Foschi presenterà un ordine del giorno in Consiglio comunale per impegnare sindaco e giunta a rivedere il cantiere in corso e scongiurare la cancellazione di 40 posti auto .Si punta a individuare una alternativa che consenta la realizzazione della pista ciclabile e la tutela dell’economia
PESCARA – Il Presidente della Commissione Mobilità Armando Foschi, al termine del sopralluogo di ieri sul cantiere compreso tra via Luisa D’Annunzio e via della Pineta per la costruzione di una pista ciclabile, ha spiegato:
“Nei giorni scorsi siamo stati raggiunti dai mugugni di alcuni commercianti della zona, i quali hanno espresso forti dubbi e perplessità su un cantiere che, di fatto, sta impegnando una grossa porzione della carreggiata stradale per far posto a una pista ciclabile che, a loro dire, avrebbe cancellato i parcheggi e purtroppo la verifica odierna, condotta con il Dirigente comunale Giuliano Rossi, ha confermato quelle preoccupazioni, assolutamente fondate. In sostanza, il progetto approvato e avviato dalla precedente amministrazione Alessandrini, la stessa che ha firmato la pista ciclabile di via Leopoldo Muzii, prevede una pista a due corsie di marcia, dunque larga 2,50 metri che, raccordandosi alla pista della riviera sud-piazza Le Laudi, correrà lungo via Luisa D’Annunzio, occupando il marciapiede lato monte, senza creare alcun intralcio, anzi in tal senso i lavori sono stati ben accolti dalla cittadinanza perché stanno permettendo anche la riqualificazione del marciapiede devastato dalle radici dei pini.
I problemi cominciano all’incrocio tra via D’Annunzio-Largo Gardone Riviera-via della Pineta: dinanzi all’Aurum, infatti, ci sarà l’attraversamento perché la pista ciclabile si sposterà sul lato sud della strada, mangiando una parte della carreggiata carrabile; all’altezza della Casa Cantoniera, lungo via della Pineta, la pista ciclabile tornerà sul marciapiede su sede promiscua, perché più stretto, e da questo punto procedendo in direzione nord saranno cancellati inevitabilmente 40 posti auto oggi utilizzati per la sosta. Tradotto, chi dovrà fermarsi per un acquisto in uno dei negozi della zona, o in farmacia, o andare in palestra o in un bar o pasticceria lungo la strada, non avrà più un punto in cui potersi fermare. Secondo il progetto, appena 15 stalli verranno recuperati in via Plauto, una traversa secondaria, ma sarà nulla rispetto a quello che si andrà a perdere, in altre parole il sindaco Alessandrini ci ha lasciato in eredità un altro bubbone che si trasformerà in un boomerang per la città e soprattutto per i commercianti che ancora coraggiosamente resistono alla crisi, mantenendo aperte le vetrine e accese le luci, nonostante la zona sud di Pescara sia già fortemente penalizzata dall’assenza dei grandi flussi di utenti, e dalle continue chiusure al traffico che a fine settimana alterni la isolano a causa delle partite allo Stadio.
E il progetto in corso aggraverà ulteriormente quella paralisi, se consideriamo che oggi proprio l’asse via della Pineta-via D’Annunzio rappresenta una valvola di sfogo per chi va allo stadio o anche per chi va al mare. E’ evidente – ha proseguito il Presidente Foschi – che quel progetto è sbagliato o comunque è nato male, dunque fermo restando che nessuno è contrario alle piste ciclabili, è però chiaro che i progetti non possono ogni volta danneggiare il tessuto economico del territorio di riferimento, ma piuttosto devono accompagnare e favorire il suo sviluppo, e non è il caso di via della Pineta-via D’Annunzio. A questo punto abbiamo già annunciato che presenteremo subito un ordine del giorno che porteremo in Consiglio comunale con il quale impegneremo sindaco e giunta a sospendere temporaneamente il cantiere in corso per consentire agli uffici di studiare una variante al progetto e individuare un percorso alternativo per la pista ciclabile, tale da non imporre la cancellazione dei 40 posti auto per la sosta. Toccherà agli Uffici tecnici trovare anche la soluzione ottimale in modo da non esporre l’amministrazione a contenziosi nei confronti della ditta, considerando peraltro che nella zona sono molte le variabili possibili, da un percorso che vada su via Riccitelli e via Marchetti, o anche che attraversi la riserva naturale. Comprendiamo le preoccupazioni espresse oggi dall’ingegner Rossi in merito alle modifiche proposte, ma se un progetto è sbagliato e danneggia la città non è pensabile portarlo avanti in modo forzoso, sfidando la città stessa, perché si teme un’esposizione con l’impresa, con la quale, piuttosto, va aperto un confronto, anche perché i mesi invernali e le feste imporranno comunque un rallentamento del cantiere e gli uffici potranno sfruttare a nostro vantaggio tale tempo a nostra disposizione”.