PESCARA – L’amministrazione comunale ha deciso di inserire nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari della città 63 proprietà del Comune di Pescara, tra locali, strutture e terreni per un valore complessivo pari a circa 12milioni di euro. Nell’elenco sono compresi anche l’ex Ferrotel, in corso Vittorio Emanuele, e l’ex sede del Tribunale in piazza Alessandrini.
La delibera, un atto dovuto, obbligatorio per legge, allegato al bilancio, è stata approvata ieri nel corso della seduta della Commissione Finanze. Il presidente Ranieri ha spiegato che il Piano di dismissione risponde a un’idea precisa di politica amministrativa del nuovo governo cittadino, il quale ha portato a termine la ricognizione di tutti gli immobili comunali, un maxi-censimento, mai redatto prima dagli anni ’90 a oggi, che ha consentito di individuare quei terreni, manufatti, locali che di fatto non sono funzionali all’attività dell’Ente, ma al tempo stesso costituiscono un costo per le casse cittadine.
Due le scelte che si sono poste all’Ente pubblico: proseguire la politica delle assegnazioni agli ‘amici di’ di questo o quel locale, com’è accaduto negli ultimi sei anni, con un dispendio e uno sperpero del denaro pubblico, oppure redigere comunque un Piano di dismissione e alienazione, in cui inserire quegli immobili che eventualmente potrebbero essere venduti se si presentassero ottime condizioni per il Comune stesso, compresi i bandi pubblici. Ovviamente le procedure di vendita dovrebbero comunque seguire gli iter classici, dunque anche il passaggio in Consiglio comunale. La delibera è perfettamente elaborata dal punto di vista tecnico e accanto a ogni struttura sono stati inseriti anche la superficie complessiva e il valore stimato al metro quadrato.
Ha detto ancora Ranieri :
tale riclassificazione degli immobili, come si legge in delibera, consente una notevole semplificazione, con conseguente accelerazione, dei processi di valorizzazione del patrimonio immobiliare degli Enti locali nell’obiettivo evidente di soddisfare le esigenze di miglioramento dei conti pubblici, di riduzione e contenimento dell’indebitamento anche per la ricerca di nuove fonti di proventi destinabili al finanziamento degli investimenti. Non comprendiamo lo scalpore sollevato dal Pd in merito all’inserimento di un unico immobile nell’elenco, ossia dell’ex Tribunale, oggi in parte destinato al Mediamuseum: il consigliere D’Angelo ha addirittura accusato la giunta di voler commettere un atto di ‘pirateria’, bollando come ‘postilla’ la delibera illustrata quest’oggi, un copioso fascicolo di 12 pagine che rappresenta un allegato obbligatorio al bilancio, come lo stesso D’Angelo ben dovrebbe sapere avendo ricoperto per sei anni la carica di assessore alle Finanze.
Nel lungo elenco figurano un terreno edificabile in via Nazario Sauro (462 metri quadrati, libero); due porzioni di un fabbricato in via Neto (rispettivamente 104 mq e 58,86 mq, il primo locato, il secondo libero);un locale in pessimo stato di conservazione in via Lago di Borgiano (64,30 mq, libero); un locale commerciale in via Monte Faito (68,35 mq, concesso in uso); un locale in viale Kennedy (43 mq, concesso in uso);
la porzione di un fabbricato in via Vicolo Bardet (38 mq, concesso in uso); un appartamento in via Modesto della Porta (139,86 mq, concesso in uso); un locale in viale Primo Vere (97 mq, concesso in uso); un secondo locale in via Primo Vere (263,10 mq, concesso in uso); un lotto di terreno edificabile con sovrastante corpo di fabbrica in via Pescara, a Montesilvano (111,18 mq, locato); un appartamento in via Catania (86 mq, locato); un locale in via Musone (374,12 mq, da prendere in consegna in seguito a un contenzioso con la società Sercom); un locale commerciale in via Da Brescia (93 mq, libero); un locale in via Colle di Mezzo (75 mq, concesso in uso); un secondo locale in via Colle di Mezzo (60 mq, concesso in uso); un locale in via Tronto (220 mq, da prendere in consegna); il fabbricato dell’ex Ferrotel in corso Vittorio Emanuele (mille metri quadrati, libero); due locali in via Tirino (ciascuno da 302,16 mq, uno libero, l’altro concesso in uso); un terreno agricolo a Città Sant’Angelo, affittato; la porzione di un fabbricato in via Salita Francescone (70 mq, libero); la porzione di un’area edificabile in via Colle Paradiso (12 mq, richiesto da un confinante); una porzione di area edificabile in via Pietro Nenni (95 mq); un relitto stradale in via Raiale (ex tracciato stradale, 140 mq); un secondo relitto stradale in via Raiale (150 mq); un lotto di un terreno incolto in via Salita Francescone, terreno donato dal Barone Vincenzo Basile ricadente fuori dal perimetro del Parco (7.353 mq); la porzione di un’area edificabile in via Tirino (180 mq); un lotto di un terreno incolto in via della Bonifica (2.940 mq); una porzione di area edificabile in via Tirino, ricadente fuori dal Parco (76 mq); la porzione di un’area in strada Dadenominare 382 (47 mq); area edificabile in via Lago di Turano (360 mq); un terreno e un fabbricato in via Monte Faito (60 mq); un altro terreno in via Monte Faito (40 mq); area edificabile in via Colle Orlando (30 mq); tre aree edificabili in via Scarfoglio (rispettivamente di 402, 390 e 650 mq), ricadenti fuori dall’allineamento della Pineta D’Avalos; un’area edificabile in via Volta (74 mq); un’area in via Pandolfi (42 mq); area in strada del Palazzo (30 mq); area in Strada Della Chiesa San Silvestro (120 mq); relitto stradale in via Plauto (150 mq); area urbana in via Dadenominare 382 (32 mq); due tratti di strada-parco ricadenti fuori dall’allineamento (rispettivamente di 22 e 14 mq); un’area urbana in via Tasso (27 mq); un’area urbana in via Dadenominare 392 (4 mq); un locale commerciale nel prolungamento di via Da Brescia, ricompreso nell’accordo di programma ‘Porta Nuova 2000’; il fabbricato dell’ex Tribunale in piazza Alessandrini; e poi alcune aree urbane in via del Santuario-angolo via Pizzoferrato (381 mq), via Aldo Moro (220 mq), via Barbella (150 mq), via Lago di Capestrano (60 mq); via Giardino (75 mq), via Di Sotto (38 mq), via Tirino (12 mq), via De Iacobis (80 mq), via Carlo Alberto Dalla Chiesa (120 mq), via Parco Nazionale d’Abruzzo (360 mq), via Di Francesco (185 mq), via Lago di Capestrano (168 mq); infine un terreno di natura agricola in via Valle Furci, rimasto fuori dal parco pubblico (750 mq).
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