Home » Pescara » Pescara, perché la ruota panoramica non gira ?

Pescara, perché la ruota panoramica non gira ?

da Redazione

All’ex-Cofa-arriva-la-ruota-panoramica-alta-42-metriSe lo chiede Foschi  che ripropone vari interrogativi sulla struttura montata all’ex Cofa e sulle relative autorizzazioni

PESCARA –  Armando Foschi, membro dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, in riferimento alla ruota panoramica allestita all’ex Cofa ,sulla riviera sud di Pescara si chiede come mai la struttura non sia ancora in funzione visto che ne  era stata annunciata per il 10 luglio scorso l’attivazione.

Foschi ipotizza che non ci siano  le varie autorizzazioni e annuncia che nel caso,  a fronte della mancata, ma dovuta, pubblicazione dei documenti capaci di attestare il rilascio dei permessi necessari, l’Associazione interpellerà altri Enti per avere risposte veloci, utili a tutelare il rispetto del territorio e dei cittadini.

La giostra resta ferma – ha commentato Foschi – sono stati montati i raggi, sono arrivati i cestelli chiusi e colorati che dovranno ospitare i cittadini che vorranno effettuare un giro a 42 metri di altezza dal suolo, riteniamo manchi ancora il piedistallo che consentirà di entrare dentro la giostra, visto che per ora non è ancora chiaro come si salirà, eppure il girotondo non è mai partito. Quando a fine giugno abbiamo sollevato le nostre perplessità e i nostri interrogativi, ci ha risposto un piccato assessore Cuzzi annunciando in pompa magna che tutto era a posto, tutto era pronto e che il 10 luglio la giostra sarebbe partita, alla faccia delle nostre domande. E invece il 10 luglio la giostra è rimasta spenta; pensavamo si partisse per la Notte Bianca il 16 luglio, poi annullata per il maltempo, o comunque la domenica seguente, e invece nulla.

La giostra è rimasta immobile e, soprattutto, è sceso il silenzio da parte della giunta Alessandrini, che sembra finga non ci sia nulla sul litorale sud. E allora torna prepotente la nostra richiesta di rendere pubblici, alla città, i documenti che autorizzano quell’impianto e che, in teoria e per legge, dovrebbero precedere, e non seguire, le operazioni di allestimento, ovvero, per legge, prima si richiedono i permessi per montare una struttura alta 42 metri e poi si assemblano i pezzi, ma a Pescara la giunta Alessandrini continua a ignorare l’iter legittimo delle procedure.

Oggi torniamo a chiedere innanzitutto se la ruota abbia ottenuto la Scia dall’Ufficio Edilizia del Comune o se corrisponde al vero che esiste un parere negativo rilasciato dai tecnici che avrebbe bloccato l’iter della ruota. Poi il terreno: chiediamo di conoscere come la struttura imponente verrà ancorata a terra, perché ci sembra elementare e legittimo pensare che un impianto di simili dimensioni dovrebbe essere dotato di una base tanto solida da poter resistere a eventuali temporali o nubifragi, accompagnati da venti forti, una base capace di sostenere, in tali casi, la ruota, altrimenti pericolosamente esposta. E ricordiamo che tali fenomeni meteorologici di grande violenza non sono inusuali a Pescara, anzi l’ultimo si è verificato appena venerdì scorso durante il nubifragio. E per tale ragione ci chiediamo se sia stata effettuata una indagine da parte di ingegneri qualificati e abilitati circa la qualità del terreno che dovrà sostenere il peso della ruota. In alte parole, abbiamo la certezza certificata che quel terreno, argilloso e sabbioso, posto sul mare, abbia la capacità di reggere la ruota? E ancora: è stata chiesta e rilasciata la opportuna autorizzazione da parte dell’Enac, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, perché, a una prima occhiata, sembra che la ruota ricada esattamente nell’asse di atterraggio dei velivoli, e comunque sappiamo che tutti gli edifici o le strutture, mobili o immobili, del territorio, compreso il ponte nuovo, le Torri Camuzzi, persino la torre della Cattedrale, superata una certa altezza, devono essere sottoposte al vaglio dell’Enac che ne deve certificare la fattibilità, ovvero la compatibilità con l’aeroporto, e soprattutto deve avere piena contezza di tali strutture per l’aggiornamento della ‘Carta Ostacoli’.

Non solo: consultando il vigente Piano regolatore del Comune di Pescara, semplicemente sul sito on line dell’Ente, abbiamo già verificato, sulla ‘Carta dei vincoli’, che l’ex Cofa ricade nell’area sottoposta a ‘Vincolo aeroportuale’, sulla base della legge 431/85 che appunto vincola l’area ed è stata ovviamente recepita dal Piano regolatore. Se la circostanza fosse confermata, è evidente anche a un profano che l’allestimento di una ruota panoramica alta 42 metri potrebbe non essere né compatibile, né tantomeno autorizzabile dall’Enac.

Poi, vista la dislocazione sul mare – ha proseguito Foschi – ci pare ovvio chiedere se la presenza della ruota sia stata giudicata compatibile anche dalle altre Autorità operanti sul territorio, ovvero la Capitaneria di Porto, ma, soprattutto, la Sovrintendenza ai Beni Paesaggistici, che ha già salvato Pescara dall’ennesimo obbrobrio concepito dal Pd, ovvero il pontile del cielo, nell’area antistante piazza Primo Maggio. È vero che la ruota, come si legge in delibera, dovrebbe avere un carattere provvisorio, ovvero dovrebbe restare sino al 15 gennaio 2017, ma sappiamo anche che il provvisorio può sempre trasformarsi in definitivo, e comunque la presenza di quella installazione andrà certamente a modificare, per i prossimi sei mesi, l’assetto paesaggistico della riviera sud, ovvero modificherà e, in qualche modo, andrà ad alterare l’orizzonte visivo della nostra riviera.

Per tale ragione riteniamo indispensabile l’acquisizione del parere ufficiale e formare della Sovrintendenza che dovrà farsi garante della non violazione delle norme in materia di tutela del paesaggio tipico della nostra città. Sulla base dei quesiti sollevati – ha proseguito Foschi – chiediamo di sapere perché a oggi la ruota non è ancora partita, riteniamo fondamentale che, a tutela della pubblica incolumità e del rispetto per il territorio, il sindaco Alessandrini faccia chiarezza sulle operazioni di allestimento dell’impianto, mostrando tutte le carte autorizzative, altrimenti sarà la città a pretendere la trasparenza necessaria”.

Ti potrebbe interessare