PESCARA – Nel quartiere Colli a Pescara arrivano i primi orti urbani comunali che contribuiranno sia a migliorare la cura del verde pubblico, sia ad aumentare la sicurezza del territorio oltre che a favorire l’aggregazione sociale.
Si trovano in via Santina Campana, dove sono stati ricavati 15 appezzamenti recintati e chiusi da un cancelletto ,della superficie di 60 mq, che dovranno essere affidati ad altrettanti aspiranti ortolani, grazie all’avviso pubblico messo online da ieri.Gli appezzamenti sono dotati di una panca-rimessaggio per gli attrezzi e hanno l’acqua.
Il bando stabilisce che 10 siano riservati a famiglie con Isee inferiori a 15.000 euro, 3 a famiglie con Isee superiori a 15.000 euro e i 2 rimanenti ad associazioni, enti e scuole.Coloro che si aggiudicheranno gli orti potranno autoprodurre verdura e ortaggi ma anche scambiarsi buone pratiche per l’agricoltura .
Stamane la presentazione di un’opportunità per cui si potrà fare richiesta fino al 24 aprile prossimo, in modo da poter procedere subito dopo alla consegna degli appezzamenti.
Presenti il sindaco Marco Alessandrini, il vicesindaco Antonio Blasioli, la consigliera Maria Ida D’Antonio, il consigliere Emilio Longhi, il responsabile del servizio Verde Mario Caudullo. Gli orti realizzano uno dei progetti partecipativi contenuti nelle linee di mandato a cui hanno lavorato anche i consiglieri Fabrizio Perfetto come Commissione Ambiente e Piero Giampietro.
“Per avere un orto bisogna essere prima di tutto residenti a Pescara – chiarisce il responsabile del servizio Verde Pubblico Mario Caudullo – non imprenditori agricoli, né avere proprietà di terreni coltivabili vicino alle abitazioni, occuparsene con la famiglia e non aver commesso reati contro l’ambiente.
Il nostro Regolamento prevede anche degli orti da attrezzare, che sono diversi da quelli individuati e recintati della tipologia di via Santina Campana, i nostri uffici faranno presto anche una ricognizione di aree verdi comunali vocate, su cui i cittadini potranno realizzare loro stessi degli orti.
Questo è proprio il regolamento a consentirlo, perché nasce da un’analisi che ha messo in evidenza sia le tipologie di orti possibili in città, che un profilo tipo di potenziali ortolano. In base a questi parametri saranno scelti gli assegnatari che avranno la gestione per 4 anni. Ogni orto ha un recinto e l’acqua, gli attrezzi non sono in dotazione. Vanno infine rispettate tutte le regole su come mantenere l’orto, che può essere revocato se non contribuisce al decoro cittadino o se viene abbandonato o tenuto incolto.”
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