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Pescara, parcheggi a pagamento residenti: il Tar non accoglie la richiesta di sospensiva della delibera

da Redazione

PESCARA – Il Capogruppo di Forza Italia in Regione Abruzzo,Lorenzo Sospiri e i consiglieri di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli, Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli rendono noto che il Tar Abruzzo, sezione di Pescara, non ha accolto la richiesta di sospensiva della delibera numero 329 della giunta Alessandrini, inerente l’introduzione dei parcheggi a pagamento con abbonamento anche per i residenti del centro. Tale decisione non indebolisce la  battaglia di Forza Italia che si prepara per l’udienza di merito al fine  di ottenere giustizia per i cittadini costretti a subire la vessazione dell’ennesima ingiusta tassa imposta dall’attuale amministrazione.

“Quel provvedimento – hanno specificato i consiglieri Antonelli, D’Incecco e Rapposelli – si è rivelato già di per sé un flop, visto che solo una minima parte di residenti del centro ha acquistato effettivamente l’abbonamento, la maggior parte si sta arrangiando come può, non potendo affrontare una ulteriore gabella di 70 euro al mese (15 euro per l’abbonamento del primo veicolo, 55 euro al mese per il secondo), ossia di 840 euro l’anno. Quindi se l’obiettivo dell’amministrazione Alessandrini, com’è evidente, era quello di fare cassa, ha già avuto un primo risultato assolutamente negativo”.

“I termini del ricorso presentato dinanzi al Tar sono molto chiari e precisi – ha ripercorso il Capogruppo Sospiri -: la delibera approvata viola palesemente l’articolo 7 del Codice della Strada, secondo il quale si possono istituire parcheggi a pagamento solo se nelle immediate vicinanze delle aree interessate, o se nelle stesse vie, ci sono anche posti auto a sosta gratuita. E per ‘immediate vicinanze’ si intende ‘prossimità’, perché a un cittadino che abita in via Genova, dove c’è solo la sosta a pagamento, non si può dire di andare a lasciare l’auto in via Leopoldo Muzii. È allora evidente che l’unico obiettivo di questa delibera è quella di ‘fare cassa’ e del resto si legge anche nella relazione, quando il dirigente esprime un’unica preoccupazione, quella relativa alle scarse entrate registrate dalla società Pescara Parcheggi, società in house providing del Comune, che comunque non è portatrice di interessi pubblici. Ovvero, l’interesse pubblico non è certo quello di garantire introiti alla società Pescara Parcheggi, ma piuttosto quello di tutelare i diritti dei cittadini residenti alla libera circolazione e alla sosta delle autovetture, sancito dalla Legge. In secondo luogo, è altrettanto evidente che con la nuova delibera la giunta Alessandrini ha istituito una nuova ‘tassa sul possesso’ che certamente non può essere approvata con una delibera di giunta, non è sua competenza. Di fatto, a nostro giudizio, è stata compressa la libertà delle persone con un vero abuso di potere, considerando che dal primo luglio c’è una chiara e netta disparità di trattamento tra i residenti del quadrilatero del centro cittadino e quelli del resto di Pescara, che invece hanno la giusta possibilità di parcheggiare gratis la propria auto vicino casa. Avevamo chiesto formalmente al sindaco Alessandrini di bloccare, in via cautelativa, l’efficacia della delibera in attesa che il Tar si pronunciasse sulla vicenda, considerando anche che lo stesso sindaco Alessandrini aveva firmato con un ritardo imperdonabile l’ordinanza attuativa della delibera, impedendo addirittura agli uffici dell’Urp e alla Polizia municipale l’eventuale rilascio dei tagliandi, che comunque, a due giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, non erano neanche disponibili: al 29 giugno appena 26 cittadini su 2.700 si erano muniti dell’abbonamento e a oggi i numeri non sono saliti granchè perché i residenti si rifiutano di sottostare a una tassa ingiusta e odiosa, oltre al fatto che molti non possono fronteggiare questa ulteriore spesa. Il Tar, nella prima udienza di ieri, non ha inteso accogliere la nostra richiesta di sospensiva della delibera, quindi andremo direttamente nel merito, a fine estate, e in quella sede siamo certi di riuscire a far revocare un provvedimento fuori da ogni norma e regola, ai danni però di quei cittadini che nel frattempo avranno pagato e che nessuno risarcirà”.

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