“Tutti abbiamo la consapevolezza che, con l’approvazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, cambierà il futuro della città in termini di mobilità – ha ricordato il Presidente della Commissione Foschi -. Cambierà in termini di infrastrutture, dotando Pescara del nuovo svincolo a Colle Caprino, del nuovo asse di collegamento diretto tra via Colli Innamorati e lo svincolo di strada comunale via Prati, del completamento della filovia che per ora arriverà sino a San Silvestro a sud e sino a San Giovanni Teatino, verso ovest, ma i due nuovi rami saranno solo il preludio per l’ulteriore allungamento della linea di trasporto pubblico di massa a basso impatto ambientale sino a Francavilla al Mare e sino a Chieti, al fine di dare una opportuna alternativa pubblica a chi oggi raggiunge la nostra città in auto, abbattendo il volume dei 118mila veicoli privati che ogni giorno entrano ed escono da Pescara.
E la nuova dotazione infrastrutturale comprenderà anche l’installazione di quelle attrezzature che mirano a potenziare la mobilità elettrica, dalle colonnine per la ricarica delle auto elettriche a quelle dedicate alle bici, e poi lo scooter sharing, il BiciPlan, le 140 bici a pedalata assistita disponibili per chi vuole spostarsi su Pescara e i monopattini elettrici. Strutture – ha aggiunto il Presidente Foschi – che cambieranno il volto di Pescara entro i prossimi dieci anni, esattamente com’è accaduto con l’approvazione, agli inizi del 2000, del Piano della Mobilità che determinò la costruzione del nuovo Ponte Flaiano, il raddoppio del Ponte Capacchietti e lo svincolo di via Tirino solo per citare i due esempi più eclatanti. Non solo: una volta approvato il Pums, avremo la possibilità di intercettare poderosi finanziamenti previsti dal Recovery Plan. Ovviamente il Piano è stato sottoposto al periodo di pubblicazione per consentire ai cittadini di prendere visione del documento ed eventualmente presentare proposte di modifica e, alla scadenza dei termini, sono arrivate agli uffici 18 Osservazioni, provenienti molte dagli stessi cittadini e Associazioni, e per la maggior parte inerenti l’organizzazione delle piste ciclabili cittadine.
Lo scorso 29 marzo – ha detto il Presidente Foschi – l’Ufficio mobilità ha aperto la fase istruttoria per ciascuna singola osservazione, ovvero l’analisi dei contenuti e la verifica della compatibilità di ogni proposta rispetto al Pums, e al termine di tale procedura gli stessi uffici hanno avanzato una propria proposta circa le osservazioni accoglibili o meno, proposta che verrà sottoposta al giudizio del Consiglio comunale, unitamente alla delibera del Piano stesso della Mobilità sostenibile, ovvero l’ultima parola spetterà all’assemblea civica. Di fatto gli uffici tecnici hanno respinto tutte le 18 osservazioni: le prime nove sono approdate in Commissione. Le prime otto portano la firma del cittadino Antonino Lamante, tutte inerenti il tema delle piste ciclabili; la nona porta la firma del Comitato Oltre il Gazebo-No filovia, presieduto da Antonella De Cecco, e Comitato Utenti Strada Parco presieduto da Maurizio Biondi ed era ovviamente contro il completamento della strada-parco”.
Con ordine: la prima osservazione Lamante chiedeva la realizzazione di ‘una rete di percorsi ciclabili per collegare Porta Nuova con il centro cittadino per permettere ai cittadini di raggiungere in sicurezza i servizi essenziali della città, ossia il Comune, gli uffici postali, gli impianti sportivi, i Parchi, le scuole e l’Università’, “osservazione bocciata dagli uffici – ha spiegato il Presidente Foschi – come ha illustrato l’architetto Fabrizio, ‘in quanto la rete ciclabile prevista nel PUMS già assicura la messa a sistema in sicurezza dei principali poli attrattori e dei servizi cittadini; inoltre avendo il Piano un valore strategico, l’’incremento della rete ciclabile è oggetto della pianificazione di settore, ossia del Biciplan’”.
La seconda osservazione-Lamante chiedeva la ‘realizzazione di una rete di percorsi ciclabili che consentisse ai residenti di Pescara Colli di muoversi in sicurezza per raggiungere i servizi essenziali della città e il lungomare’: l’istanza è stata respinta dagli Uffici ‘in quanto le piste ciclabili previste nel Pums, tra le opere strategiche di breve, medio e lungo periodo, sono tutte caratterizzate da copertura finanziaria, inoltre lo scenario di Piano assunto coniuga i benefici delle singole azioni previste con la loro sostenibilità economica, finanziaria e gestionale’.
La terza osservazione-Lamante proponeva di trasformare tutte le piste ciclopedonali esistenti in città in piste esclusivamente ciclabili, quindi riservate al transito esclusivo di bici o monopattini, dedicando ai pedoni appositi spazi sui marciapiedi, cominciando con lo spostamento della pista ciclopedonale compresa tra via De Nardis e via Primovere, sulla riviera sud, accanto al marciapiede lato mare, eliminando una fila intera di parcheggi: proposta bocciata dagli uffici in quanto le piste ciclopedonali, dunque a uso promiscuo, sono perfettamente legittime e previste dalla legge dal ’99 e il tratto realizzato sulla riviera sud, fra l’altro, è stato costruito dalla Provincia di Pescara nell’ambito del progetto Corridoio Verde Adriatico, collegato con la più ampia rete ciclabile europea denominata EuroVelo.
La quarta osservazione-Lamante chiedeva che la rete di percorsi ciclabili venga estesa fino a tutte le scuole primarie e secondarie, realizzando, dinanzi a tutte le scuole, delle adeguate aree di sosta videosorvegliate per le bici: bocciata perché, in sostanza, priva di copertura finanziaria.
La quinta osservazione-Lamante chiedeva che venisse realizzata una pista ciclabile per collegare la stazione centrale al mare ‘percorrendo corso Umberto attraversando piazza Salotto per ricongiungersi alla ciclabile del lungomare’: “in questo caso l’osservazione è stata respinta perché in realtà il percorso ciclabile di collegamento tra la stazione-piazza della Repubblica-corso Umberto e il mare è già garantito all’interno del tratto pedonale di corso Umberto-Zona a traffico limitato, dove il codice della strada consente il transito libero delle bici – ha detto il Presidente Foschi –. Piuttosto tale osservazione fa emergere un gap di comunicazione, ovvero i cittadini non sanno che c’è tale possibilità di transito, una carenza informativa che andrà colmata”.
La sesta osservazione-Lamante chiedeva l’istituzione di un percorso ciclabile sul lato ovest di corso Vittorio Emanuele da ricollegare al Ponte Risorgimento e a piazza Unione: istanza bocciata perché il collegamento richiesto è già garantito dalle piste ciclabili già esistenti fra il tratto perimetrale della stazione centrale-via De Gasperi-via Caduta del Forte-piazza Duca D’Aosta-Ponte Risorgimento-piazza Unione.
La settima osservazione-Lamante chiedeva la realizzazione della Rete Urbana Cicloviaria, ovvero della Ciclopolitana: richiesta rigettata in quanto la ciclopolitana rientra nell’ambito del Biciplan, che ha il compito specifico di definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto e per migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni.
L’ottava osservazione-Lamante chiedeva la realizzazione di una pista ciclabile in via Nicola Fabrizi, al fine di dare continuità a quella di via Regina Margherita che termina in piazza Salotto costringendo gli utenti a immettersi nel traffico veicolare e pedonale: anche tale richiesta è stata bocciata, sempre perché priva della copertura finanziaria.
“La nona osservazione esaminata – ha proseguito il Presidente Foschi – riguardava la strada-parco, a firma del Comitato Oltre il Gazebo-No filovia, presieduto da Antonella De Cecco, e Comitato Utenti Strada Parco presieduto da Maurizio Biondi i quali hanno riproposto la propria opposizione al completamento della filovia chiedendo ‘di adottare soluzioni alternative al progetto Filò, nel percorso e nel vettore, al fine di preservare la strada parco alla mobilità dolce ciclopedonale, suggerendo l’utilizzo di autobus vettori a batteria’. L’istanza è stata bocciata dagli uffici tecnici i quali hanno ricordato, nella motivazione che ‘il Pums sviluppa una visione di sistema della mobilità urbana, proponendo il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale e per migliorare l’efficienza del sistema della mobilità, compreso il BRT – Trasporto pubblico di Massa, tuttavia non sono oggetto del Pums aspetti progettuali esecutivi o tipologie di vettore destinato al Brt. In merito alla possibile adozione di soluzioni alternative a Filò, è utile evidenziare che il previsto sistema di trasporto pubblico di massa lungo via Castellamare Adriatico rispetta la previsione del Piano regolatore vigente che destina la strada-parco a Corridoio Verde Linea Filobus e soprattutto l’uso di tale percorso è sostenibile proprio perché non genera alcun consumo di suolo utilizzando un’infrastruttura già esistente’. Infine gli uffici hanno ricordato che comunque l’intero progetto di Filò fa capo alla Tua Spa e non al Comune. Lunedì chiuderemo l’esame delle ultime 9 osservazioni respinte, quindi la parola comunque passerà al Consiglio comunale”.
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