PESCARA – Due pregiudicati napoletani sono stati tratti in arresto dalla Polizia di Stato in esecuzione di un provvedimento restrittivo emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Pescara su richiesta della locale Procura della Repubblica. Sulla scorta delle indagini della Squadra Mobile della Questura di Pescara, i due arrestati sono gravemente indiziati di aver messo a segno due rapine nel capoluogo adriatico, impossessandosi di altrettanti orologi Rolex.
I FATTI
Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre dello scorso anno si registravano, in Pescara, una serie di rapine di Rolex, sottratti alle vittime secondo il medesimo modus operandi. I malfattori, agendo in coppia, dopo aver seguito le loro “prede” negli spostamenti quotidiani, le avvicinavano a bordo di uno scooter nero, non facendosi scrupolo ad usare violenza per strappare loro dal polso i preziosi orologi.
Dei malviventi, travisati con caschi, si aveva solo una sommaria descrizione, insufficiente di per sé ad orientare utilmente le indagini.
Segnatamente, nel tardo pomeriggio del 25 ottobre 2019, in viale Vespucci, una donna veniva aggredita da due soggetti che, dopo averla sorpresa alle spalle, le strappavano dal polso un orologio Rolex modello Datejust, dandosi poi alla fuga a bordo di uno scooter nero. La malcapitata riportava un leggero trauma ad un braccio, oltre ad un forte stato di shock.
Il successivo 5 novembre, intorno alle ore 13, un noto imprenditore del luogo, mentre si apprestava di rientro dal lavoro a varcare l’ingresso carrabile della sua abitazione di viale Kennedy a Pescara, veniva raggiunto ed aggredito da due individui che gli sottraevano violentemente l’orologio Rolex modello Submariner allacciato al polso. L’uomo, in conseguenza dell’evento, riportava escoriazioni e contusioni ad una mano, ricorrerendo alle cure del pronto soccorso, con una prognosi di giorni 7.
L’immediata attività investigativa svolta dalla Polizia di Stato, grazie alla visione delle immagini acquisite da alcuni sistemi di videosorveglianza, in particolare di quelli ubicati sul tragitto percorso dall’imprenditore, consentiva di addevinire alla individuazione dello scooter utilizzato dai malviventi, un Piaggio modello Carnaby di colore nero, con targa occultata.
Nel corso dell’attività gli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Pescara appuravano che in località Francavilla al Mare (Ch) risiedeva un pluripregiudicato di origini campane, poi identificato per D.P.G., di anni 42, il quale aveva in uso proprio un motociclo Piaggio modello Carnaby di colore nero, compatibile con quello utilizzato nelle rapine.
I poliziotti notavano infatti, all’interno del cortile dell’abitazione dell’uomo, regolarmente parcheggiato un Piaggio modello Carnaby di colore nero, intestato ad pregiudicato di Napoli, scooter che nel novembre del 2014 era stato sottoposto a sequestro amministrativo dai Carabinieri di quella provincia e che risultava altresì sprovvisto di copertura assicurativa e mai controllato in Pescara.
Il 5 dicembre 2019 questa Squadra Mobile, sventando un tentativo di rapina all’Ufficio Poste Italiane di Viale Majella nr. 26 di Francavilla al Mare (Ch), procedeva all’arresto in flagranza di reato, per resistenza a p.u. e lesioni aggravate, del D.P.G. e di due sue complici, orginari anch’essi di Napoli. Nel medesimo contesto venivano altresì indagati in stato di libertà, per il tentativo di rapina in concorso con i predetti, anche altri due soggetti, sempre provenienti dal capoluogo campano.
Le perquisizioni eseguite in concomitanza degli arresti consentivano di rinvenire elementi d’interesse investigativo e di sequestrare, tra le altre cose, alcuni telefoni cellulari.
L’analisi del traffico generato dalle utenze in sequestro e degli IMEI ad esse associate permetteva di individuare alcuni numeri telefonici che avevano sollecitato celle telefoniche compatibili con il percorso fatto dalle vittime delle rapine del 25 ottobre e 5 novembre.
Dall’analisi dell’utenza in uso a D.P.G. si addiveniva alla individuazione di quelle in uso al suo complice nella rapina consumata ai danni dell’imprenditore pescarese, che veniva identificato in D.R.S., di anni 45, nato e residente a Napoli, anch’egli noto alle cronache giudiziarie, i cui telefoni venivano “tracciati”, unitamente a quelli del D.P.G., anche durante le fasi della rapina ai danni della donna lo scorso 25 ottobre.
Si appurava in tal modo che, immediatamente dopo aver consumato i fatti delittuosi in argomento, sia il D.P.G. che il D.R.S. avevano lasciato questo territorio, riparando nella città di Napoli.
Alla luce della precisa ricostruzione fatta dalla sezione c.d. antirapina della Squadra Mobile, il Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Pescara, dr.ssa Fabiana Rapino, che da subito assumeva la direzione delle indagini, chiedeva ed otteneva dall’Ufficio del G.I.P. (dr.ssa Antonella Di Carlo) l’emissione di ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti dei due, entrambi gravati da plurimi precedenti penali, anche specifici.
L’Autorità Giudiziaria ha loro contestato i reati di concorso nella rapina (aggravata dall’esser stata commessa da più persone riunite, con volto travisato ed ai danni di persona ultrasessantacinquenne) e nelle lesioni in danno dell’imprenditore e di concorso nella rapina (aggravata dall’esser stata commessa da più persone riunite, con volto travisato) e nelle lesioni in danno della donna aggredita in viale Vespucci.
D.P.G. è stato rintracciato dai poliziotti nella sua abitazione di Francavilla al Mare, dove si trovava ristretto ai domiciliari per il tentativo di rapina alla filiale delle Poste italiane lo scorso 5 dicembre. D.R.S. è stato invece sorpreso dagli agenti delle Squadre Mobili di Pescara e Napoli nella sua abitazione ai quartieri spagnoli di Napoli.