Pescara

Pescara, Rapposelli fa il punto sulla situazione asili nido

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PESCARA – “Sono 188 i bambini che il prossimo primo settembre faranno il loro ingresso nei sei asili nido comunali di Pescara, 180 i piccoli che per ora restano in lista d’attesa, ma con due provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale: da un lato lo stanziamento di 130mila euro per sostenere le spese delle famiglie che saranno costrette a ricorrere a un nido privato, dall’altro l’apertura dal 2 novembre del nido Cipì dopo i lavori di risanamento e adeguamento, nido che assorbirà 42 bambini. Affrontata l’emergenza lista d’attesa per l’anno in corso ovviamente dovremo aprire una riflessione sulle regole che oggi disciplinano gli ingressi consentendo l’apertura anche alle famiglie residenti fuori città e che di fatto sono costrette a rivolgersi a Pescara vista l’assenza di nidi comunali a Francavilla al Mare, come a Spoltore o a Montesilvano, penalizzando però l’utenza pescarese”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Edilizia scolastica e Pubblica Istruzione Fabrizio Rapposelli ufficializzando l’esito della Commissione che ha visto la partecipazione dell’assessore delegato ai nidi comunali Maria Rita Paoni Saccone e della funzionaria Alessandra Di Zio, oltre al Presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli che nei giorni scorsi è stato investito della problematica da un Comitato di genitori.

“La storia – ha spiegato il Presidente Rapposelli – ci insegna che i nidi comunali di Pescara possono contare su una professionalità d’eccellenza che li qualifica in termini di accoglienza, di ospitalità e di formazione dei bambini da 0 a 3 anni, ovvero in una fascia anagrafica particolarmente delicata. Pescara conta sul territorio 6 asili nido immediatamente funzionali, 3 a gestione diretta del Comune, 3 affidati in gestione esterna a un’Associazione temporanea d’impresa. La grande professionalità e l’elevato livello di quelle strutture ogni anno determinano una pioggia di domande di iscrizioni a fronte di una capienza che però è pari a 188 unità, con una lista d’attesa che quest’anno si è attestata su 180 bambini. Che significa 180 famiglie in cui magari entrambi i genitori lavorano e avranno il grosso problema di non sapere dove lasciare i propri bambini, con la scelta di ricorrere ai nonni, nei casi in cui è possibile, o di dover ricorrere a una baby sitter privata o, infine, a un nido privato con i relativi costi.

A fronte di una tale criticità, l’amministrazione comunale, come ha riferito anche il Presidente Antonelli, ha attivato la propria macchina organizzativa e ha ottenuto tre risultati: innanzitutto la funzionaria Di Zio ha portato a termine in tempi record gli interventi sul settimo asilo nido comunale, il Cipì che riaprirà i battenti il prossimo 2 novembre assorbendo 42 dei bambini in lista d’attesa. Nel frattempo con l’assessore Sulpizio, scavando tra le pieghe di bilancio, la giunta, a fronte dell’assenza di finanziamenti nazionali che dunque la Regione non ha potuto erogare, ha reso disponibile un fondo di 130mila euro che verrà utilizzato per garantire un sostegno economico proprio a quelle famiglie che, loro malgrado, saranno costrette a iscrivere il proprio bambino in un nido privato inevitabilmente più oneroso rispetto alla struttura comunale, prevedendo un contributo di circa 475 euro una tantum alle famiglie che hanno un reddito Isee fino a un massimo di 28mila euro per nucleo.

Infine – ha aggiunto il Presidente Rapposelli – apriremo ora un confronto su due tematiche: innanzitutto pare oggi necessario iniziare a programmare la realizzazione di un ulteriore asilo nido comunale da localizzare nel comparto sud di Pescara, dove è forte la domanda a fronte di una necessità di strutture. In secondo luogo, è importante osservare che dei 180 bambini oggi in lista d’attesa, che diventeranno 138 con l’apertura di Cipì, ben 30 unità provengono da fuori Pescara, ovvero da città limitrofe come Francavilla al Mare, Spoltore o Montesilvano, tre città che sono completamente prive di nidi comunali, costringendo le famiglie a bussare alle porte di Pescara. È evidente che tale consapevolezza ci impone un confronto interno sull’opportunità anche di rivedere, eventualmente, le regole che disciplinano l’ingresso nei nidi, per valutare se o come garantire una corsia preferenziale alle famiglie di Pescara nella valutazione dei titoli di ingresso, cercando di blindare quanto più possibile i pescaresi trattandosi di servizi a domanda individuale. Spetterà allo stesso modo all’amministrazione comunale prevedere poi nel prossimo Piano occupazionale un incremento delle unità lavorative impiegate nei nidi comunali a gestione diretta che oggi, a causa degli ultimi pensionamenti, rischiano di andare in sofferenza”.

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