PESCARA – Ieri pomeriggio il Frosinone ha presentato il suo nuovo stadio di proprietà. Un impianto moderno, all’Inglese, con sedicimila posti e un costo totale di 20 milioni di euro. E’ la terza squadra a farlo in Italia, dopo Juventus ed Udinese, ma la prima del campionato di Serie B. La strada tracciata dal club Laziale potrebbe essere quella giusta e il Pescara ha deciso di seguirla. Ieri mattina infatti, alla Camera di Commercio, è stato presentato il progetto riguardo il nuovo stadio di proprietà del Delfino. Qualche, per non dire molte, perplessità riguardo la realizzazione e i costi di tale impianto ed è giusto, per questione di correttezza, riepilogare il tutto con ordine.
Il nuovo spaventa, si sa, e di questi tempi tutto ciò appare superfluo. Il club Abruzzese però ha tracciato la sua via presentando il progetto all’interno di una sala gremita. E allora illustriamolo: stadio da 21 mila posti senza pista d’atletica con negozi, bar, ristorante e parcheggi pubblici da 900 posti nella zona di sud di Pescara. Curva Marco Mazza da 5230 spettatori. Questo, in sintesi, il progetto di riqualificazione, e modernizzazione, della Pineta D’Avalos dove dietro dovrebbe sorgere il nuovo impianto. In realtà il progetto, standard, era stato presentato a giugno in Comune e ieri è sbarcato in Camera di Commercio per sviluppare meglio alcune tematiche. Ad esempio tale progetto prevede l’unione delle due parti della pineta con l’eliminazione di via della Bonifica, l’abbattimento dello svincolo della Statale 714, la creazione di una cittadella dello sport e un sistema di trasporto pubblico con filovia e nuova stazione ferroviaria.
In ultimo, ma non per importanza, la riqualificazione dell’attuale Stadio Adriatico che sarà destinato ad altre attività sportive e per i concerti, assenti da un po’ nella città Adriatica. Tante proposte senza mai citare i costi e la domanda viene da se. Perché avere due stadi? Già, Perché? Sebastiani ha provato a dare una sua risposta: “Il calcio in Italia sta subendo a livello di spettatori un calo repentino. Uno dei motivi è che abbiamo stadi vecchi. Torino? Un esempio! Guardate cosa ha portato il nuovo stadio alla Juventus. Sarà un’opera fruibile a tutti. Sarà un’opportunità di sviluppo per la città e per la regione, oltre che un modo per dare ai tifosi uno stadio più confortevole, sicuro e con maggiore visibilità”.
Sulla stessa linea anche Umberto Sgambati: “Parto dallo Juventus Stadium. È lo stadio dei bianconeri e da luglio è l’Allianz Stadium. La Juventus è la società numero uno in Italia. Lo stadio è stadio inaugurato nel 2011 e ha da allora triplicato il fatturato. In questo progetto abbiamo provato a racchiudere le opportunità che la nascita del nuovo stadio può portare per la città di Pescara a livello di mobilità e di rivalutazione dell’area delle pinete”.
L’Amministrazione comunale vuole mettere in cantiere l’opera al più presto e i tempi di realizzazione sono stati quantificati in tre anni: 12 mesi per le autorizzazioni, visto che alcuni terreni adiacenti sono di proprietà della RAI e di privati, e 24 mesi per la realizzazione. Se da una parte c’è chi ha fretta, dall’altra c’è chi pone dei giusti paletti con dubbi e perplessità come Lorenzo Sospiri, capogruppo regionale di Forza Italia: “Nessuno ha detto chi paga la realizzazione del nuovo impianto sportivo, come si pagano gli espropri delle aree private, come si sviluppa la parte commerciale. Quando ci daranno le carte e ci permetteranno di capire bene cosa prevede il progetto nella sua interezza, saremo ben lieti di cambiare il nostro giudizio sul progetto, giudizio che per ora resta fortemente negativo. Mancano i dati, mancano dettagli di primo piano, mancano i conti”.
Fonte foto: Rete 8
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