Pescara

Mancuso: “Il Pescara può diventare una squadra rock e andare in Serie A”

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L’ex attaccante della Sambenedettese ha rilasciato un’intervista interessante, qualche giorno fa, al Centro. Queste le sue parole.

PESCARA – Se avesse segnato quel gol contro il Palermo sarebbe diventato l’idolo dell’Adriatico almeno per una sera. Leonardo Mancuso, in realtà, ha già conquistato gran parte del pubblico Pescarese per la sua verve offensiva abbinata alla duttilità tattica, fattori imprescindibili per poter rientrare nel pensiero e negli schemi di Zeman. Cinque partite giocate fin qui e due reti per l’attaccante che l’anno scorso ha realizzato 23 reti con la maglia della Sambenedettese. Storia di sacrifici e rivalse, la sua, come spiegato dallo stesso Mancuso al quotidiano “Il Centro” in un’intervista rilasciata qualche giorno fa. Di seguito le sue parole.

Dall’infanzia ad oggi con la famiglia sempre presente per Leonardo: “Già da bambino ero molto vivace. Ricordo che una volta, giocando a tennis, lanciai la racchetta perché persi e scappai, mia madre mi rincorse disperata. La mia famiglia è tutto, mia madre è una maestra di scuola elementare, mio padre lavora in una ditta vicino casa e mia sorella è una biologa marina. Hanno fatto tanti sacrifici per me e mi hanno insegnato un valore fondamentale: l’onestà”. Valori ma anche passioni come musica e pesca: “La passione per la musica me l’ha trasmessa mio padre. Lui suonava la chitarra e adesso lo faccio anche io da autodidatta. La pesca è una passione che ho da molto tempo e qui ci sono luoghi bellissimi per farlo, come il Molo di Ortona”. Dalla vita al calcio con i suoi punti di riferimento: “Il mio idolo è Roberto Baggio, in questo momento mi piace molto Callejon per i movimenti che fa. Non mi sento assolutamente l’erede di Lapadula, lui qui ha fatto cose pazzesche e io cerco solo di dare il massimo. Abbiamo anche caratteristiche diverse”.

Dalle giovanili del Milan alla Sambenedettese: “Il Milan mi ha insegnato moltissimo sia dal punto di vista sportivo che umano. Dopo mi sono messo in gioco con i dilettanti nel Pizzighettone e vedevo che i miei coetanei giocavano già in Serie B ma non mi sono mai arreso. Dopo una stagione senza sussulti a Catanzaro ero senza squadra, mi sono allenato tutta l’estate da solo vicino casa fin quando, ad agosto inoltrato, sono arrivato a San Benedetto. Non ho mai mollato e mai trovato alibi, voglio continuare cosi per togliermi grandi soddisfazioni”. Adesso c’è il presente che si chiama Pescara, diciassette punti in classifica e tanto da lavorare per Mancuso la strada intrapresa è quella giusta: “Possiamo diventare una squadra rock e scatenato. Per me questa è una grande occasione, lavorare con un allenatore come Zeman è fantastico soprattutto per noi attaccanti. Lui parla poco ma ogni cosa che dice non è mai banale. La città è bella, do sempre il massimo e se tutti ci crediamo possiamo andare in Serie A”, chiude cosi il numero sette del Delfino.

Fonte foto: Pescara Calcio

Pubblicato da
Alessio Evangelista

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