Pescara, proposta di risoluzione regionale su delocalizzazione Cementificio

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L’assessore all’Ambiente del Comune di Pescara Del Trecco boccia senza mezzi termini tale documento, proposto dal consigliere regionale   Pd Sclocco, ribadendo la netta presa di posizione del Comune di Pescara pro delocalizzazione

PESCARA – L’assessore all’Ambiente del Comune di Pescara Isabella Del Trecco ,commentando la risoluzione proposta ieri mattina   al Consiglio regionale dal consigliere   Pd Sclocco sul ‘caso’ cementificio  di Pescara,  ha  detto che con la stessa da un lato si propinano fiumi di inchiostro per chiedere l’apertura di un Tavolo, già aperto, per favorire lo spostamento. Dall’altro, fatto gravissimo, si chiede di fissare un cronoprogramma di iniziative da attuare, per giungere alla delocalizzazione, ‘nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale’. In altre parole,secondo Del Trecco, con la propria risoluzione, il consigliere Pd Sclocco ha concesso una sorta di ‘lasciapassare’ per il rilascio dell’Aia, a dispetto della chiara e precisa presa di posizione del Comune di Pescara, che ha espresso ‘parere non favorevole’ lo scorso 4 settembre, e nonostante, soprattutto, la mobilitazione della città.

Ha sottolineato  l’assessore:

Il documento proposto dal consigliere Sclocco, che non è interpretabile, ma ha un significato ben chiaro e preciso, è di una gravità inaudita, è uno schiaffo alla città: in caso di rilascio dell’Aia il Comune di Pescara presenterà subito ricorso al Tar, ma nel frattempo chiediamo al Consiglio regionale di aggiustare subito il tiro sulla propria risoluzione, rettificando il documento del consigliere Sclocco.

 Del Trecco ha ricordato poi le iniziative e la posizione netta del Comune sulla delocalizzazione del cementificio:

l’amministrazione comunale aveva sollecitato un pronunciamento ufficiale sulla vicenda del cementificio da parte della Regione Abruzzo che, al pari di Asl e Arta, dovrà esprimere il proprio parere sulla richiesta di rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per l’esercizio del cementificio di Pescara . Il Comune si è già ampiamente espresso, con parere non favorevole, e partecipando alla mobilitazione generale della città per la delocalizzazione dello stabilimento da Pescara. C’è stato un sit-in, c’è stata la fiaccolata, c’è stata la richiesta di partecipazione al Tavolo, aperto tre anni fa, con la proprietà, la Regione Abruzzo, Asl e Arta, al quale inviteremo anche Associazioni ambientaliste e rappresentanti sindacali. E intanto siamo rimasti in attesa della decisione finale della Conferenza dei Servizi, ribadendo il nostro appello anche nei confronti degli altri Enti che ancora devono esprimere il proprio parere, affinchè si muovano sulla stessa linea tracciata dal Comune con coraggio e assumendo una decisione storica. Stamane abbiamo appreso che il consigliere Pd Marinella Sclocco si è fatta promotrice di una risoluzione per sostenere la delocalizzazione del cementificio, ma ora, letto il documento, scopriamo che non è così: nella risoluzione, pure approvata dal Consiglio regionale, si legge una bella premessa circa i valori estremamente preoccupanti della qualità dell’aria e si chiede ‘di avviare un percorso condiviso con i Comuni interessati, le Asl, le associazioni ambientaliste per individuare un sito alternativo all’interno della regione Abruzzo per la delocalizzazione del cementificio, anche attraverso un bando con manifestazione d’interesse da parte dei Comuni interessati’. E già qui dovrei osservare innanzitutto che il consigliere regionale Sclocco è all’oscuro di quanto accaduto sino a oggi, non sapendo neanche che quel Tavolo di confronto è aperto dal 2009 ed è già pronto per tornare a riunirsi. Poi provoca un sorriso l’idea del bando, perché è lecito dubitare che ci saranno Comuni che si candideranno per ospitare sul proprio territorio un cementificio, ma tant’è. Ma le parole più gravi sono contenute nelle ultime righe della risoluzione, quando il consigliere Sclocco ha chiesto ‘la definizione di un cronoprogramma per l’attuazione dei singoli interventi nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale’, ovvero il consigliere Sclocco ha dato per scontato e assodato che l’Aia verrà rilasciata, o, parimenti, con l’approvazione del documento da parte del Consiglio regionale, ha dato una sorta di lasciapassare agli Uffici tecnici regionali che dovranno chiudere la Conferenza dei Servizi. E non mi venga a dire oggi il consigliere Sclocco che una risoluzione regionale è solo un pezzo di carta straccia o che sto sbagliando l’interpretazione del documento, perché le parole hanno un peso e vanno usate con grande attenzione e circospezione, specie quando si affrontano tematiche tanto gravi e importanti per il territorio. Oggi il consigliere Pd Sclocco si è assunta una grave responsabilità nei confronti della città tutta, al pari del suo partito, il Pd, che nel 2008 ha autorizzato il rinnovo dell’Aia, autorizzando la permanenza del cementificio a Pescara per 15 anni in cambio di pochi spiccioli, ma poi è venuto in strada a sfilare con il Pdl e i cittadini per chiedere lo spostamento dello stabilimento, e oggi lo stesso Pd ha compiuto, con la Sclocco, l’ennesimo voltafaccia. La risoluzione del Pd non ci spaventa – ha proseguito l’assessore Del Trecco -: il Comune andrà avanti come annunciato, e se dovesse arrivare il rinnovo dell’Aia per il cementificio, lo impugneremo subito dinanzi al Tar. Ma quanto fatto oggi dal consigliere regionale Sclocco ha un peso e chiediamo al Consiglio regionale di correggere quanto approvato, con un documento urgente che smentisca subito le ultime righe di quella risoluzione approvata.

Pubblicato da
Donatella Di Biase

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