PESCARA – “Riconversione degli impianti sportivi da beach tennis o pallavolo esistenti sul litorale di Pescara per trasformarli in campi da Paddle sulla spiaggia. È la proposta lanciata oggi dalla Commissione Commercio e Attività Produttive, con il supporto delle Associazioni di categoria dei balneari, e che potrebbe rappresentare la novità dell’estate 2021 che dovrà essere anche la stagione della ripartenza e del rilancio della nostra economia turistica cittadina. Pescara potrebbe essere la prima città a offrire simili impianti, realizzati attraverso strutture removibili, dunque a basso impatto ambientale, e a oggi sarebbero già 10 i campi di cui potremmo dotare la città grazie ai concessionari interessati. Ora la parola passa agli Uffici tecnici comunali che oggi si sono riservati di valutare caso per caso le proposte che verranno formalizzate dai singoli imprenditori del mare, sulla base comunque del rispetto delle normative vigenti in materia di Piano demaniale, tenendo comunque informata la Commissione”. Lo ha annunciato il Presidente della Commissione Fabrizio Rapposelli al termine della seduta che ha visto la partecipazione del Presidente di Confcommercio Riccardo Padovano, di Andrea Berardinelli e Mario Troisi per la Confesercenti e di Stefano Cardelli per il Ciba-Confartigianato, e del funzionario comunale Paola Fiorini.
“Il nostro obiettivo è quello di cominciare a programmare l’estate 2021, ascoltando anche le proposte e le voci dei nostri imprenditori del mare, e studiando insieme le misure e gli strumenti per rendere Pescara attraente e appetibile per il turista, dopo un anno di pandemia – ha ricordato il Presidente Rapposelli -. E una delle proposte è la possibilità di riconvertire gli impianti sportivi già oggi esistenti sulla spiaggia, nell’ambito delle concessioni degli stabilimenti balneari, per portare nel capoluogo adriatico, direttamente sul litorale, un’attività sportiva nuova, che sta prendendo piede in Europa, in alcuni Paesi è già diventata una pratica sportiva nazionale. Parliamo del Paddle, una disciplina simile al tennis, ma che richiede spazi minori, superfici di dimensioni inferiori, intorno ai 200 metri quadrati e alcuni operatori della spiaggia hanno già avanzato un’idea progettuale per riconvertire i campi da beach tennis o beach soccer in campi da Paddle. L’idea merita l’attenzione dell’amministrazione, perché già oggi Pescara potrebbe tornare a essere una piccola ‘Miami’, pensiamo alla rilevanza che la nostra riviera riveste nell’economia del tempo cittadino, un asse lineare che in alcune ore del giorno nella bella stagione, ma anche d’inverno, è inaccessibile per l’enorme flusso di persone che lo vivono, a piedi, in bici, con il monopattino, con i pattini.
Oggi trovare una modalità nuova per poter indirizzare l’interesse dei potenziali turisti di fuori regione verso strutture balneari-ricettive capaci di offrire una novità sportiva di tale rilievo, significherebbe dare una spinta alla ripresa economica del territorio che ancora oggi continua a soffrire per una emergenza sanitaria nazionale che da un anno non ci concede tregua. Il Presidente Padovano ha anticipato che già lo scorso anno la proposta era stata avanzata all’attenzione dell’assessore regionale Campitelli e a maggior ragione l’iniziativa oggi va rilanciata. L’unico nodo, come hanno fatto notare i rappresentanti di Confesercenti e Ciba, restano le strutture necessarie per allestire un campo da paddle, che ha bisogno di una piattaforma e di barriere di protezione, alte 4 metri, su tre lati, che però devono essere trasparenti, dunque in plexiglass o in cristallo per ridurre al minimo l’impatto ambientale.
E comunque – ha aggiunto il Presidente Rapposelli – devono sempre essere strutture non fisse, in ottemperanza a quanto previsto dal Piano demaniale. La parola passa dunque alla struttura tecnica comunale, con il funzionario Fiorini che non ha chiuso la porta alla possibilità di consentire la riconversione degli impianti sportivi a quei concessionari che fossero interessati a farlo, tuttavia ha chiesto ai balneatori di formalizzare le istanze per dare concretezza la proposta, riservandosi di esaminare caso per caso ogni singolo progetto, da valutare singolarmente sulla base delle superfici utilizzate dalle concessioni e dalle loro destinazioni. La Commissione ha ovviamente chiesto alle Organizzazioni di categoria e agli Uffici di essere costantemente informata sullo sviluppo delle pratiche che potrebbero consentire a Pescara di essere capofila di una iniziativa imprenditoriale che sicuramente si allargherà a macchia d’olio a tutta la costa adriatica”.
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