PESCARA – L’amministrazione comunale di Pescara ha avviato le procedura per completare un percorso riguardante la messa in sicurezza di assi viari con annessa “Creazione di un centro di monitoraggio e gestione della sicurezza stradale” sul territorio comunale, il cui valore non potrà che essere di aiuto per l’amministrazione, nella definizione dei percorsi successivi inerenti, più in generale, alla redazione del Piano Generale del Traffico che a Pescara manca.
Una procedura, questa, che rappresenta solo la prima fase di un percorso volto alla individuazione di altre figure che dovranno andare a completare la strutturazione del “centro di monitoraggio” cui si perverrà dopo che il “Direttore Tecnico del Centro di Monitoraggio”, individuato con la presente procedura, predisporrà il piano-programma di attuazione del progetto approvato sin dal 2004. Si tratta dell’utilizzo di residui che assicurerà a Città di Pescara un elemento di conoscenza per la sicurezza sulle vie cittadine.
“Sono fondi che sono nelle disponibilità del Comune – ha spiegato il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini – e chi ci ha preceduto si è dimenticato di avere. I tempi ci impongono sobrietà pubblica con sacrifici della cittadinanza. Oggi incontriamo una delegazione di corso Vittorio Emanuele per discutere delle scelte che abbiamo svolto in tema di mobilità per fare in modo che ci sia la migliore città possibile”.
“Sono circolate voci non controllate che non conoscono la materia – ha aggiunto il vicesindaco di Pescara, Enzo Del Vecchio – si tratta di creare a Pescara un centro di monitoraggio per la mobilità per apportare le dovute correzioni. Ci potremmo anche potuti sottrarre ma questi soldi sanno di muffa, risalgono al 2004. Con questi soldi ci sono state due messe in sicurezza e diversi interventi da parte nostra operati tra il 2006 ed il 2008. All’interno di quel progetto c’erano anche soldi per la comunicazione. Tra le tante economie ci sono 250 mila euro. Alla ribalta è venuto fuori che, siccome c’è un avviso pubblico, ci sono state delle spese inutili. Il centro di monitoraggio dura circa un anno e mezzo con professionisti che redigono il progetto finale. Sono somme ammuffite, completeremo questo progetto facendo fruttare ciò che abbiamo nel cassetto e che qualcuno si è dimenticato. Non attingiamo assolutamente dalle tasche dei cittadini che anzi ne beneficeranno”.
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