“Al dirigente Silverii abbiamo chiesto se esistono reali possibilità di traslare su aree private adiacenti la riserva il progetto di realizzazione della nuova via Pantini – ha spiegato il Presidente Foschi – e lo stesso Silverii ha spiegato che si potrebbe pensare all’attivazione di un meccanismo convenzionale alternativo alla procedura d’esproprio o all’acquisto bonario dietro corrispettivo economico, dei terreni privati, meccanismi che lo stesso Piano regolatore prevede per la sottozona F10, quindi con la cessione bonaria delle aree, o con la stipula di un contratto sostitutivo. In ogni caso però il tracciato sarebbe a questo punto diverso da quello approvato e previsto nel Piano regolatore con il progetto preliminare e definitivo, quindi secondo il dirigente prima di procedere con una convenzione, che significa cessione immediata al Comune di Pescara delle superfici, o prima di procedere con la stipula dell’accordo sostitutivo, che avrà come oggetto il riconoscimento di una minima quota edificatoria sulla sottozona F10, occorre cambiare il tracciato, potendo, a suo giudizio, comunque contare sull’acquiescenza dei proprietari delle aree private per la delocalizzazione dell’opera.
Cambiare il tracciato significa cambiare il progetto preliminare, riapprovare il definitivo in variante al Prg, richiedere la nuova Vas, l’ex articolo 89 del Genio Civile, ovvero significa perdere almeno 4-6 mesi di tempo per l’intera procedura perché l’intervento dovrà necessariamente prevedere una traslazione della strada di almeno 10-20 metri dall’esterno della pineta, dettaglio non indifferente considerando che l’iter procedurale, cominciato con l’ex sindaco Alessandrini e la giunta di centrosinistra, è andato avanti e, come ha detto l’architetto Di Rienzo, proprio oggi la Commissione di Gara potrebbe chiudere la fase dell’aggiudicazione del cantiere. Peraltro a giudizio di Silverii non sarebbe possibile far ricorso all’articolo 63 delle Norme Tecniche di attuazione, come paventato dal Movimento 5 Stelle, che consentirebbe di evitare una variante al Piano regolatore e la successiva Vas, ovvero di evitare la perdita di almeno 6 mesi. Importante l’intervento di Damiani il quale ha ribadito, come primo punto, che l’accorpamento è fondamentale per risolvere le criticità che oggi affliggono la nostra riserva: innanzitutto per l’assetto idrogeologico, oggi nella pineta c’è una falda molto superficiale, 1,70 metri quando è bassa, appena a 50 centimetri sotto il calpestio quando piove, con le recinzioni che contribuiscono a trasformare i comparti in una specie di piscina, la pineta si allaga e i pini cadono come birilli, tanto che sta cambiando anche la vegetazione, oggi di tipo palustre e infestante.
Dunque con il riaccorpamento avremo un progresso verso la sistemazione idrogeologica. Altra criticità, secondo Damiani, è la frammentazione dei comparti; poi la compattazione del suolo che è oggetto di calpestio incontrollato; quarta criticità l’infestazione di specie aliene; l’inquinamento acustico, il rumore, che l’accorpamento ridurrà; e infine l’assenza di un governo gestionale. A giudizio di Damiani – ha proseguito il Presidente Foschi -, tra queste criticità si inserisce il tema della mobilità che va arretrata verso la collina, prevedendo una zona tampone di 15-20 metri utile per ridurre l’impatto del traffico, facendo attenzione, nella fase di cantiere, al drenaggio delle acque che arrivano dalla collina che andranno dirottate sul Fosso Vallelunga proprio per proteggere la pineta da eventuali allagamenti. Anche Damiani si è detto ovviamente contrario all’abbattimento di 58 alberi vetusti, di 50 o 70 anni di età, la cui funzione ecologica comunque non sarebbe subito compensata dai 174 nuovi alberi giovani. A questo punto è evidente che dovremo riportare tali considerazioni all’attenzione della giunta, anche per valutare la possibilità di fermare momentaneamente l’aggiudicazione definitiva del progetto, in modo da scongiurare ricorsi e riserve da parte della ditta vincitrice, e predisporre rapidamente la variante, sentiti anche i proprietari delle aree private che dovrebbero accogliere la nuova via Pantini. Parallelamente porteremo avanti l’audizione delle Associazioni ambientaliste interessate perché l’opera pubblica dovrà essere realizzata nella massima condivisione della città e non tra polemiche e contrapposizioni”.
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter