Attualità

Pescara #pensainverde, ma agisce all’opposto

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I commenti di chi pensainverde e vorrebbe salvaguardare  il patrimonio arboreo 

PESCARA – Pescara è sicuramente una bella città, ma avrebbe bisogno di migliorare la vivibilità. Sembra invece che l’unico modo per mantenerla  viva sia
aprire cantine per far capire ai giovani che c’è solo l’alcool,altrimenti non vivono bene
portare il traffico in centro, altrimenti muore il commercio
abbattere alberi,altrimenti cadono in testa a qualcuno.
Il  Comune lancia  il progetto “Pescara  #pensainverde” e,dopo aver  abbattuto pini secolari in viale Regina Margherita , annuncia il taglio di oltre cento piante  a partire da lunedì prossimo .Sembra proprio che  si pensi in un modo, si parli in un altro e si agisca in altro ancora… forse un pò più di coerenza non farebbe male a nessuno.
Dopo l’annuncio delle iniziative comunali  per il verde cittadino ecco le voci  di dissenso
 Sulla pagina facebook di Augusto De Sanctis si legge

IL TAGLIO DEGLI ALBERI A PESCARA DA PARTE DELLA GIUNTA ALESSANDRINI – UNA RIUNIONE DA QUARTO MONDO SE NON IL QUINTO

Faccio riunioni con enti pubblici da tanti anni, anche accesi e su temi ben più complessi, ma un incontro come quello a cui ho partecipato oggi non mi era mai capitato.
Premetto che non sono un pasdaran sul taglio delle piante conoscendo per lavoro cosa è la questione della sicurezza delle aree pubbliche con piante. Quindi non sono pregiudizialmente contro a prescindere.
Qui mi sono impegnato aggiungendomi a chi delle associazioni ci sta lavorando da tempo per via del numero esorbitante di piante da tagliare, oltre 100 (ed è solo l’inizio).
L’assessore Di Pietro convoca il 23 agosto per oggi, venerdì senza mandare uno straccio di documento. Comunque mi procuro per vie traverse la relazione dell’agronomo-forestale in mano al comune per arrivare preparato (ed altri che non avevano le amicizie giuste non hanno potuto fare altrettanto).
Al che spiego agli evidentemente ignari (o, peggio, inadempienti) assessori, consiglieri di maggioranza e funzionari presenti che esiste un Decreto del 2005 che obbliga alla pubblicazione online dei documenti ambientale per tutti i cittadini e che già solo questo è da quarto mondo.
Ci spiegano che i tagli partono lunedì, senza se e senza ma, per via dell’emergenza sicurezza.
Poi, incalzando, scopriamo dalla bocca del funzionario che la relazione sui rischi è stata commissionata a settembre 2015 e riconsegnata due settimane fa. Sono quindi passati undici mesi. Alle nostre domande pressanti su come mai sia passato tutto questo tempo, per una questione che doveva evidentemente essere trattata in estrema urgenza (se è vero quello che sostengono), il funzionario risponde candidamente che non era stato dato un termine di consegna al consulente!
Cioè il Comune ha un’emergenza con rischi di incolumità pubblica e consente al consulente di consegnare quando vuole a suo piacimento e secondo i suoi bisogni. Faccio notare, tra l’altro, che se dai l’incarico a settembre 2015 dovresti prevedere la riconsegna entro l’inverno che incombe che è il periodo più rischioso, mentre qui, bontà del consulente, è stata riconsegnata entro l’estate successiva! Inoltre la relazione, tranne in un caso, si basa su rilievi di campo esclusivamente visivi, quindi non certo legati a complesse analisi strumentali.
Al che rispondo che una cosa del genere (una consulenza senza termini) non mi era capitata neanche nel comune più sfigato d’Abruzzo di 200 abitanti.
Cerco io una mediazione. Chiedo 15 giorni per studiare le carte e fare sopralluoghi congiunti con i nostri tecnici. Niente. E’ emergenza. Assessore irremovibile.
Chiediamo anche lumi sulla sostituzione delle piante, visto che sui giornali hanno scritto che è prevista la ripiantumazione di 250 piante con 60.000 euro.
Chiedo i documenti, i computi metrici. Blasioli si fa scappare che il taglio è emergenziale e che invece per la sostituzione ci vorrà un progetto (ERGO: ad oggi è solo una promessa). Peraltro verrebbe solo 240 euro a pianta, compreso il costo di piantumazione, Cioè ci metterebbero piante ben più piccole, a parte che bisognerebbe in molti casi rifare l’aiuola per evitare il ripresentarsi degli stessi problemi che hanno portato qualche albero alla sofferenza. Quando dico che ci vorrebbero ben più soldi, Blasioli mi pare stringere le spalle
Potrei continuare. Visto il muro, ci siamo alzati per difendere la nostra dignità. Di cosa discutere con la pistola puntata alla tempia?
Veramente una vergogna.

Armando Foschi dell’Associazione  ‘Pescara – Mi piace’:Due anni di completa inerzia sul fronte della manutenzione del verde cittadino da parte del sindaco Alessandrini-Attila fruttano oggi 121 alberi che verranno abbattuti a partire da lunedì mattina.

A quanto pare – ha osservato Foschi – il sindaco Alessandrini-Attila ha trovato l’espediente migliore per tagliare i costi di manutenzione della città, manutenzione inesistente dall’estate 2014: abbatte le piante storiche, quelle che da sempre hanno caratterizzato i nostri paesaggi, piante che hanno sempre avuto bisogno solo della normale potatura con un lavoro certosino, coordinato dai tecnici del settore, per decidere quali rami tagliare e quali no per una crescita e sopravvivenza degli alberi, come accade in qualunque paese civile e come si è sempre fatto a Pescara. Ma il sindaco-Attila no, per lui, evidentemente, quelle piante, quei pini, quei platani, che non solo malati, non sono affetti da patologie che ne starebbero minando dall’interno la sopravvivenza, alberi che non sono secchi, ma sono anzi in piena infiorescenza, costituiscono una spesa in termini di manutenzione, non solo per la cura di cui comunque necessitano, ma anche in termini di pulizia del territorio perché si sa, tra qualche settimana, i pini cominceranno a perdere pigne e aghi, che si infilano nelle caditoie e nei tombini, e i platani cominceranno a perdere le foglie.E allora, prima che questo accada, quelle piante vanno tutte giù. Il pretesto ufficiale è che le piante sono state monitorate e rischierebbero di ‘cadere’ secondo non si sa bene quale calcolo statistico visto che solo le piante malate cadono, e quegli alberi non sono malati; altrimenti, in caso di cedimento per eventi metereologici, come una nevicata o un nubifragio, qualunque albero potrebbe cadere, anche quello più sano al mondo, ma lì entriamo nel gioco delle imprevedibili. Ieri sera l’assessore Di Pietro si è fatta il giro dei quartieri incontrando ogni volta a malapena una decina di cittadini convocati in piene ferie d’agosto con una lettera nella cassetta postale, quando tre quarti dei cittadini sono fuori casa per le ferie, dunque nemmeno sanno cosa sta per accadere. Fra l’altro gli incontri si sono svolti a quattro giorni dall’inizio dei lavori, quando tutto è già stato deciso e i lavori affidati, dunque quelli di ieri sono stati incontri-farsa, l’ultimo in via Scarfoglio convocato alle 22, proprio per disincentivare la partecipazione dei residenti. E, sperando di indorare la pillola dei 121 alberi che verranno abbattuti, non semplicemente tagliati, di cui 26 solo tra via De Cecco e via Silone, l’assessore ha promesso che per ogni albero tagliato ne verranno ripiantumati 2, ossia alberi giovani, che non giungeranno a maturazione prima di 10-20 anni, il che significherà privare tutte le strade cittadine di ombra e del verde.Ovviamente – ha detto Foschi – l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ boccia senza mezzi termini il piano folle di riduzione del verde cittadino predisposto dal sindaco-Attila: prima di toccare anche una sola pianta vogliamo che venga consegnata ai cittadini la relazione stilata dal presunto agronomo incaricato al Comune; vogliamo avere il tempo necessario per sottoporre quelle stesse piante in procinto di essere abbattute a una seconda perizia di parte, visto che siamo convinti che quegli alberi debbano semplicemente essere sfrondati, ma non necessitino di abbattimento; e soprattutto chiediamo che lunedì non inizi alcun cantiere del genere. Nel frattempo chiediamo che venga depositata una autorizzazione anche da parte della Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Paesaggistici, visto che, al pari di via Regina Margherita, anche i platani di via Vespucci rappresentano un bene storico da tutelare, e siamo certi che il repentino cambio al vertice della Sovrintendenza non avrà fatto scendere l’attenzione sul nostro territorio da parte dell’Ente In caso contrario per ogni albero che verrà abbattuto siamo pronti a presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro il sindaco Alessandrini-Attila, contro l’assessore Di Pietro e contro i dirigenti comunali che si renderanno corresponsabili di tale iniziativa, firmando le autorizzazioni a procedere e avallando tale attività scellerata. Pescara non può perdere un patrimonio di 121 alberi, non crediamo che alcuna di quelle piante debba essere demolita, e soprattutto non consentiremo che Pescara perda il suo patrimonio verde”.

Maurizio Acerbo, ex-consigliere comunale Rifondazione Comunista:”E MENO MALE CHE L’ASSESSORA pensainverde”

L’amministrazione comunale di Pescara ha fatto finta di consultare i cittadini e le associazioni sul piano che prevede il taglio di 137 alberi.

Si tratta di una vera e propria presa in giro: tutto è già deciso e lunedì partono gli abbattimenti.
Hanno potuto constatarlo le associazioni nell’incontro di oggi che si è concluso con l’abbandono del tavolo.
Che consulti a fare se tutto è già deciso e i lavori già appaltati?

Tengo a precisare che esperti autorevoli ritengono che i criteri e le metodologie con cui sono stati individuati un così alto numero di alberi da abbattere sono assai discutibili e che molti alberi possano essere salvaguardati.
Ma la disponibilità gratuita di esperti indipendenti indicati dalle associazioni ambientaliste nota da mesi non è stata presa in considerazione,

Un’autentica partecipazione si fonda sull’informazione e il “piano” di Rabottini andava messo a disposizione per tempo, approfondito e discusso in appositi forum.

Purtroppo al comune non sanno cosa siano ecologia e partecipazione.
Non c’è nessuna procedura di Agenda21 e nemmeno una consulta per l’ambiente.

Almeno potevano evitare di prendere in giro le associazioni che in vari convegni avevano messo competenze a disposizione dell’amministrazione per una corretta gestione del patrimonio arboreo.

Per il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua “appare come una vera e propria farsa la convocazione di associazioni ed esperti questa mattina per il cosiddetto ‘tavolo verde’ del Comune di Pescara”.

Due ore di discussione che sono servite soltanto a mettere i presenti di fronte a decisioni già prese, senza alcun reale confronto. Non a caso ad un punto i rappresentanti delle associazioni convocate hanno polemicamente abbandonato tutti insieme e in pieno accordo la sede municipale, constatato il fatto che il loro impegno a tutela e a salvaguardia del patrimonio verde della città era semplicemente ignorato dall’amministrazione municipale. In pratica si è trattato di una presentazione verbale senza la consegna di alcun documento, meno che mai della Relazione Fitostatica in base alla quale il Comune di Pescara Servizio Verde Pubblico Parchi e Arredo Urbano ha condannato a morte un gran numero di alberi.

‘Non capiamo il senso di questa convocazione – dichiarano le associazioni – visto che tutto è stato deciso e da lunedì 29 agosto sarà avviata la procedura. Se si trattava solo di dare informazioni a senso unico e senza alcuna volontà di ascoltarci sarebbe bastato inviarci una mail. Invece il Comune ha voluto letteralmente prenderci in giro’”.

Le associazioni hanno più volte chiesto spiegazioni: “che senso ha avuto convocare il tavolo di oggi, 26 agosto (con avviso via mail inviato appena tre giorni fa e senza alcun documento in allegato),se le proposte e le richieste formulate da mesi non sono state minimamente recepite e probabilmente neppure prese in considerazione? Già dal 1 settembre 2015 il Comune di Pescara aveva avviato un ‘Affidamento’, a firma del Responsabili di Settore e di Servizio, sul verifica del rischio, pericolosità e stabilità su 950 alberi nel territorio comunale di Pescara. Il 5 ottobre ( un mese dopo) veniva formalizzato l’incarico per il servizio a Agrofor Consulting con inizio dei lavori in data 9 dicembre 2015 (tre mesi dopo) mentre i rilievi diagnostici sono stati eseguiti a partire dal giorno 22 aprile 2016 (circa sei mesi dopo). Dopo altri 4 mesi, a fine agosto, ci si ricorda di informare i cittadini e le associazioni e si ritiene di non poter concedere neppure 15 giorni per l’esame dei documenti (che assurdamente non sono stati resi pubblici) e per la presentazione di eventuali proposte alternative. Si continua a dichiarare ‘pericolo imminente di caduta’ di un gran numero di alberi ma il contratto stipulato nel settembre 2015, dettato proprio da una ( presunta) urgenza, non ha previsto neanche una data di consegna! Alla faccia del pericolo “imminente”! Mentre oggi si nega alle associazioni il tempo minimo necessario per leggere e valutare la relazione. Un ‘tavolo verde’ di tal fatta rappresenta semplicemente, appunto, una farsa della quale l’amministrazione si assume tutte le responsabilità”, concludono le associazioni.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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