Lo ha detto ieri l’assessore alla Mobilità, Berardino Fiorilli in conferenza stampa.Commenti del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia
PESCARA – Ieri l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, nel corso della conferenza stampa convocata sul tema di Pescara Parcheggi, con il Presidente della società, Roberto Core, e il Direttore generale del Comune Stefano Ilari ha sottolineato:
“Pescara Parcheggi è oggi una società perfettamente risanata e con i conti in equilibrio, soprattutto è una società che in appena due anni ha versato al socio unico, ossia al Comune di Pescara, ben 3milioni 657 mila euro di utili e che ha ora stabilizzato i 31 operatori storici del servizio con contratti a tempo indeterminato sottoscritti dalla società di lavoro interinale Gi Group, riassorbendo, per ora, anche i sette dipendenti ai quali un mese fa non era stato momentaneamente rinnovato il contratto, sollevando inutili polveroni con un’insopportabile ingerenza della politica in quello che è un problema di esclusiva competenza tecnica e non politica. Non solo: oggi l’Aipa ha ufficializzato anche che su Pescara Parcheggi non grava alcun debito inerente il pagamento del Canone di occupazione del suolo pubblico, che non può essere applicato alla società in house, smentendo, anche in questo caso, le voci di alcuni partiti politici che per mesi hanno infangato il nome di una società che ci ha invece permesso di salvare posti di lavoro.
Ha proseguito Fiorilli:
Il Presidente Core per mesi ha preferito lavorare nell’interesse della città anziché replicare a polemiche vergognose e oltre le righe, in cui si alludeva anche a presunti legami di parentela nella gestione del personale, meccanismi lontani anni luce dalle nostre logiche, ma forse vicini a chi lanciava tali insinuazioni. Oggi, a chiusura del bilancio, abbiamo deciso di fornire numeri e dati per consentire le opportune valutazioni. In realtà che le polemiche di alcuni consiglieri fossero strumentali si evince chiaramente da quanto sta accadendo negli ultimi giorni: oggi c’è la polemica inerente il pagamento dell’Imu da parte dell’Ater che, a fronte del versamento, ha addirittura sostenuto di non poter pagare gli stipendi ai propri dipendenti e tale allarme ha subito scatenato i consiglieri di minoranza che addirittura hanno sostenuto che il Comune debba farsi carico della problematica, e nessuno ha messo in dubbio la gestione dell’Ater stessa. E quando la Attiva, altra società municipalizzata, chiede al Comune altri fondi per il funzionamento del servizio, nessuno ha lanciato anatemi chiedendo lo scioglimento della società, contrariamente a quanto accaduto sino a oggi per Pescara Parcheggi.
Ha detto il Presidente Core:
“Ripercorro la breve storia di Pescara Parcheggi, nata il primo marzo 2010 e che, a fine 2010, ha versato nelle casse del Comune ben 1milione 735mila euro; nel 2011 ha invece versato 1milione 922mila euro: in altre parole Pescara Parcheggi ha versato nelle casse comunali in soli due anni 3milioni 657mila euro; e seppure volessimo sottrarre alla somma la presunta perdita di 480mila euro, oggetto della ricapitalizzazione, comunque al Comune sono ritornati 3milioni 177mila euro netti, ossia una media di 1milione 588mila euro l’anno. Le perdite eventualmente generate dal canone, in costanza dei costi, erano le stesse sostenute dal Comune durante la gestione diretta del servizio, e infatti pensiamo che altre società simili, come la Pesaro Parcheggi, versano al Comune appena il 35 per cento dei propri incassi; a Pescara, con l’attuale canone ridotto, versiamo il 40 per cento. E con il canone di 1milione 122mila euro la società è in perfetto equilibrio, e avrà anche la possibilità di fare investimenti. Non solo: nei giorni scorsi Pescara Parcheggi ha anche stabilizzato i 31 dipendenti storici del servizio attraverso la Società di lavoro interinale, la GiGroup, che li ha assunti.
Ha chiarito il Direttore Ilari:
nello specifico chiariamo che i dipendenti sono stati assunti dalla Società interinale a tempo indeterminato e poi la stessa società li fornisce a Pescara Parcheggi, che non può assumere in maniera diretta in quanto, come previsto dalla normativa, Pescara Parcheggi dovrebbe prima fare una ricognizione del personale, senza alcuna garanzia per quei lavoratori che da vent’anni si occupano del servizio, e quindi dovrebbe fare un Piano occupazionale. Ovviamente ora faremo quel Piano occupazionale che dovrà poi essere autorizzato dal Comune che è il socio unico. Ma ricordiamo che, anche in caso di scioglimento della società, gli attuali dipendenti di Pescara Parcheggi non potrebbero mai transitare al Comune perché per legge nella pubblica amministrazione si entra solo per concorso, senza suscitare inutili illusioni.
Ha ribadito Fiorilli:
la stabilizzazione dei 31 dipendenti è una notizia che certifica come i conti di Pescara Parcheggi siano in equilibrio . Purtroppo l’aumento del canone, deciso in una fase successiva alla costituzione della società, è stato determinato da un errore di valutazione, ovvero quando c’è stato il famoso aumento delle tariffe dei parcheggi, a partire dalle aree di risulta, abbiamo ritenuto che il canone potesse essere adeguato alle nuove tariffe pensando a un aumento degli incassi e invece in quella sede abbiamo commesso un errore di sopravvalutazione, perché contestualmente abbiamo invece registrato un calo dei consumi e dell’utilizzo dei parcheggi da parte degli utenti, producendo una perdita.Ora dovremo pensare al futuro di Pescara Parcheggi, una società che andrà sul mercato ma risanata, ossia con un valore elevato. E poi aumenterà anche la professionalità dei nostri operatori che, finalmente stabilizzati, potranno anche divenire ‘ausiliari del traffico’, con il potere di comminare sanzioni nei confronti di chi non paga il parcheggio.
Nel frattempo l’Aipa, la società che gestisce il servizio di riscossione della Cosap, ha definitivamente decretato che il canone per l’occupazione del suolo pubblico non si applica a Pescara Parcheggi.
e lo ha fatto mettendolo nero su bianco – ha detto il Direttore Ilari – facendo cadere anche l’ennesimo ‘fantasma’ che per mesi è stato sbandierato nella sala consiliare. ‘In merito alla problematica pendente sulla tassabilità ai fini Cosap dell’attività di gestione dei servizi di sosta tariffata in Pescara’, si legge nella lettera firmata dal dottor Angelo Cartago, della Direzione Appalti, Contratto e contenzioso dell’Aipa, ‘da parte della società in ‘House providing’ Pescara Parcheggi srl, la scrivente richiamando il parere ‘pro veritate’ redatto dal professor Massimo Basilavecchia in data 10 agosto 2012, in aderenza alle puntuali argomentazioni giuridiche in esso contenute e quindi in carenza del presupposto oggettivo, costituito dall’occupazione del suolo pubblico per utilizzazione particolare del concessionario comunica che, per il caso in specie diversamente dalle società a capitale misto, non ritiene di potere procedere, legittimamente, all’applicazione dell’entrata in oggetto’. Quindi anche l’ultima bugia si è infranta contro il muro della verità: Pescara Parcheggi non deve pagare la Cosap.
Ha ripreso il Presidente Core:
alla luce di tutto questo ritengo che la mia mission sia compiuta, io sono un tecnico, non sono un politico, non sono legato alla poltrona, il mio desiderio era solo quello di rimettere tutto in equilibrio, specie a fronte di una situazione indipendente dalla gestione della società, e ora ritengo di rimettere il mio incarico nelle mani del socio unico per le opportune decisioni. Infine mi preme anche ribadire, a chiusura di tutte le polemiche, che anche i 7 lavoratori ai quali, a fine novembre, non eravamo riusciti a rinnovare il contratto a causa di una riduzione degli incassi generata dalla nevicata dello scorso febbraio e dalla crisi economica che ha determinato un minor accesso al centro cittadino e quindi un minor utilizzo dei parcheggi, con l’arrivo del mese di dicembre e con la necessità di coprire tutte le turnazioni, comprese quelle domenicali, sono stati richiamati in servizio.
Sul tema di Pescara Parcheggi è intervenuto ieri anche il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia per commentare la conferenza stampa del Presidente Roberto Core, il quale ha annunciato di aver rimesso il proprio incarico nelle mani del socio unico, ovvero del Comune.Il sindaco ha espresso massimo apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato dall’Amministratore unico di Pescara Parcheggi che ha fatto piena chiarezza sulla gestione della società che si occupa dei posti auto a pagamento della città. Ora per la stessa Pescara Parcheggi si cercherà di portare a termine quel processo di apertura verso il mercato esterno e individuare il socio interessato comunque ad assumere una quota minoritaria di Pescara Parcheggi al fine di far partire il processo di investimenti sul territorio.
Ha sottolineato il sindaco:
sento di dover ringraziare Roberto Core, un professionista che nel 2010 ha accettato un incarico di grande difficoltà , ovvero quello di occuparsi e supportarci nella fase di start up di una società nata per rimediare alle macerie ereditate dal passato governo di centro-sinistra nella gestione dei posti auto a pagamento della città. E i risultati presentati oggi, con i conti della società in perfetto equilibrio, sono la riprova della bontà dell’operato dell’Amministratore unico di Pescara Parcheggi che, alla chiusura del secondo anno di attività, è riuscito anche a stabilizzare i 31 operatori storici di Pescara Parcheggi, ovvero lavoratori che anche da vent’anni si occupano della conduzione degli stalli a pagamento e che ora, finalmente, avranno tranquillità. E oggi apprezzo anche il grande senso di responsabilità di Core, un tecnico, non un politico. Pescara Parcheggi da questo momento volta pagina e dovremo marciare a tappe forzate verso il percorso di stabilizzazione e di sviluppo della stessa società tracciato nella riunione di maggioranza di qualche mese fa, un vertice nel quale abbiamo stabilito che avremmo predisposto tutti gli atti necessari per portare Pescara Parcheggi sul mercato esterno coinvolgendo quelle società che hanno già manifestato interesse ad assumere una quota minoritaria di Pescara Parcheggi. Ma soprattutto, come avevamo anche chiarito al tavolo di maggioranza, ora porteremo sul mercato una società sana che potrà ottenere le condizioni migliori ed essere realmente interessante dal punto di vista amministrativo, dunque una società che non andremo a svendere, ma attraverso la quale potremo realizzare quegli investimenti inseriti nell’oggetto sociale del gruppo.