La punta biancazzurra agguanta il pari quando già gli emiliani pregustavano i tre punti
Bella partita allo stadio Adriatico. Pescara e Piacenza danno vita a 95 minuti vibranti, e si spartiscono la posta in palio.
GLI SCHIERAMENTI – Di Francesco (squalificato, in panchina va Pierini) cambia ancora una volta squadra e assetto. Questa volta è il turno di un 4-4-2 molto offensivo, con Bonanni-Gessa sulle fasce e Mazzotta-Del Prete esterni di difesa. I due centrali di difesa sono Olivi e Mengoni, mentre a centrocampo stazionano Cascione e Tognozzi. In avanti Sansovini è affiancato da Maniero.
Madonna dal canto suo effettua un miniturnover. Fuori Graffiedi e Guzman, ad affiancare Cacia ci sono Guerra e Piccolo. Davanti a Cassano ecco Anaclerio, Zammuto, Conteh e Mandorlini. Il trio di centrocampisti è invece composto da Bianchi, Mei e Catinali.
INFORTUNI, GOL E ILLUSIONI – L’assetto molto offensivo del Pescara, fa sì che gli abruzzesi si spingano subito in avanti alla ricerca del gol. Il Piacenza, dal canto suo, inizia molto rinchiuso, con Guerra e Piccolo che rinculano spesso a dare una mano ai tre centrocampisti trasformando il 4-3-3 iniziale in un 4-5-1.
La prima nota della gara così, non è un’azione pericolosa di una delle due squadre, ma l’infortunio occorso a Olivi, sostituito dopo 6′ da Sembroni. Per il capitano biancazzurro si tratta di un guaio muscolare, il cui esito verrà valutato in settimana.
Il primo brivido della partita è targato Piacenza: al 9′ Cacia serve un bel pallone a Guerra che, a tu per tu con Pinna, calcia fuori.
Passano altri 7′ e il Pescara va in vantaggio. Sgroppata di Bonanni sulla fascia e cross verso il centro dell’area, dove taglia Gessa che insacca di testa. E’ il secondo gol per l’esterno destro biancazzurro. Il primo, sempre su assist di Bonanni, lo aveva realizzato contro il Sassuolo. Dopo il gol il Pescara commette però l’errore di accontentarsi invece di continuare a spingere. Viene così fuori il piacenza, il cui 4-3-3 molto elastico, mette in crisi soprattutto Del prete e Mazzotta che faticano a contenere Guerra e Piccolo.
Al 27′ ecco l’inevitabile pareggio. Su un corner battuto velocemente da Piccolo, la difesa biancazzurra, momentaneamente in inferiorità numerica per un infortunio accorso a Mengoni, lascia colpevolmente da solo Bianchi, che insacca indisturbato. Il Pescara prova subito a reagire con Gessa al 30′,la cui conclusione è però debole, e con Cascione al 36′ che, di testa, manda a lato da buona posizione, un cross su punizione effettuato da Bonanni.
Al 36′ altra doccia gelata per gli abruzzesi: Piccolo vede Pinna leggermente avanzato rispetto alla sua porta e lo fulmina con un tiro da 30 metri.
Gli abruzzesi sono incapaci di reagire a questo secondo gol. Maniero è un palo in mezzo all’area, Sansovini staziona troppo lontano dalla porta e così Gessa e Bonanni non trovano nessuno ad accompagnare le loro folate. Il Piacenza quindi pilota comodamento il match fino all’intervallo.
ATTACCO STERILE – La ripresa inizia con un Pescara più arrembante. Di Francesco dà ordine di togliere l’inutile Maniero e inserire Ganci. Sansovini va così a fare la prima punta e la manovra diventa più fluida. Dal canto suo il Piacenza rincula pericolosamente nella propria area lasciando l’iniziativa agli abruzzesi.
Al 50’, su punizione di Bonanni, Cascione stacca benissimo di testa, ma colpisce il palo a Cassano battuto. Il Piacenza è ormai alle corde:i biancazzurri fiutano la paura del nemico e cercano di azzannarlo.
I tentativi pescaresi però sono velleitari e non producono azioni pericolose. Tra il 17′ e il 30′ minuto Madonna inserisce Graffiedi, Marchi e Calderoni, cambiando quindi 3 esterni su 4 per cercare di tenere lontano la palla dalla propria area, costringendo gli esterni abruzzesi a tenersi bassi.
E ALLA FINE ARRIVA IL GOL – Di Francesco risponde alle mosse del tecinico emiliano, giocandosi la sua ultima carta al 34′: fuori Cascione, (appena ammonito per uno stupido fallo su Catinali che gli farà saltare la sfida di sabato contro l’Ascoli) dentro Verratti. Si rivede quindi il 4-1-3-2 già intravisto con il Modena.
La mossa, pur non producendo effetti sul piano della manovra, si rivela almeno fortunata.
Al 34′ infatti Sansovini sfrutta una sponda aerea di Ganci e di sinistro al volo batte Cassano per il gol del pareggio.
Nei successivi 15 minuti di gioco, il Pescara cerca di portare a casa i tre punti, ma tra stanchezza e imprecisione non succede più nulla.
STRISCE POSITIVE E RIMPIANTI – Il Piacenza centra così l’ottavo risultato utile di fila e si appresta a ricevere il Novara, sabato, consapevole di avere una squadra che gioca bene e ha ottime individualità.
Per il Pescara invece, rimane il rammarico di una gara che poteva essere condotta diversamente. Ora lunedì prossimo l’attende il secondo test casalingo consecutivo. Di fronte avrà l’Ascoli rivitalizzato dalla cura Castori.