Ha detto Fiorilli:
il Piano è nato da una collaborazione costante andata avanti nei mesi scorsi in cui è stata ovviamente la maggioranza di governo a fornire gli indirizzi di massima al fine di verificarne la reale fattibilità, indirizzi che ritroviamo al 98 per cento nel documento, mentre il rimanente 2 per cento verrà approfondito dalla politica lasciando uno spazio ai piccoli correttivi eventualmente necessari. E ad esempio nel Piano vi ritroviamo già
la nuova disciplina della sosta in Ztl scattata ieri nell’intera zona del centro cittadino, una disciplina che da un lato mira a fornire ai residenti maggiori possibilità di parcheggiare l’auto gratuitamente, ma al tempo stesso offre anche ai non residenti la possibilità concreta di parcheggiare gratis per almeno un’ora con disco orario, perché tale sistema, come emerge anche dallo studio, favorisce un reale turn over tra gli utenti del centro a vantaggio anche delle attività commerciali del centro. E’ dunque chiaro che tale disciplina appena introdotta e che sarà pienamente operativa, anche dal punto di vista sanzionatorio, dal prossimo 19 marzo, rappresenta un primo Piano particolareggiato del Piano generale della sosta. Peraltro tra circa un mese scatteranno novità anche per i residenti di corso Vittorio Emanuele: chi abita lungo la strada potrà parcheggiare gratuitamente l’auto, mentre i non-residenti potranno parcheggiare con disco orario al massimo per 60 minuti. Il Piano della sosta parte sostanzialmente dalla fotografia dell’esistente e ci dice che il primo problema della nostra città è la sosta selvaggia: nell’ora di punta le auto rilevate in divieto di sosta rappresentano il 10 per cento del totale e tra le auto in divieto sulle direttrici principali, ossia sui grandi assi di attraversamento, il 18 per cento sono in doppia fila: tradotto in numeri, la Sisplan ha individuato nell’ora di punta circa 2.800 auto in divieto di sosta, dunque più del 10 per cento del totale, e di queste 2mila 200 erano in doppia fila sull’intera area urbana; nelle strade principali, come corso Vittorio Emanuele, le auto in divieto erano 1.140 e di queste 842 erano in doppia fila.
Ha proseguito l’ingegner Dell’Erba:
un’auto in sosta selvaggia su un asse principale è un doppio problema perché interferisce con il transito dei mezzi pubblici con un abbassamento della velocità commerciale e nel piano si suggerisce l’ipotesi di contrastare tale fenomeno tramite l’impiego degli ausiliari del traffico, ossia parcheggiatori con il potere di comminare le sanzioni; nel Piano abbiamo esaminato innanzitutto la situazione in cui versa ogni singola strada della città, con la valutazione della sosta diurna e notturna; poi abbiamo valutato gli interventi di programmazione che poggiano su uno studio attuabile e praticabile e che prevedono opere immediatamente realizzabili nell’arco dei prossimi due anni. Dopo aver redatto la classifica funzionale delle strade, il Piano si è focalizzato su due problemi: la dotazione infrastrutturale della città in termini di disponibilità di parcheggi e la richiesta della sosta. Per la dotazione infrastrutturale, la prima emergenza emersa è quella di mettere a norma l’esistente e per far ciò dovremo partire da una problematica normativa perché il decreto ministeriale 35 dice che sulle strade classificate di quartiere o di interquartiere non è consentita la sosta, a meno che non ci sia anche una corsia dedicata. La soluzione a tale criticità è ovviamente quella di redigere una classifica che deve consentire da un lato la vocazione commerciale del territorio, permettendo la sosta, dall’altro che garantisca la lunga percorrenza, ovvero classificando tali arterie come ‘strade interzonali’ e per tale ragione abbiamo redatto anche il Regolamento viario indicando gli standard progettuali ammissibili. Poi abbiamo ipotizzato la possibilità di realizzare anche a Pescara quanto già fatto a Firenze o anche a Teramo, ossia la cessione del diritto di superficie di uno stallo di sosta pertinenziale a un residente. Dall’analisi del Piano, ancora, emerge che la congestione del traffico e della sosta non è concentrata solo nel quartiere centro-nord, ma anche nel centro-sud della città, compresa l’area circostante l’ospedale, e per risolvere tale criticità occorre puntare su una politica integrata della mobilità, ossia trasporto pubblico, parcheggi pertinenziali, car pooling. E ancora nel Piano si offre la possibilità di classificare alcuni quartieri come aree di particolare interesse urbanistico, ossia comparti urbani dove non è obbligatorio prevede spazi per la sosta libera e attivare tutte le azioni possibili finalizzate a contrastare situazioni di congestione introducendo limiti alla circolazione, realizzando isole ambientali e incentivando il trasporto pubblico locale. Ci sono poi strade di viabilità secondaria che potrebbero divenire strade-parcheggio, come via Diaz, via Settembrini o via Gioberti, recuperando almeno 2-300 posti auto. E nell’esame del rapporto tra domanda e offerta è emerso che a Pescara occorrono almeno altri 2mila 800 posti auto spalmati sull’intero territorio cittadino, 300 nella sola zona del centro. E ancora si suggerisce di differenziare le tariffe della sosta: ad esempio sulle aree di risulta è evidente che i parcheggi sono presi d’assedio essenzialmente nella giornata del sabato, dalle 17 in poi, mentre la domanda è debole nel corso della mattinata. A questo punto si potrebbe ipotizzare una riduzione del ticket nel corso della giornata, per incentivare l’uso di quegli stalli, aumentando invece il costo nel pomeriggio.
Ha concluso Fiorilli:
infine nel Piano della sosta c’è il Piano di fattibilità dei parcheggi che l’amministrazione ha inserito nel programma di governo, come in piazza Primo Maggio, o presso la Madonnina, con un piano di ammortamento dell’investimento, la tempistica e anche l’ipotetico prezzo di vendita di box o garage. Ovviamente tutte le indicazioni contenute nel documento dovranno ora passare al vaglio della politica ed essere calate nel lavoro, ovvero il Piano fornisce delle indicazioni strategiche fondamentali con relativi costi e tempi di realizzazione. Dopo il passaggio politico, sarà la giunta ad approvare entro fine marzo il documento.
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