggiunto una tale perfezione nei meccanismi, da poter sopperire anche all’assenza del suo centravanti. Maniero, chiamato a prendere posto al centro dell’attacco abruzzese, ha caratteristiche diverse da Immobile, ma può comunque dire la sua, mettendo in condizione Insigne e Sansovini di battere a rete e sfruttando i cross che pioveranno dai lati. Per questa gara dovrebbe essere rispolverato anche Petterini, finito ai margini, dopo che Zeman ha deciso di dirottare Balzano a sinistra, con il ritorno dell’ex terzino dell’Atletico Roma, a destra.
Niente che non si sia già visto, comunque.
BRUGMAN PERICOLO PRINCIPALE – Nell’Empoli, l’unico vero pericolo pare essere rappresentato dal talentino Brugman. Uruguayano, classe 1992, è arrivato in Toscana all’età di 16 anni e, dopo aver brillato nella Primavera, è stato promosso in prima squadra. Giocatore tecnico e veloce, dotato d un’ottima visione di gioco e di un buon tiro da fermo, l’uruguayano pare essere destinato a una grande carriera, tanto che il suo procuratore, l’onnipresente Mino Raiola, pare già averlo offerto al Napoli. A parte Brugman, l’Empoli non sembra avere grandi armi da opporre al Pescara. Le due punte Mcheldze e Coralli, vivono una stagione tribolata, e senza l’apporto in fase offensiva di Tavano, la squadra pare ben poca cosa.
Gli ultimi innesti a centrocampo di Gallozzi dal Chievo e di Zè Eduardo dal Parma, servono ad alzare il tasso, qualitativamente basso del centrocampo toscano, ma il trio Verratti-Cascione-Konè dovrebbe avere vita facile nell’impadronirsi della manovra, dato la situazione, a livello tattico, è poco fluida in casa azzurra. L’impressione è infatti che regni molta confusione al “Catellani”, confusione accentuata dai continui cambi di modulo (difesa a 3 o a quattro, doppio pivot o mediana a 3) schierati fin qui.
Il Pescara ha quindi un’ottima occasione per continuare la sua marcia promozione.
[Foto di Massimo Mucciante per gentile concessione]