PESCARA – “Sul progetto che mira a cambiare completamente il volto di via Marconi con scelte irreversibili credo che sia obbligatorio un supplemento di riflessione e di confronto in seno a tutta la maggioranza. Da capogruppo di Forza Italia registro e prendo atto della presenza di malumori e di posizioni diverse all’interno della compagine e, da parte mia, ho il dovere di favorire il dialogo, alla ricerca di una possibile soluzione che tuteli, innanzitutto, gli interessi della città e di tutti coloro che vivono il nostro territorio quotidianamente. Che quel progetto partorito, a suo tempo, da un centrosinistra dilaniato da profonde lacerazioni interne, sia sbagliato credo non sfugga a nessuno. Che vada corretto e rivisto credo sia scontato, e a questo punto potremmo pensare anche a una consultazione cittadina per sentire cosa ne pensano i cittadini, ovvero coloro che poi fruiranno concretamente delle opere che andremmo a realizzare”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia Roberto Renzetti intervenendo nel dibattito politico e amministrativo inerente il progetto di via Marconi.
“L’intervento su via Marconi, in realtà, il centrosinistra del sindaco Alessandrini non lo condivideva e non lo voleva – ha ricordato il Capogruppo Renzetti – tant’è che i padri di quella rivoluzione viaria hanno approvato la delibera il giorno prima delle elezioni, dopo aver governato per cinque anni, ben sapendo che erano destinati ad andare a casa e di lasciare la patata bollente al centrodestra. Che fa fatica, dal canto suo, a digerire un’opera pubblica che, al di là dell’opportuno potenziamento del trasporto pubblico di massa, porta con sé un grave neo, ovvero la cancellazione di 100 posti auto in una città che già oggi soffre per la carenza di parcheggi. A tentare una parte della maggioranza ad andare comunque avanti su quell’intervento è il timore di perdere i finanziamenti POR-FESR assegnati semmai il progetto dovesse realizzarsi, 1milione 300mila euro. Lo comprendiamo, così come apprezzo da capogruppo di Forza Italia la voglia di veder crescere la nostra città, di vederla trasformarsi in una vera metropoli, specie in vista della nascita della Grande Pescara.
Ma dobbiamo anche ricordarci che Pescara è comunque una città di 120mila abitanti, non è Miami, non è New York, non è neanche Napoli né tantomeno Milano, non ha metropolitane sotterranee che collegano un punto della città al suo opposto in due minuti, e non ha strade a sette corsie di marcia, mi pare evidente che su una carreggiata a 4 corsie, sacrificarne tre e togliere tutti i parcheggi su un lato della strada richiede un approfondimento sulle possibili ripercussioni e gli effetti sul territorio. Ed è questa la richiesta che arriva da più parti della maggioranza, non per creare fratture o per rivendicare poteri forti, ma semplicemente per evitare errori grossolani e irrimediabili, che non possono essere giustificati dal non voler perdere un finanziamento. L’esperienza amministrativa e politica mi dice che in realtà Pescara non perderà quei fondi, anzi: sono convinto – ha ribadito il Capogruppo Renzetti – che ci siano ampi margini di manovra, di intervento, di riflessione e di dialogo con la Regione, che non ha frapposto alcuna chiusura, per rivedere quell’opera che, se realizzata bene, se condivisa con la città, se ripensata in alcuni tratti e dettagli, se riscritta con la firma del centrodestra sono convinto darà un enorme contributo strategico allo sviluppo della nostra città. Ben vengano dunque i confronti, gli interventi, i contributi di tutti, foss’anche richiedessero anche due o tre mesi di incontri, l’obiettivo dev’essere esclusivamente quello di lavorare compiendo la scelta migliore per la città. Senza dimenticare che, dal ‘caso’ di via Marconi arriva anche un suggerimento importante per il futuro, ovvero quello di confrontarsi sui progetti strategici della città prima che i giochi siano fatti, quindi non arrivare al giorno prima dell’aggiudicazione di un appalto, ma piuttosto a iniziare a discutere sulle carte e sulle idee”.