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Pescara, una Panchina rossa al parco Calipari per ricordare Jennifer Sterlecchini

da Redazione

 Blasioli: “La violenza non ha giustificazioni. Questo significa questa panchina rossa”

panchina rossa per JenniferPESCARA – Questa mattina presso il parco Calipari,a Pescara,  il vicesindaco Antonio Blasioli, l’assessore al Verde Pubblico, l’assessore regionale Marinella Sclocco, la madre della ragazza, Fabiola Bacci e i promotori dell’iniziativa hanno scoperto una panchina rossa dedicata alla 26enne uccisa dal fidanzato lo scorso dicembre.

“La panchina rossa posta al parco Nicola Calipari da oggi non vuole ricordare la morte di Jennifer Sterlecchini avvenuta tragicamente per mano della persona che amava, ma la sua vita, che è stata bella e piena di amore e affetti e così aveva il diritto di continuare –così il vice sindaco Antonio Blasioli – La panchina non vuole essere solo un ricordo per tutti coloro che sedendovi scopriranno la sua particolarità, ma un monito evidente contro la violenza, particolarmente quella di genere, in un parco intitolato ad un’altra persona scomparsa prematuramente qual è stata Nicola Calipari, sicuramente un uomo dal grande valore che l’Italia ha perduto troppo presto mentre liberava degli ostaggi dalle mani dei terroristi.

È nostro dovere non dimenticare mai come è dovere di tutti noi parlare alle nuove generazioni e far capire loro che quello che è successo a Jennifer non deve succedere più a nessuno. Lo scopo quindi della panchina e della targa è propri questo. I bambini che si siederanno sulla panchina rossa quando vedranno il nome di Jennifer chiederanno chi fosse ai genitori e a loro verrà raccontata questa storia che avrà una funzione di memoria ma anche di crescita per le nuove generazioni nel concetto che qualsiasi violenza è ingiusta e che la violenza non ha giustificazioni. Questo significa questa panchina rossa.

L’Amministrazione è vicina alla famiglia e continuerà ad esserlo, con loro condividiamo il testimone della lotta alla violenza di genere, ai femminicidi, il ripudio di delitti che, cancellando l’esistenza di donne, madri, fidanzate, compagne, segnano terribilmente anche quella delle famiglie sia delle vittime che di chi si macchia di tali delitti. Nel nome di Jennifer daremo altri spazi alla memoria e a questa irrinunciabile battaglia”.

 

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