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Pescara, Di Pietro su verde pubblico

da Redazione

L’assessore: “Tanti gli interventi sugli alberi per via del Laura Di Pietrovento. Un patrimonio prezioso che va arricchito con nuove piantumazioni per cui chiederò risorse ad hoc”

PESCARA – Sono numerosi gli interventi che le squadre degli operatori del Verde pubblico del Comune di Pescara stanno mettendo in campo, in queste ore, per fronteggiare le emergenze causate dal forte vento che da due giorni, ormai, spira sulla nostra città. In particolare, su segnalazione dei cittadini, sono state eseguiti lavori di prevenzione, come quello sull’acero di fronte a piazza Unione, a fianco al distributore della Esso, che ieri mattina è stato potato per evitare la caduta di un grande ramo evidentemente pericolante. Inoltre, durante tutta la giornata di ieri e questa mattina, gli operatori del verde hanno eseguito anche piccoli interventi di rimozione di rami e fronde cadute, come quelli in via Passolanciano, San Silvestro, Colle Renazzo e lungo la Riviera sud.

La situazione, nonostante il forte vento che ha soffiato ad una media di 80 chilometri orari – dichiara l’assessore al verde e ai parchi Laura Di Pietro – sembra sottocontrollo. Le piante da monitorare con maggiore attenzione sono le sempreverdi, che, per loro stessa natura, hanno la vela ad esposizione del vento e sono, quindi, le più a rischio. Chiunque voglia segnalare una criticità o anche solo chiedere rassicurazioni può farlo contattando gli uffici al numero 085 4283613.

Detto ciò, non dobbiamo dimenticare la fotografia della nostra città: circa 15mila alberi, che in questi anni non sono stati sottoposti a cicli adeguati e costanti di potature, che avrebbero evitato cadute. Occorre infatti intervenire in maniera programmata per alleggerire e riequilibrare gli alberi, operazione del valore di circa 200mila euro l’anno, per tre anni, in modo da coprire tutta la città. Risorse che, in questi anni, non sono state previste, anche a causa della pesante situazione in cui versano le casse comunali, ma sta di fatto che, con i pochi fondi a disposizione del servizio, una volta nominata assessore ho destinato 10mila euro alla verifica della staticità di 900 esemplari, in particolare pini. Lo studio, affidato alla Agrofor Consulting, sta già producendo i suoi risultati, non buoni purtroppo (basti pensare che solo in via Rigopiano, ex rione Ina casa, sono stati individuati 9 pini da abbattere) e ci permetterà quanto prima di intervenire per mettere in sicurezza le alberature.

Ma il compito di un’amministrazione non può certamente ridursi al contenimento delle emergenze. In questi giorni sui social e a mezzo stampa si è molto parlato della piantumazione di alberi per sconfiggere l’inquinamento atmosferico. Una realtà acclarata. Secondo numerosi studi, infatti, un albero di 20 metri di altezza con una chioma di 100 mq, cioè 10 x 10, può assorbire in un anno 1.000 gr di particolato. Tradotto, e senza scendere in dettagli ricchi di variabili, un albero così potrebbe assorbire il particolato presente in un metro cubo ai limiti dello sforamento di 50 mg/mc/giorno per ben 54 anni di seguito. Per quanto riguarda l’anidride carbonica, poi, ipotizzando di parlare di una pianta (quale una essenza arborea di alto fusto) in clima temperato situata in città (quindi un contesto di stress ambientali più elevati rispetto ad un contesto naturale) l’albero può assorbire tra i 10 ed i 20 kg CO2/anno.

Informazioni preziose, frutto di una buona pratica che il Comune di Pescara, già nel suo regolamento di tutela del verde, approvato con delibera 132 del 2007, prevede dettagliatamente. Nel documento, infatti, sono specificati tutti gli esemplari che potrebbero essere messi a dimora nel nostro territorio, quali sono resistenti all’inquinamento e anche quale tipo di inquinamento assorbono (come il Cornus, in grado di assorbire elevate quantità di CO2 e resistere all’anidride solforosa, oppure lo stesso platano, resistente al fluoro), quali sono autoctoni e quali esotici e ed è presente perfino una suddivisione per classe di grandezza, in modo da non entrare in contrasto con le abitazioni e da fornire linee di indirizzo sia al pubblico che al privato. Il problema è che, per poter procedere, occorrono risorse importanti. Con uno stanziamento iniziale di 100mila euro, ad esempio, sarebbe possibile piantare circa 500 esemplari. A tal proposito, ho intenzione in sede di bilancio, di chiedere a sindaco, giunta e all’intero Consiglio che vengano previste risorse adeguate sia per dare il via al ciclo triennale di potature, sia per prevedere nuove piantumazioni, che possono rappresentare un intervento strutturale per il contrasto alle polveri sottili”.

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