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Pescara, presentato in Comune il progetto URRA

da Redazione

Presentazione del progetto URRA

Avrà la durata di un anno e  realizzerà percorsi didattici educativi rivolti ai bambini delle classi 4 e 5 delle scuole di 1 grado con la partecipazione di educatori, famiglie e  comunità locale

PESCARA – Il progetto Urra, URban ReAttiva – URRA, un’iniziativa finanziata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali nell’ambito della legge 383/2000 ai sensi dell’art. 12, lett f) – Linee di indirizzo annualità 2014” è stato presentato ieri mattina , in conferenza stampa, in Comune a Pescara.Si tratta di un  progetto partecipato i cui protagonisti sono i bambini, educatori, famiglie e la comunità locale. Attraverso la collaborazione di tutti gli attori citati l’Associazione Didattica Teatrale, realizzerà percorsi didattici educativi rivolti ai bambini.

“Ci sono sinergie importanti che fanno fronte nel sociale e nel campo culturale – così l’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo – e che lavoreranno insieme tramite il progetto. Non un esperimento, ma un’applicazione di pratiche che esistono già e convergono in un luogo: una zona franca di estremo valore perché è al centro di una delle aree più sensibili della città. Come detto il progetto mette insieme esperienze già rodate sul campo, dal teatro all’agricoltura, al benessere. Realtà che producono risultati stupefacenti, frutto del lavoro quotidiano di una serie di persone che senza clamore ed eclatanti sostegni fanno la propria parte per cambiare le sorti del quartiere”.

“Attraverso il linguaggio teatrale si parla ai bambini, aprendo il teatro all’ambito della crescita e della formazione della persona – spiega Serenella Di Michele presidente dell’Associazione Didattica Teatrale – Pertanto si propone il Teatro come linguaggio emotivo – empatico a supporto delle famiglie e della scuola nel difficile compito educativo, lo Yoga come linguaggio introspettivo e del corpo, mentre per incoraggiare il bambino ad instaurare un rapporto con la terra e per sensibilizzare ad un’alimentazione sana oltre che al rispetto dell’ambiente gli alunni, verranno guidati a conclusione dei laboratori teatrali presso gli orti urbani presenti nel quartiere, per sperimentare il processo della semina e del raccolto. Un’ulteriore percorso sarà destinato alle famiglie e all’intera comunità locale che attraverso approcci partecipativi e spettacoli di teatro di strada verranno stimolati a valorizzare il quartiere e a partecipare alle attività proposte”.

“Andare incontro agli adolescenti e favorire nell’educazione vari ambiti della conoscenza – aggiunge Valeria Sciarretta, motore del progetto – dal terreno alla pedagogia teatrale, alla conoscenza di sé e del proprio corpo attraverso lo yoga, tutto questo per favorire il migliore inserimento del minore. Il progetto durerà un anno ed ha come chiave narrativa il cibo, perché riassume tutte le componenti che animano Urra. Attraverso la collaborazione di tutti gli attori citati l’Associazione Didattica Teatrale, realizzerà percorsi didattici educativi rivolti ai bambini delle classi 4 e 5, (delle scuole di 1 grado che hanno aderito alla proposta), che guideranno il bambino a percorrere un viaggio alla scoperta di se stesso, delle sue emozioni, del suo corpo e della sua connessione con i cicli naturali”.

“L’intenzione è quella di far capire cosa un bambino vuole – sottolinea Daniel Svitcoy dell’Associazione culturale Soham Centro Yoga – la riscoperta che il potenziale infinito è latente e a disposizione di chi lo vuole scoprire è una consapevolezza che spesso manca ai ragazzi e che aiuta a meglio rapportarsi con sé e gli altri”.

“I ragazzi di 4 e 5 andranno a fare un sopralluogo presso gli orti urbani di via Sacco che restano uno spazio associativo libero – dice Giuseppe Di Paolantonio dell’Associazione Radici – Ma I bambini vedranno un luogo riqualificato e rigenerato all’interno della città. Dentro una città ci sono tanti spazi che hanno una grandissima potenzialità: in questo spazio i bambini capiranno nuovi rapporti fra l’agricoltura e il discorso urbano sono possibili, perché si tratta di orti sinergici, con piante che si aiutano nella crescita e nella protezione reciproca: un grande esempio anche per il genere umano per il suo futuro”.

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