PESCARA – Il Comune di Pescara in questi giorni di nuovo sta procedendo con la potatura dei pini di Viale Regina Margherita – Viale Kennedy, potatura intensa, che si va a sovrapporre a quella già effettuata il 27 novembre del 2019 (nella foto). Il Comune di Pescara con queste operazioni reiterate stressa le piante portando alla distruzione i viali alberati di Pescara.
Di seguito si legge nella nota del Coordinamento Salviamo gli Alberi di Pescara:
“Sembra davvero assurdo andare a manomettere le uniche piante verdi che vegetano senza disturbare nessuno, e lasciare in giro per la città alberi secchi, aiuole degradate, siepi fatiscenti, sporcizia nei terreni nudi, mai adeguatamente inerbiti … una gestione esosa, controproducente, inconcepibile, che non ha nessuna pianificazione e non segue alcun criterio tecnico e scientifico, anzi logico. Già abbiamo assistito al disseccamento dei lecci per le intense potature e le capitozzature, effettuate in passato. Abbiamo ripetuto in numerosi articoli come le “cattive pratiche” a Pescara siano la norma e stiano portando alla distruzione del patrimonio arboreo della città.
Di nuovo l’Ente pubblico, in questo caso il Comune, non rispetta le norme del “Regolamento di Tutela del Verde urbano”, adottato dal Comune di Pescara con deliberazione C.C. N. 132 del 08/09/2007; in vigore dal 23/09/2007, che nell’art. 16 detta:
… “La potatura dovrà essere limitata alla sola rimozione delle porzioni di chioma secche o di quelle lesionate o alterate da attacchi parassitari e da danni meccanici o meteorici, che possono pregiudicare la salute della pianta e/o la sua stabilità, branche o rami che determinano rischi per la pubblica incolumità … essendo l’obiettivo fondamentale della potatura quello di mantenere le piante sane, piacevoli alla vista e soprattutto con il massimo sviluppo della chioma compatibile con l’ambiente circostante, in modo da fruire appieno degli effetti ambientali benefici che la pianta stessa apporta. Viene fatto divieto eseguire operazioni di capitozzatura, cioè tagli che interrompono la crescita apicale del fusto e quelli praticati su branche con diametro superiore a 15 cm, nonché qualunque intervento di cimatura di conifere a portamento monopodiale,” ….
Una città come Pescara, la cui bellezza e vivibilità derivavano proprio da queste belle alberature che si ricollegavano paesaggisticamente alle colline argillose, alla Riserva Dannunziana e alla vegetazione costiera, non può essere maltratta a questo modo.
Da anni stiamo assistendo a un inesorabile declino dovuto all’incuria di chi invece dovrebbe tutelarla. Il governo della città rispetto alla gestione del verde urbano, non mostra differenza politica: oggi come ieri e forse sempre peggio, continua a gestirlo, in modo inadeguato e irrispettoso delle norme e delle tecniche colturali.
Un bene comune, un patrimonio pubblico quello del Verde Urbano, che non è rimpiazzabile in breve tempo. E probabilmente, in tempi di cambiamenti climatici, è un patrimonio genetico che si perde per sempre. I danni di oggi, sulle grandi alberature, avranno inesorabilmente ripercussioni nel nostro futuro, con la diminuzione dei “servizi ecosistemici” svolti dagli alberi, una maggiore vulnerabilità alle malattie con una riduzione del benessere e della salute dei cittadini.