PESCARA – Nella giornata di oggi una pattuglia del Gruppo Operativo Nucleo Anti Degrado è stata aggredita da un parcheggiatore abusivo che operava nell’area di risulta. Si tratta di K.C. 35, un cittadino ivoriano di 35 anni, con una lunga lista di precedenti simili e rapine, che alla vista degli agenti in borghese ha reagito dapprima prendendo a calci l’auto, poi colpendo gli agenti con pugni e calci, procurando loro una prognosi di 10 e 8 giorni per lesioni e contusioni, finché non è stato bloccato e tradotto al carcere di San Donato dal maggiore Adamo Agostinone, giunto a supporto dei colleghi insieme ad altri due agenti in moto.
“Quello che è accaduto dimostra la costanza e l’abnegazione della nostra Polizia Municipale che ogni giorno si trova ad affrontare situazioni a rischio nelle zone più sensibili della città – così l’assessore Gianni Teodoro – L’area di risulta è una di queste ed è uno dei luoghi tenuti sotto stretto controllo dal nostro gruppo speciale in borghese, che di fronte all’ennesimo ritorno dell’uomo, avvezzo a chiedere soldi nel parcheggio, come avvezzo è risultato anche alle intemperanze verso le forze dell’ordine, sono intervenuti anche stavolta. La reazione è stata violenta e piena di foga, infatti il trentenne, si è prima scagliato sulla macchina e poi sugli agenti ed ha opposto resistenza anche agli altri agenti che lo hanno poi arrestato e portato in carcere.
Si tratta di una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, a suo carico sono risultati tanti precedenti simili, uno anche ai danni della Polizia Municipale con l’aggressione a un agente al quale ha rotto un dito pochi mesi fa, nel suo curriculum criminale anche una rapina in un negozio di cellulari di Corso Vittorio e un’altra doppia aggressione e rapina ad un’altra rivendita di telefonia mobile, sempre sul Corso principale della città.
Una recidiva che ci auguriamo porti a una pena severa, in modo che, attestata la sua pericolosità, venga messo in condizione di non nuocere più né a chi ogni giorno è in strada per mantenere decoro e ordine pubblico, né alla cittadinanza che deve essere libera di transitare nel cuore della città senza imbattersi nella foga di qualcuno che non trova altro modo per sostenersi che compiere reati e aggressioni. É stata nostra cura assicurarlo alla giustizia, con l’auspicio che stavolta si arrivi ad un provvedimento rigido nei suoi confronti, contemperato al potenziale di rischio che lo stare a piede libero comporta con soggetti della sua indole”.
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