PESCARA – L’assessore alla Mobilità Fiorilli e il Presidente della Commissione consiliare Sicurezza del Territorio Armando Foschi sono intervenuti ieri per commentare la maxi-chiusura al traffico del quartiere Porta Nuova determinata da ragioni di sicurezza a causa della partita Pescara- Carpi di sabato scorso. La prova generale in vista delle partite di serie A ha permesso di verificare che probabilmente si tratta di un provvedimento sovradimensionato rispetto all’evento. Fatte salve le necessità di sicurezza dettate dalla Lega e dal Gos, è evidente che, nei prossimi eventi calcistici, bisognerebbe valutare ogni singolo ‘caso’, adottando dunque provvedimenti restrittivi per le partite più a rischio e provvedimenti di più ampio respiro in occasione di eventi meno impegnativi assolutamente prevedibili.Tale distinzione dovrebbe essere fatta per non penalizzare e danneggiare quel tessuto economico, sociale e produttivo che gravita attorno alla zona dello Stadio e che non può subire a lungo a limitazioni tanto gravose come quelle viste sabato. Intanto per domani è convocato un nuovo vertice in Questura per tracciare un bilancio della giornata e mettere in luce le possibili migliorie con la stessa Pescara Calcio.
Ha detto Fiorilli:
come preannunciato oggi è il giorno dei bilanci per verificare la funzionalità o meno del dispositivo di massima sicurezza adottato in via sperimentale in occasione dell’incontro di calcio con il Carpi e che dovrebbe essere replicato a partire da domenica prossima con la prima di Campionato contro l’Inter. Ora, al di là di alcuni singoli cittadini, in realtà pochi, che possono essere stati colti di sorpresa dalle chiusura, in realtà dai residenti non abbiamo ricevuto molte proteste, anche perché coloro che abitano nella cosiddetta ‘zona cuscinetto’, ossia nell’area compresa tra via Mazzarino, via Tibullo, viale Pindaro, via della Bonifica, via Nazionale Adriatica sud, viale Primo Vere, lungomare Cristoforo Colombo, viale Pepe e via D’Avalos, strade queste ultime transitabili da tutti gli automobilisti, potevano comunque rientrare in casa per parcheggiare regolarmente. Anzi molti residenti di via Chiarini, via Carabba, via Valignani e via Benedetto Croce si sono detti contenti di quel provvedimento perché di solito, in occasione delle partite, si ritrovavano con mille auto in sosta selvaggia anche dinanzi a passi carrabili o in mezzo alle carreggiate stradali, imprigionando gli abitanti dentro casa. Invece ieri nell’area c’era massimo ordine. La prova di sabato ha fatto emergere un problema pratico di operatività, ossia occorre predisporre una squadra che dovrà occuparsi della sistemazione e della rimozione delle transenne su oltre un centinaio di varchi, operazione ieri svolta dalla Polizia municipale, terminando dopo la mezzanotte, ma la Polizia municipale deve occuparsi solo della disciplina della viabilità, del presidio dei varchi e della sicurezza. E’ evidente che dovremo dunque meglio coinvolgere la Protezione civile, ma in questo chiederemo anche la collaborazione fattiva della società Pescara Calcio; del resto anche in occasione di eventi come l’Ironman o anche le gare podistiche competitive, come Vivicittà, sono le stesse società organizzatrici che provvedono a fornire operatori della Protezione civile per garantire la chiusura e la sorveglianza dei varchi. E martedì, durante l’incontro, parleremo anche di questa necessità. Inevitabilmente, ma come del resto avevamo previsto e preannunciato, a soffrire di più sono stati gli operatori commerciali, sia quelli che si sono visti chiudere la strada al traffico nel pieno di un sabato pomeriggio, restando isolati e circondati da transenne alte due metri, sia quelli che sono dislocati nel perimetro tutt’attorno, comunque difficili da raggiungere per chi voleva fare acquisti. E in questi termini ritengo sia evidente come le misure adottate ieri, per una partita che ha visto la presenza di circa 6mila spettatori, siano state certamente sovradimensionate rispetto alle aspettative. In altre parole è emersa la necessità e la possibilità di adottare protocolli diversi a seconda dell’incontro di calcio previsto: misure più restrittive e imponenti in occasione di partite a rischio, facilmente individuabili; misure di più ampio respiro in occasione di incontri tranquilli, e questo perché come amministratori non riteniamo possibile penalizzare per un intero campionato di calcio un tessuto sociale ed economico-produttivo importante che ha solo la colpa di avere un’attività a due passi dallo Stadio, un tessuto che invece va tutelato e supportato e che nelle partite deve invece trovare un vantaggio, anziché un danno. E comunque non possiamo condannare a un anno di sacrifici anche gli stessi residenti. Il protocollo di ieri va rivisto, pensando anche, comunque, che domenica prossima avremo probabilmente il pubblico dei 20mila spettatori per la partita con l’Inter, ma trovando la giusta mediazione tra la città e lo spettacolo sportivo che dev’essere un’opportunità per Pescara e non una mannaia.
Ha detto Foschi:
discorso a parte, invece, merita, l’episodio segnalato all’interno della Riserva naturale,episodio certamente un po’ ‘romanzato’ e sul quale già stamane abbiamo ascoltato sia il dipendente addetto al servizio di chiusura e apertura del parco, il signor Trabucco, sia la Polizia municipale che ha già rimesso un proprio verbale. Come riferito dal nostro personale, i fatti sono un po’ diversi dal racconto: già venerdì a tutti gli ingressi della Riserva sono stati installati i cartelli per avvisare della chiusura dei cancelli anticipata alle 18 il sabato pomeriggio a causa della partita, chiusura voluta non dall’amministrazione comunale, ma imposta dagli Organi di Polizia sempre per ragioni di sicurezza. E i cartelli erano assolutamente visibili e in evidenza, com’è sempre stato in occasione delle partite di serie B. Alle 17.30 il signor Trabucco ha fatto il primo giro nei comparti 3 e 4 della Riserva per preallertare della chiusura dopo mezz’ora; alle 18 in punto è stato chiuso il comparto 2, di fronte allo Stadio, senza alcun problema; alle 18.15 è stato chiuso dall’interno il cancello del comparto 3, quello con il laghetto, di fronte all’Aurum e Trabucco ha cominciato il giro all’interno della Riserva per avvisare i cittadini di cominciare a dirigersi verso le altre uscite per liberare il Parco. Quindi lo stesso Trabucco ha effettuato tutto il giro dei due comparti per chiudere, sempre dall’interno, tutti gli altri ingressi, per poi tornare, alle 19.09, all’ingresso antistante l’Aurum, dove ha trovato circa una ventina di utenti che si erano rifiutati di lasciare il parco dagli altri ingressi e hanno insistito per uscire dal comparto 3, regolarmente riaperto e poi richiuso. E quei cittadini, senza alcuna scena di panico, hanno manifestato il proprio disappunto non perché erano rimasti chiusi dentro, visto che erano stati tutti avvisati, ma perchè non ritenevano giusto dover uscire anzitempo dalla pineta solo per lo svolgimento della partita, ossia si sono sentiti penalizzati, ma forse quei cittadini, consapevoli di quella misura, avrebbero fatto meglio a manifestare la loro contrarietà non contro il Comune, costretto ad adeguarsi al dispositivo di sicurezza del Gos, ma a rivolgersi al Gos o alle Forze di Polizia. Consideriamo che alle 19.09 il Parco era completamente vuoto e lo stesso Trabucco ha lasciato la Riserva alle 20.30 dopo l’ultimo giro di ricognizione, com’è sempre accaduto. Ovviamente l’amministrazione ha chiesto al Dirigente del Verde una relazione accurata sull’episodio che sottoporremo alla Questura alla riunione di martedì, quando, comunque, anche il Comune presenterà una proposta alternativa alla restrizione imposta sino a ieri: ossia, visto che durante le partite comunque sia il lungomare Cristoforo Colombo che via della Bonifica sono aperte al traffico, con l’assessore ai Parchi Roberto Renzetti proporremo a Questura e Prefettura di valutare la possibilità di lasciare aperti due cancelli della Riserva, ossia l’ingresso da via Figlia di Iorio per il comparto 2, ossia l’ex Campeggio Albertini, e l’ingresso su via della Bonifica per i Comparti 3 e 4.